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A volte ritornano

berlicche il cielo visto dal basso chiesa cattolica stati uniti d'america Nov 21, 2023

da Berlicche IL CIELO VISTO DAL BASSO

Qualche giorno fa sono stati resi noti i risultati di un esteso sondaggio nel clero statunitense. Quello che ha colpito non solo me è la variazione dell’orientamento rispetto all’ortodossia teologica per anno di ordinazione (clicca sull’immagine per ingrandirla).

Più dell’80% dei sacerdoti ordinati dopo il 2020 si definisce ortodosso\tradizionalista (colore rosso), un quarto del complessivo lo è “molto” (rosso scuro), la quasi totalità rigetta la visione progressista (blu): la categoria “molto progressista” (blu scuro) è del tutto sparita, e anche i “non schierati” (azzurro) sono molto ridotti. Le percentuali progressisti\tradizionalisti si sono più che invertite rispetto ai sacerdoti ordinati ai tempi del concilio Vaticano II. Da quell’epoca in avanti, la discesa della “teologia creativa” è costante.
Non deve quindi meravigliare se c’è uno scollamento tra i vescovi e cardinali, anagraficamente figli di quei tempi, e il clero più giovane, come testimoniato dai successivi dati della ricerca.

Alcune considerazioni.
Una parte della sparizione delle posizioni progressiste può essere senz’altro imputato al fatto che chi ha questo tipo di impostazione non pensa più di farsi prete. Ma ciò non basta a spiegare del tutto il dato: infatti il numero di ordinazioni negli Stati Uniti, nell’ultimo quarto di secolo, è rimasto sostanzialmente stabile, mentre lo spostamento di idee è continuato.

Una seconda considerazione è che le attuali “aperture al mondo”, chiamiamole così, vanno esattamente in senso inverso rispetto alla realtà. Le aperture, invece di fare entrare gente, sembrano solo fare uscire quelli che già ci sono. Lo stato dei seminari nelle regioni più liberali è miserando, dove l’impostazione è più ortodossa c’è una fioritura di vocazioni. Chi impegna la vita non lo fa per seguire un dubbio. Apparentemente, il progresso consiste nel mollare il mito dell’inevitabile progresso.

Una terza considerazione è che, man mano che l’attuale generazione di vescovi e cardinali va naturalmente verso la tarda età, essa potrebbe essere rimpiazzata da persone che vedono in luce diversa e più favorevole il Magistero rispetto a certe posizioni eterodosse che oggi sembrano dominare, almeno in certe regioni. Tra una trentina d’anni alcune correnti che vorrebbero buttare a mare duemila anni di storia della Chiesa potrebbero essersi esaurite. Questo a patto che un certo clericalismo, per usare un termine forse un po’ abusato, non insista nel mettere in posizioni di potere solo i propri sodali.

L’ultima considerazione riguarda le ragioni profonde di questo spostamento. Forse l’errore si è palesato come tale, occorre essere ciechi per non vederlo; forse il vero non può essere soppresso, per quanto ci si tenti. Può darsi che l’attuale situazione sia servita per farcelo toccare con mano, e che lo stato attuale delle cose, l’incertezza che ci avvolge non sia che gli ultimi spasmi di una ideologia morente.
In fondo non solo la fede, ma anche la speranza è una virtù.

 

 

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