Come eravamo

berlicche il cielo visto dal basso Feb 11, 2023

da Berlicche il Cielo visto dal basso

Siamo tutti passati lì. A meno che voi non siate una di quelle Intelligenze Artificiali che vanno di moda, un androide o un dio.
Se siete un essere umano di tipo comune, come sono io, ad un certo punto della vita siete stati pure voi giusto un pallino di cellule che si duplicavano a ritmo folle. Per poi lentamente (ma neanche tanto) differenziarsi in testa, piedi, mani, cuore. Cuore che ha cominciato a battere, occhi che hanno iniziato a vedere; orecchie per sentire i suoni e un sistema nervoso in grado di avere sensazioni. Sì, anche dolore.

Se mi leggete vuol dire che siete sopravvissuti a quel periodo della vostra esistenza, dove uno dei pericoli maggiori arriva da quelli come noi. Gli ex-bambini, coloro che l’hanno scampata ma, per qualche motivo, non si rammentano di ciò che sono stati; e sono per quelle virgoline rosacee che sguazzano nel liquido amniotico ciò che i gabbiani sono per le tartarughe marine appena dischiuse dal loro uovo. Nemici mortali, sterminatori. L’unica differenza è che noi le nostre prede non le mangiamo, ci limitiamo a farle a pezzi e buttarle via, o al limite rivenderle. E guai a chi rompe un uovo di tartaruga.

Se pensate che, dopotutto, quelle cosine non sono umane, dovreste dare un’occhiata al documentario che trovate al fondo di questo post. A differenza di una volta ora è possibile vedere ciò che un tempo era nascosto nella pancia delle nostre madri. Giusto per farsi un’idea, e rispondere ad una domanda scomoda: in quale punto, esattamente, si passa da essere un niente che si può impunemente ammazzare a essere un uomo?

Provate a fissare uno di quegli affarini che si agitano ignari e dirgli, tu non sei mio fratello, tu non sei mia sorella, tu non sei una persona, tu sei un nulla e ti posso usare o distruggere a mio piacimento.
Se ci riuscite, credo che per voi non farebbe differenza anche se fosse adulto.