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6 Aprile 2023 "GIOVEDI' SANTO"

Apr 06, 2023

Il Giovedì Santo è la festa del sacerdozio, avendo Cristo istituito tale sacramento proprio in questo giorno, durante l'Ultima Cena. 

Con questo scritto di Padre Paolo vogliamo fare gli auguri a tutti i nostri Sacerdoti.

 

IL PIU GRANDE DONO DI GESÙ: IL SACERDOTE

Durante l'Ultima Cena, Gesù ci ha dato il suo dono più grande: il Sacerdozio. In quel memorabile giovedì sera, ha ordinato sacerdoti i suoi dodici apostoli; affidando loro tre luoghi più sacri: l'ALTARE, dove doveva essere rievocato il suo Sacrificio; l'AMBO, dove doveva essere proclamato il suo Vangelo; e il CONFESSIONALE, dove doveva essere concessa la sua misericordia.

L’ALTARE non é solo un "tavolo" per una cena di famiglia - come sostengono i cattolici modernisti, ma é la "Roccia del Calvario", dove nostro Signore viene nuovamente sacrificato per la nostra salvezza - seppur senza sangue.
Con un atto traboccante di Amore Divino, ogni volta che un Sacerdote proclama le parole della Consacrazione, la sostanza del Pane e del Vino viene trasformata nella Sostanza del Corpo e del Sangue di Gesù, Umanità e Divinità.

L’AMBO non é solo un "leggista" per la condivisione di una comunità - come credono i protestanti, ma é la "Montagna Santa", da cui Nostro Signore ha rivelato la sacra e immutabile Parola di Dio. Ogni volta che il Sacerdote predica dall'Ambo, é Gesù che predica attraverso di lui. Così il tremendo avvertimento di Cristo ai Sacerdoti: "lota Unum", non aggiungete, non cambiate, né togliete nemmeno un "iota" dal Santo Vangelo, perché i fedeli non bevessero veleno velenoso invece di acqua che dona la vita.

Il CONFESSIONALE non é solo un "arredo" per raccogliere polvere, come dicono i Misericordisti, ma é la Santa Croce, da dove Gesù conferisce perdono e vita eterna al Criminale Pentito. Ogni volta che un sacerdote alza la mano destra e dichiara le parole dell'assoluzione - "Ego te absolvo a peccatis tuis in nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti", il prezioso Sangue di nostro Signore versato dal suo cuore traforato pulisce l'anima, ripristinando la grazia santificante di Dio.

San Francesco d'Assisi disse: "Se dovessi vedere un Sacerdote e un Angelo sulla strada: prima saluterei il Sacerdote, e poi l'Angelo: perché I'Angelo non può
battezzare e farmi figlio di Dio; l'Angelo non può cambiare Pane e Vino nel Corpo e Sangue di Cristo; I'Angelo non può perdonare i miei peccati, ma il Sacerdote si".

Grazie Signore, per il dono più prezioso del Sacerdozio.

Padre Paolo

 

 

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