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Donna baffuta sempre piaciuta.

silvana de mari Oct 05, 2022

di Silvana De Mari

Mentre l’Iran è in fiamme  e la gente muore perché le donne non abbiano più l’obbligo di portare il velo, madama Boldrini, madama Bonino e madama Mogherini che, portandolo, hanno fatto il gioco dell’oppressione, si sono scusate?

Aggiungiamo alle nostre anche le madame estere: praticamente tutto il governo socialdemocratico svedese, tutte col velo in una foto indecente, per fortuna hanno perso le elezioni.

Il velo è stato imposto in alcune nazioni, pena la morte, perché portarlo, secondo queste nazioni,  è rispetto all’Islam; non portarlo quindi è mancanza di rispetto per l’Islam e di qui la punizione. Non tutti sono d’accordo su questa teoria. L’Islam è un mosaico. Solo in alcune tessere del mosaico il velo è obbligatorio, pena la morte oppure bastonate oppure frustate.

La Regina Rania di Giordania non lo porta mai, la signora Assad nemmeno. In Tunisia, Egitto e Indonesia non ne avevo visto  nessuno negli anni ‘70. Le varie Madame quindi, che lo portano per “rispetto all’Islam”, hanno avvallato il concetto integralista che il velo sia rispetto all’ Islam e che quindi non portarlo sia mancanza di rispetto al Islam, cioè una blasfemia per un’ islamica.

Si sono schierate cioè con l’Islam integralista. Hanno dato argomenti all’Islam integralista sia contro le donne perseguitate perché non vogliono portare il velo, sia contro l’Islam non integralista che non lo ritiene un segno religioso.  Negli stessi luoghi dove è obbligatorio il velo, Arabia Saudita, Iran, Nigeria, Emirati, Afghanistan talebano, esiste anche la lapidazione dell’adultera. Le madame che portano il velo si rendono conto che stanno trasmettendo un messaggio di approvazione  anche alla lapidazione? È questo che non è normale, è questo che è indecente, che delle donne nate al sicuro facciano tutto quello che possono per peggiorare la vita a quelle che devono vivere nella costrizione.

Nel buffo libro della signora Boldrini “Questo non è normale” tra gli indubbi simboli del patriarcato oppressore c’è il proverbio Donna baffuta, sempre piaciuta. I proverbi sono un tentativo di fare una battuta basata sulla rima, non tutti hanno un senso preciso. Donna baffuta, sempre piaciuta invece un senso preciso ce l’ha. Contiene un’intuizione endocrina e un’intuizione antropologica. Il testosterone, l’ormone maschile, è presente in grandi quantità nei maschi, in piccole quantità nelle femmine. Il testosterone determina la libido, vale a dire il desiderio di sesso, la forza muscolare e l’aggressività. Il desiderio maschile e quello femminile non sono  uguali. I maschi ne hanno di più. Le femmine ne hanno di meno perché sulla loro capacità di restare lucide e di scegliere con attenzione l’uomo di cui portare la gravidanza, è basata la sopravvivenza della specie.

Muscoli e aggressività alle donne servono meno perché sono i maschi che hanno il compito di proteggerle e nutrirle anche a costo della loro vita. Lo ripeto in continuazione perché per molte persone questo concetto non è chiaro. In particolare non è chiaro per le donne, per le giovani donne dal ‘68 in poi, cui è stata imposta una sessualità usa e getta di tipo maschile, una sessualità che lascia loro l’amaro in bocca, che può essere praticata solo dopo che le donne si sono sterilizzate mediante sistemi ormonali invasivi e pericolosi come la pillola anticoncezionale o addirittura sistemi chirurgici invasivi e pericolosi come l’aborto.

Esistono anche metodi naturali, che presuppongono che una donna  conosca il proprio corpo e ne rispetti le fasi, ma nessuno li insegna. Alle donne e alle giovani donne è quasi vietato dire di no, altrimenti fanno la figura della bigotta e dell’oca. Video musicali e film le istigano alla promiscuità sessuale più spinta, e scoprono da sole che  tutto questo lascia un abbattimento del senso del sé, e a volte anche conseguenze fisiche.

La sessualità senza affettività per una donna è umiliante e triste. Lo spiega molto bene la sessuologa belga Thérèse Hargot nel suo libro Una gioventù sessualmente liberata (o quasi). Alle giovani donne viene spiegato che non è normale dire di no. Alla sessualità precoce con spinta alla promiscuità sessuale dovuta a video musicali, film, serie televisive e ovviamente pornografia facilmente fruibile anche per un ragazzino, si aggiunge la sessualizzazione precoce con spinta alla promiscuità sessuale dovuta alle cosiddette lezioni di educazione sessuale nelle scuole, dove vi spiegano che il sesso è un giocattolo, e che se resti incinta non c’è problema, puoi abortire anche senza il consenso dei genitori.

Le donne hanno meno voglia di fare l’amore degli uomini. Un uomo deve continuamente sedurre la sua donna, anche se è sua moglie da anni, a maggior ragione se è sua moglie. Le donne con più testosterone hanno una maggiore forza fisica, una maggiore peluria, e una maggiore libido. Da un punto di vista statistico quindi è un pochino più facile che non abbiano mal di testa. Il mal di testa è la scusa che accampano le donne quando i loro uomini hanno voglia di fare l’amore e loro no, per questo gli uomini devono fare l’infinita fatica di questa seduzione continua. Per questo gli uomini amano moltissimo le donne che sorridono, che ridono, che li accolgono quando tornano a casa, che li aspettano, e anche quelle che hanno una libido un po’ più spumeggiante. Peraltro è anche riportata nel proverbi questa continua fatica che fanno i maschi anche dopo la cerimonia del matrimonio a sedurre le loro donne: è fatica, ma anche gratificazione, è fatica,  ma anche gioia.

Le donne baffute hanno anche qualche notevole presenza nella storia della letteratura. E da quando esistono i centri estetici che le donne baffute sono trovate brutte. In passato, nel meraviglioso passato dell’epoca patriarcale, una donna poteva tenersi su i baffi se ce li aveva ed essere considerata bella. Madame Bovary è descritta con una peluria sul labbro superiore. Le sue palpebre sembravano tagliate apposta per i suoi lunghi sguardi amorosi dove la pupilla si smarriva, mentre un soffio profondo dilatava le sue narici sottili e sollevava l’angolo carnoso delle labbra, che alla luce esibivano la sfumatura umbratile di una leggera peluria.

In Guerra e Pace la peluria sul labbro superiore è spesso descritta come forma di bellezza La giovane principessina Bolkonskaja era venuta con un lavoro di cucito dentro una borsa di velluto ricamata in oro Il suo grazioso labbro superiore appena ombreggiato da una leggera peluria era un po’ corto rispetto alla dentatura, ma ancor più vezzosamente si schiudeva, e in modo ancor più vezzoso si protendeva talvolta in avanti o si abbassava sul labbro inferiore. Come succede alle donne veramente attraenti, il suo difetto – quel labbro troppo corto e la bocca dischiusa – acquistava una grazia speciale, tutta sua.

Vorrei dire alla signora Boldrini che gli uomini sono la vittima più frequente di crimini violenti, la vittima più frequente di incidenti sul lavoro, la vittima più frequente di malattie professionali devastanti come ad esempio il mesotelioma di asbesto o il cancro della vescica da anilina.  Questo non è normale. Gli uomini muoiono negli incidenti in miniera. Questo non è normale. Gli uomini muoiono guerre che non hanno nessuna voglia di combattere. Questo non è normale.

Ogni anno in Italia ci sono circa 4000 suicidi: 800 appartengono alle donne e 3200 gli uomini. Questo non è normale. Sono anche numeri piuttosto buffi per delle persone che sono accusate di avere il potere.

Quando ero giovane riuscivo a cambiarmi la gomma della macchina da sola. Ero molto più forte rispetto ad adesso e a quell’epoca i bulloni erano quasi sempre avvitati a mano. Adesso sono avvitati a macchina e io faccio già fatica a svitare il tappo delle bottigliette di acqua e non sempre ci riesco. Tutte le volte che mi sono fermata sul bordo della strada con una gomma a terra, nel giro di pochi minuti si è fermato un uomo che me l’ha cambiata, un uomo che non conoscevo, che non mi ha chiesto niente, che non avrei più incontrato in vita mia.

La prima volta che mi sono resa conto che non ero in grado di cambiare una gomma è stato 25 anni fa, a mezzanotte, sulla strada del Gran San Bernardo. All’epoca non esistevano cellulari o comunque io non ne avevo uno. Mi sono chiesta cosa fare. Il paese più vicino era a 10 km e non era certo che a quell’ora avrei trovato qualcosa di aperto per telefonare a mio marito e passare la notte. È arrivata un’auto che mi ha sparato addosso i sui fari, ha illuminato me e la mia gomma a terra che non riuscivo a levare. È sceso un signore che  nel giro di tre minuti mi ha  cambiato la gomma. Lo porto nel cuore. Ogni tanto gli dico un’Ave Maria, a lui e a tutti gli innumerevoli uomini che mi hanno tirato fuori di guai cambiando i miei pneumatici. Nel suo libro, signora Boldrini, nomini anche gli uomini che si fermano e cambiano la gomma. Che sono normali. Che Dio vi benedica, cavalieri.

 

 

 

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