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La castità aiuta (anche) a contrastare l’aborto

universitari per la vita Jun 30, 2022

da Universitari Per La Vita

Tiziano Vecellio, Diana e Atteone (dettaglio), 1556-1559, National Gallery of Scotland.
Diana, dea della caccia e della castità, è raffigurata, insieme alle sue ninfe, nel momento in cui viene sorpresa da Atteone a fare il bagno. Come punizione per aver guardato, seppur involontariamente, il casto corpo della dea, il giovane verrà trasformato in cervo.

Ha suscitato un certo scalpore il recente documento del Dicastero per i laici che traccia le nuove linee per la preparazione al matrimonio in merito alla castità, proposta come percorso per i fidanzati. Parole che non avranno stupito più di tanto chi conosce l’insegnamento della Chiesa cattolica, dato che da sempre propone la castità a chi vuole intraprendere il cammino che porta al matrimonio. Ed è una proposta in netto contrasto con la mentalità del mondo, come ben sottolineato da Padre Miguel Angel Fuentes:

È emblematico, pertanto, il disprezzo o, più semplicemente, l’ignoranza sulla necessità del dominio di sé che nel piano passionale si chiama continenza e nel matrimonio più propriamente castità coniugale, cioè la capacità di dominare il piano istintivo e affettivo per canalizzarlo virtuosamente.[…] Nella mentalità corrente […] la castità è stata vista, e talora presentata, come una negazione dei valori della sessualità. Invece, secondo la visione cristiana, la castità non significa affatto né rifiuto né disistima della sessualità umana: significa piuttosto energia spirituale, che sa difendere l’amore dai pericoli dell’egoismo e dall’aggressività e sa promuoverlo verso la sua piena realizzazione [1]

Il Catechismo della Chiesa Cattolica conferma e sostiene questa affermazione: ai punti 2338 e 2339 evidenzia rispettivamente che “la persona casta conserva l’integrità delle forze di vita e di amore che sono in lei” e, grazie al dominio di sé, “l’uomo comanda alle sue passioni e consegue la pace”.

Dominando le proprie passioni, ci si apre anche alla responsabilità, a prendersi davvero a cuore le persone care, ad amare in maniera pura e profonda. Tutto questo grazie alla castità, la quale rende più limpido lo sguardo, insegnando ad amare le persone per quello che davvero sono e non per il piacere che possono procurare, come invece insegna la “concezione utilitaristica della persona”[2] esplosa dopo la rivoluzione sessuale del Sessantotto, che è strettamente legata anche alla contraccezione, dove il piacere prevale sul significato procreativo insito nell’unione sessuale, negandolo. È sempre bene ricordare come Giovanni Paolo II abbia collegato la contraccezione all’aborto, definendoli frutti di una medesima pianta, in quanto entrambi intrinsecamente malvagi. Risulta evidente quanto la contraccezione sia un male che apre non solo all’aborto ma anche all’eutanasia, proprio perché “la mentalità frutto di tale pratica scivola sottilmente verso il considerare come un peso anche la vita di un essere già concepito e di ogni essere vivente la cui esistenza ci impone una parte di sofferenza [3]

Una testimonianza su quanto bene possa generare la castità arriva dall’Uganda. Qui Suor Miriam Duggan, missionaria irlandese, grazie all’insegnamento della morale cattolica, è riuscita a sconfiggere un’epidemia di AIDS! Lei stessa lo spiega molto bene in questo video. In sostanza si è accorta che la causa principale dell’AIDS era la promiscuità sessuale ha pensato a quale potesse essere la soluzione, trovandola proprio nell’insegnamento della Chiesa:

“Mentre sedevo al capezzale di un giovane che stava morendo di AIDS e assistevo alla sua agonia, mi sono chiesta cosa potessi fare per cercare di prevenire questa miseria. Molti sostenevano il preservativo come risposta, ma come ginecologa, sapevo che i preservativi riducevano solo il rischio e molti erano difettosi a causa dell’esposizione al calore e alla luce tropicali. Avevamo bisogno di esaminare il comportamento che era alla radice [la promiscuità sessuale] e anche trovare una soluzione. Ho iniziato a formare molti giovani in questo processo [di insegnamento della castità] e, subito dopo, molte scuole, parrocchie e istituzioni hanno cominciato a organizzare seminari su questi argomenti. Col passare del tempo, sono stati avviati diversi club Youth Alive in cui i giovani hanno continuato a essere incoraggiati a vivere l’astinenza fino al matrimonio.” [4]

Dovrebbe essere evidente che pratiche come quelle della contraccezione e dell’aborto non corrispondano alla realtà profonda dell’uomo, in quanto nocive per noi stessi e per gli altri. Proprio perché “l’uomo è fatto per amare”[5], occorre ribadire che:

Solo amando nella verità di tutto il suo essere può realizzare pienamente la sua umanità. La castità è la via per far riscoprire all’uomo questa sua identità profonda. Essa, infatti, mostra non solo il retto uso del sesso e del linguaggio corporeo dell’amore, ma guida alla scoperta del vero cammino per una vera maturazione del cuore e del corpo a vivere l’amore.” [6]

Vivere pienamente l’amore, con responsabilità, apre all’accoglienza della vita:

Ogni bimbo che nasce è un segno evidente che Dio continua ad amare il mondo. Siccome Dio crea solo per amore e nell’amore, così anche l’uomo e la donna devono sempre unirsi per amore e nell’amore. La vita umana è amore, come amore è Dio: deve scaturire solo dall’amore. Ogni atto sessuale autentico porta iscritto in sé l’amore alla vita, o cercandola o accrescendo quell’amore che protegge quella concepita o già nata [7]

Il collegamento tra l’applicazione della castità e la difesa della vita viene confermato anche da una seconda testimonianza che arriva da Detroit, dove, dati alla mano, viene dimostrato che la maggior parte delle gravidanze che terminano con un aborto riguardano donne che non sono sposate e questo viene ricondotto a una causa ben precisa, diametralmente opposta alla castità:

“La cosiddetta rivoluzione sessuale sessant’anni fa ha inaugurato la nostra attuale era di attività sessuale separata dal matrimonio, attività sessuale separata dalla procreazione, resa possibile dall’invenzione di metodi contraccettivi sempre più affidabili, in particolare l’invenzione della pillola anticoncezionale. Ora che gli uomini e le donne hanno la possibilità di avere rapporti sessuali senza temere che i bambini vengano concepiti da tali azioni, il matrimonio stesso semplicemente non è richiesto per stabilire un ambiente familiare stabile dove accogliere e crescere i bambini. Stiamo vivendo in un’epoca di esplosione sessuale, un’era in cui è semplicemente dato per scontato a ogni livello della società che non vi sia alcuna connessione morale intrinseca, nessun requisito morale, sul fatto che l’attività sessuale debba in qualche modo essere collegata al matrimonio, all’amore, all’impegno o alla responsabilità.” [8]

La Chiesa propone la castità non perché pretende di controllare le persone o vuole reprimere i loro sentimenti, ma perché sa che la castità risponde alle vere esigenze del cuore umano, corrisponde al desiderio di amore di ogni uomo. Le conseguenze della mentalità contraccettiva sono evidenti. È ora di tornare a Dio, all’ordine naturale della creazione. La tradizione della Chiesa in questo è maestra, da oltre 2000 anni. Bisogna fare molta attenzione a chi si riempie la bocca di “progresso” e “libertà” anche riguardo a ciò che dovrebbe insegnare la Chiesa. Si è portati a pensare che “liberalizzare la religione in qualche modo contribuisca alla liberazione del mondo” [9], ma non è così. Chi sostiene che la Chiesa debba modernizzarsi, in nome della libertà, spesso è un suo acerrimo nemico. Come profeticamente espresso da Chesterton in “Ortodossia”:

“Quasi tutte le proposte contemporanee per introdurre la libertà nella Chiesa sono semplicemente proposte per introdurre la tirannia nel mondo. Liberare oggi la Chiesa non significa liberarla in tutte le direzioni. Significa liberare quel complesso peculiare di dogmi chiamato genericamente scientifico: i dogmi del monismo, del panteismo, dell’arianesimo o della necessità. E si può dimostrare come ognuno di essi possa essere un alleato dell’oppressione.[10] […] Gli uomini che iniziano a combattere la Chiesa per amore della libertà e dell’umanità finiscono per gettare via la libertà e l’umanità pur di combattere la Chiesa [11]

Bisogna tenere gli occhi aperti su queste pericolose derive, spesso mascherate da progresso, rimanendo saldamente ancorati alla Verità.

 

Riferimenti

  1. Fuentes M.A., Con coraggio virile – Mezzo secolo di lotta intorno all’Humane Vitae, Ed. IVI, p. 56
  2. Fuentes M.A., Con coraggio virile – Mezzo secolo di lotta intorno all’Humane Vitae, Ed. IVI, p. 61
  3. Fuentes M.A., Con coraggio virile – Mezzo secolo di lotta intorno all’Humane Vitae, Ed. IVI, p. 51
  4. Intervista pubblicata su Global Sister Report del 24/11/2020 (https://www.globalsistersreport.org/news/ministry/news/q-sr-miriam-duggan-you-do-your-best-and-god-and-our-lady-will-do-rest )
  5. Bardelli R., Un corpo per amare, Shalom, p. 24
  6. Bardelli R., Un corpo per amare, Shalom, p. 25
  7. Bardelli R., Un corpo per amare, Shalom, p. 108
  8. Migliorino Miller M., End Roe-and then fight the primary cause of abortion, pubblicato su The Catholic World Report l’8/06/2022 (https://www.catholicworldreport.com/2022/06/08/end-roe-and-then-fight-the-primary-cause-of-abortion/ )
  9. Chesterton G. K., Ortodossia, Lindau, p. 199
  10. Chesterton G. K., Ortodossia, Lindau, p. 195
  11. Chesterton G. K., Ortodossia, Lindau, p. 213

 

 

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