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ANDREA CIONCI: L’ABDICAZIONE NON C’È MAI STATA di Silvana De Mari

chiesa silvana de mari Jul 23, 2022

Altro messaggio di papa Ratzinger: “Non fraintendete: ho liberato la sede, ma non ho abdicato”

Un nuovo significato dopo la definizione della sede impedita

 

Già diversi mesi, in marzo, fa avevamo “decrittato” interi capitoli di “Ultime conversazioni” di Peter Seewald, in cui papa Benedetto, nel 2016, con una logica sottile, ci raccontava la situazione canonica di sede impedita che avremmo cominciato a comprendere solo quattro anni dopo. Molti di quei messaggi ancora non li abbiamo pubblicati: infatti, i tempi allora non erano maturi e l’articolo passò in sordina.

Oggi, chiarita in modo consequenziale – e senza alcuna smentita, nonostante i solleciti – la questione della Declaratio, che non è una rinuncia (in quanto giuridicamente nulla), ma una dichiarazione di sede impedita QUI https://www.liberoquotidiano.it/news/italia/28377333/papa-ratzinger-mistero-errore-traduzione-dimissioni-parola-latina-cambia-tutto.html , quei messaggi acquisiscono un significato in più.  In uno di questi, il collega Mirko Ciminiello, di RomaIT, ravvisa un sotto testo ancora più aggiornato e coerente rispetto a quanto avevamo già pubblicato QUI https://www.liberoquotidiano.it/articolo_blog/blog/andrea-cionci/26699363/ratzinger-sottotesto-libro-intervista-ultime-conversazioni-peter-seewald.html

Attenzione alle frasi in neretto, il cui significato spiegheremo di seguito.

Ecco la domanda di Peter Seewald a Papa Benedetto: “Nella sua dichiarazione cita a motivo della rinuncia il declino delle sue forze. Ma la diminuzione del vigore fisico è un motivo sufficiente per scendere dal soglio di Pietro?”.

Benedetto XVI: “Qui si può muovere l’appunto che si tratta di un FRAINTENDIMENTO funzionalistico: il successore di Pietro infatti non è solo legato a una funzione, ma è coinvolto nell’intimo dell’essere. In tal senso la funzione non è l’unico criterio. D’altra parte, il papa deve fare anche cose concrete, deve avere sotto controllo l’intera situazione, deve saper stabilire le priorità e via di seguito. A cominciare dal ricevimento dei capi di Stato, a quello dei vescovi, con i quali deve davvero poter avviare un dialogo intimo, fino alle decisioni quotidiane. Anche quando si dice che alcuni impegni si potrebbero cancellare, ne rimangono comunque così tanti, altrettanto importanti, che se si vuole svolgere l’incarico come si deve non c’è ombra di dubbio: se non c’è più la capacità di farlo è necessario – per me almeno, un altro può vedere la cosa altrimenti – lasciare LIBERO  il soglio”.

Vediamo come è organizzato il discorso: Benedetto qui pone subito un “alt”, un appunto a Seewald che sostiene come Ratzinger sia sceso dal soglio di Pietro, ovvero abbia abdicato. Attento – lo avverte il Papa –  c’è il rischio di fraintendere secondo un “atteggiamento che tende alla valutazione e risoluzione immediata di problemi in un contesto culturale o politico” (definizione di “funzionalismo”).

Non è così semplice, dunque: il Pontefice ci ricorda come l’incarico papale sia scomposto (fin dagli anni ’80) in due enti giuridici diversi: il munus, il titolo di papa, concesso direttamente da Dio da un lato, e il ministerium l’esercizio pratico del potere dall’altro.

Ecco che infatti Ratzinger spiega: non c’è solo la FUNZIONE, l’esercizio pratico del potere, il ministerium, ma c’è anche una dimensione intima, dell’ESSERE papa: il munus.

Infatti, subito dopo, spiega ancora meglio, quasi per farlo capire a un bambino, in cosa consista il ministerium: “ricevere i capi di stato, i vescovi, prendere decisioni, gli impegni vari” etc.

E così afferma che se il papa non ha più la capacità di SVOLGERE l’incarico in modo completo, ovvero di esercitare il suo ministerium, così come dovrebbe, ecco che il papa deve lasciare LIBERO il soglio. Attenzione: non deve abdicare, non deve SCENDERE dal soglio, come ventilava Seewald nella domande, ma solo lasciarlo libero, sgombro vuoto.

 

Torna di gran carriera, infatti, come ha notato ieri il collega Mirko Ciminiello, l’ultima interpretazione del verbo latino “vacet”, della Declaratio, traducibile (secondo affermati latinisti)  con  lasciare la sede LIBERA, e non vacante, come invece tradotto dal Vaticano.  QUI i dettagli della questione.

 

In sintesi, Papa Ratzinger non poteva più esercitare il suo potere pratico, perché, come abbiamo già dimostrato coi fatti, non gli obbediva più nessuno e addirittura trafugavano la sua posta (Vatileaks). Questo, a norma del canone 412, gli dava tutta la possibilità di dichiarare SEDE IMPEDITA. Quindi la Declaratio non è MAI STATA UNA RINUNCIA AL PAPATO, così come viene interpretata da otto anni. C’è stato un gigantesco EQUIVOCO, lasciato perdurare perché faceva comodo a molti.

 

Ratzinger ha SOLO MOLLATO FISICAMENTE la sede,  impossibilitato a governare: così ha preso l’elicottero e il 28 febbraio ha lasciato la sede libera, vuota, sgombra – non VACANTE in senso giuridico – perché la Declaratio è completamente NULLA come rinuncia, nonostante i modernisti abbiano cercato di mascherare la fondamentale dicotomia munus/ministerium con l’unica parola “ministero” e abbiano tradotto il verbo “vacet” come SEDE VACANTE. Controllate voi stessi QUI https://www.vatican.va/content/benedict-xvi/it/speeches/2013/february/documents/hf_ben-xvi_spe_20130211_declaratio.html

 

E infatti cosa aggiunge ancora Benedetto nella sua risposta? “PER ME ALMENO, E’ COSI’, UN ALTRO PUÒ VEDERE LA COSA ALTRIMENTI”.

E infatti ALTRI l’hanno vista ALTRIMENTI: i modernisti suoi nemici, membri della Mafia di San Gallo, che come dimostrato dalla biografia del card. Danneels volevano a tutti i costi che lui abdicasse (per far posto al loro campione Bergoglio QUI ) e che hanno manipolato le traduzioni della Declaratio. Loro  l’hanno VOLUTA VEDERE come una ABDICAZIONE mentre non lo era affatto.

 

UN COLOSSALE EQUIVOCO CHE DURA DA OTTO ANNI e protegge Bergoglio, definito canonicamente dai giuristi Acosta e Sànchez un antipapa tout court, che adesso sta cercando di sanare a posteriori un inesistente istituto di papa emerito QUI https://www.liberoquotidiano.it/articolo_blog/blog/andrea-cionci/28264381/vaticano-papa-emerito-non-esiste-allora-joseph-ratzinger-cosa-stato-otto-anni.html .

 

Ora, per chi si fosse perso le puntate precedenti, leggete perché la Declaratio NON è una rinuncia QUI https://www.liberoquotidiano.it/articolo_blog/blog/andrea-cionci/28187673/joseph-ratzinger-vero-papa-giuristi-sanchez-acosta-smontano-difesa-pro-bergoglio.html  e piuttosto, perché tutti i conti tornano nel leggerla come annuncio di SEDE IMPEDITA : QUI https://www.liberoquotidiano.it/articolo_blog/blog/andrea-cionci/28344881/declaratio-papa-ratzinger-non-rinuncia-ma-sede-impedita-sei-latinisti-traducono-parola-chiave-vacet-non-sede-vacante-ma-sede.html

 

Domanda: c’è qualcuno che magari ha GIURATO fedeltà al Papa e pensa di approfondire la questione e/o, magari, di fare qualcosa?

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