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“Diritto di uccidere”: Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico

clara ferranti Jul 13, 2022

di Clara Ferranti

Al Titolo I, sulla “Dignità”, della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, articoli 1 e 2, sulla dignità umana e sul diritto alla vita rispettivamente, è sancito (pomposamente e fraudolentemente, con il senno del poi) che «La dignità umana è inviolabile. Essa deve essere rispettata e tutelata» e che «1. Ogni persona ha diritto alla vita. 2. Nessuno può essere condannato alla pena di morte, né giustiziato».


Ma il 7 luglio scorso il Parlamento Europeo approva una risoluzione totalmente contraria allo spirito dei suddetti articoli che lascia basiti, sconcertati, scioccati, confusi, scandalizzati, arrabbiati, schifiti, amareggiati… non basterebbe il ricco apparato aggettivale dell’italiano per esprimere il disgusto che l’atrocità insita nella suddetta risoluzione provoca a ogni essere umano dotato di buon senso e di retta coscienza.

Sì, perché de facto la dignità umana è violata e non è né rispettata né tutelata, perché non tutti hanno diritto alla vita e la vita nascente viene condannata alla pena di morte e giustiziata, con i metodi crudeli e disumani usati durante un aborto e con sofferenza indicibile per quegli esseri umani indifesi e innocenti, appena formatisi nel grembo materno. No, non ci sono parole, solo un grande silenzio dovrebbe calare su un fatto mai visto, inaudibile e irricevibile: ogni madre dovrebbe avere il diritto di uccidere il proprio figlio nel grembo, a detta di questa millantata “garanzia” del Parlamento Europeo che si impegna a inserire l’aborto come diritto tutelato nella Carta dei diritti fondamentali dell’UE.


Che cosa sta succedendo in Europa? Come è possibile che 324 deputati europei (più 38 indifferenti, di quelli che «tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca» – Ap 3,16) abbiano dichiarato che uccidere un uomo e una donna ‒ la cui vita è iniziata con l’unione di uno spermatozoo e di un ovulo nel grembo della loro madre ‒ sia un “diritto umano” in virtù di un presunto rispetto alla “vita privata e familiare”, con ciò dissacrando e animalizzando proprio la vita privata e familiare del nascituro?


Mentre vediamo calare nel buio e nella barbarie primitiva l’Europa voluta da PD, Liberali di Renew, Verdi, Sinistra unitaria e M5s ‒ nonché parte di Fratelli d’Italia (!) e una dissidente della Lega ‒, cerchiamo di cogliere il senso di un’abominevole risoluzione (finale… si accende qualche lampadina?), per tentare di trovare una spiegazione a ciò che è l’insensato e il disumano per eccellenza, leggendo dagli scritti di San Severo di Antiochia:


«“Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico”. Cristo (…) non ha detto “uno scendeva”, bensì “un uomo scendeva”, perché il brano concerne tutta l’umanità. Questa, in seguito alla colpa di Adamo, ha lasciato il soggiorno elevato, calmo, senza sofferenza e meraviglioso del paradiso, a buon diritto chiamato Gerusalemme – nome che significa «La Pace di Dio» – ed è disceso verso Gerico, regione bassa e cava, dove il caldo è soffocante. Gerico è il ritmo febbrile della vita di questo mondo, vita che allontana da Dio. (…) Una volta che l’umanità ha imboccato quella via, lasciando la via retta (…), il branco dei demoni selvaggi viene ad attaccarla come una banda di briganti. La spogliano del vestito della perfezione, non le lasciano nulla della sua forza d’animo, né della purezza, della giustizia o della prudenza, nulla di ciò che caratterizza l’immagine divina, ma dopo averla colpita con i colpi ripetuti dei diversi peccati, la atterrano e la lasciano infine mezza morta».


Non ci sono dubbi: nel contesto di un riconoscimento dell’aborto nella carta dei diritti fondamentali, i 324 europarlamentari votanti per il sì e i 38 che si sono astenuti sono “demoni selvaggi”, “una banda di briganti”, nonché il sacerdote e il levita che sono passati oltre quell’uomo lasciato mezzo morto (cfr. il Vangelo di ieri, 10 luglio 2022). Essi lasciano la società, che pretendono di governare (!), a terra “mezza morta”, distruggendo la perfezione e la purezza della vita nascente, facendo passare oltretutto il loro ministero dell’iniquità per “diritto fondamentale” (cui il corpo, l’anima e lo spirito dei retti di cuore si rivoltano vomitando tale abominio).


Chi riesce a vedere la gravità di quanto sta succedendo in Europa e nel mondo lasci immediatamente Gerico, con la mente, con il cuore, con l’anima, con tutte le proprie forze e con la condotta della propria vita. La scelta del bene è sempre e solo senza compromessi, vuoi con la propria coscienza, vuoi dinanzi a Dio e agli uomini. C’è una strada, c’è una via, c’è un’opportunità di salvezza per tutti dal caldo soffocante e infernale di Gerico e proprio oggi Gesù Cristo, figlio del Dio vivente, lo mostra a tutta l’umanità nel suo essere il samaritano che si fa vicino al tramortito e lo cura, che lo salva dalla morte e dall’abbandono.


Un appello urge a ogni lettore, a te che stai leggendo questo articolo e che sei giunto sino alla fine: ancora non hai capito a Chi ti devi rivolgere, Chi devi invocare e far diventare parte integrante della tua vita per non perderti nell’inferno di Gerico, cui sei irrimediabilmente destinato se non ti converti, se non cambi la rotta del tuo pellegrinaggio su questa terra?

Il tempo è breve e chi ha tempo non aspetti tempo.

 

 

 

 

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