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Cari Debora e Michele...

rachele sagramoso Jun 22, 2023

Vi proponiamo il commento di Rachele Sagramoso a questo video

https://video.repubblica.it/cronaca/gestazione-per-altri-la-storia-di-michele-e-debora-noi-eterosessuali-e-cattolici-discriminati-da-questo-governo/447594/448560?ref=tgpr&videorepmobile=1&videorepmobile=1

di Rachele Sagramoso

Cari Debora e Michele, ma davvero pensate che un bambino sia un oggetto, un diritto? Quale parte del vostro cattolicesimo (e qui dovremmo aprire una parentesi enorme) vi suggerisce di pensare che usare una donna come una schiava e acquisirne il figlio sia un vostro cattolico diritto?
"Vorrei un figlio perché la vita è fatta per essere proseguita e non per morire con noi": è verissimo, Debora, ma ti sei chiesta questo cosa vuole dire? Ti sei domandata se quel figlio che giustamente desidereresti potrebbe effettivamente essere colui che prosegue la tua vita? Lui proseguirebbe la sua vita, non la tua. I figli non sono la prosecuzione, l'estensione, lo sviluppo, il prolungamento della vita dei genitori. Sono i genitori che accogliendo la vita di un figlio, donano loro stessi per quel figlio rendendolo libero, non pechè sia qualcosa per te.
"Abbiamo cominciato a informarci negli Stati Uniti e Canada sulla gestazione per altri solidale, in cui deve esserci la massima volontà della gestante a donare il proprio utero a una coppia, senza alcuna commercializzazione".
La massima volontà della gestante è quella di sottoporre lei e la creatura a una commercializzazione. Voi volete degli schiavi. E qui due parole sulle coppie anche omosessuali che comunque pretendono di usare questa tecnica: il reato universale di usare l'utero in affitto è necessario anche per chi si dichiara omosessuale, perché esserlo non giustifica minimamente l'enorme violenza con la quale ci si arroga il diritto di possedere una famiglia, che pure è un desiderio legittimo. Proprio perché si pensa di vivere in un mondo che è ingiusto, si dovrebbe comprendere come l'imporre un'ulteriore ingiustizia su un innocente, sia un aggravamento del dolore, una prosecuzione del dramma dell'infertilità e della sterilità di una coppia. L'acquisizione di un figlio tramite fecondazione extracorporea non è la guarigione dalle proprie vite che si reputano ingiuste e dolorose. Tutte le vite umane sono fonte di sofferenza, ma l'approfittare della moderna scienza per possedere un figlio, non rende la vita meno densa di sofferenza. La realtà non può mutare a piacimento per la felicità di qualcuno, soprattutto se tale felicità può essere una disgrazia per altri.
No, cari Debora e Michele, mi spiace. Nessuno ha il diritto di acquistare un essere umano.

FONTE VIDEO : video.repubblica.it

 

 

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