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Fascistometri

alleanza cattolica ermanno pavesi May 08, 2023
 

Come si è arrivati a tacciare di fascismo la difesa dei valori tradizionali

di Ermanno Pavesi

Discussioni su fascismo e antifascismo a volte sono caratterizzate dalle differenti concezioni del fascismo: in certi casi ci si riferisce esplicitamente a una precisa stagione storica italiana della prima metà del secolo scorso, in altri il termine viene utilizzato in un senso più ampio, come è stato elaborato, per esempio, da Theodor L.W. Adorno (1903-1969), una figura di spicco dell’Istituto per la ricerca sociale di Francoforte (Institut für Sozialforschung), la cosiddetta Scuola di Francoforte, che ha riunito, oltre ad Adorno, autori come Max Horkheimer (1895-1973), Erich Fromm (1900-1980), Herbert Marcuse (1898-1979) accomunati dall’interpretazione freudo-marxista dei fenomeni sociali, cioè con l’applicazione delle teorie materialistico-dialettiche di Karl Marx (1818-1883) e psicoanalitiche di Sigmund Freud (1856-1939). Già Wilhelm Reich (1897-1957) in La psicologia di massa del fascismo del 1933 aveva scritto: «Oggi è chiaro a chiunque che il ‘fascismo’ non è l’opera di un Hitler o di un Mussolini, ma che è l’espressione della struttura irrazionale dell’uomo di massa», non si sarebbe trattato, quindi, di una massa irretita da un dittatore, ma, per così dire, di «una massa in cerca di una figura autoritaria».

Emigrato nel 1938 negli Stati Uniti, Adorno prosegue e sviluppa nel nuovo contesto il programma di ‘Studi su autorità e famiglia’ già iniziato in Germania. Partendo dall’ipotesi di uno stretto legame tra strutture politiche autoritarie e persone con un particolare tipo di personalità formatasi all’interno di una famiglia patriarcal-autoritaria, categorie psicologiche apparivano le più adatte per studiare e prevenire il fenomeno politico del fascismo, ormai svincolato dalla sua realtà storica e assunto ad archetipo di ogni totalitarismo e autoritarismo. C’è un passaggio da categorie politiche a tratti della personalità, definita autoritaria e che caratterizzerebbe l’individuo potenzialmente fascista, la cui struttura lo renderebbe particolarmente ricettivo alla propaganda antidemocratica. Adorno con i suoi collaboratori ha elaborato un questionario per identificare tratti caratteriali alcuni dei quali valutati nella Scala-F, dove “F” sta per “fascismo”, che, come una specie di “fascistometro”, consentirebbe di riconoscere il grado di potenzialità fasciste nell’intervistato. Adorno contrappone fascismo e democrazia, ma la sua interpretazione dei due termini e la sua concezione dell’uomo democratico sono viziate dal suo freudo-marxismo. Adorno condivide la tesi di Reich che: «il ‘fascismo’ […] è l’espressione della struttura irrazionale dell’uomo di massa»: convinzioni, anche religiose, vengono semplicemente considerate come pregiudizi irrazionali sulla base non di argomenti razionali, perché solo un approccio di tipo psicoanalitico permetterebbe di riconoscerne la natura irrazionale, mentre l’approccio marxista permetterebbe di riconoscerne la radice ideologica. Adorno ha pubblicato in volume i risultati della sua ricerca condotta su cittadini degli Stati Uniti, tradotto in italiano con il titolo La personalità autoritaria. Queste  teorie hanno influenzato direttamente o indirettamente la cultura progressista degli ultimi decenni.

Potenzialmente fascista sarebbe quindi chiunque difende valori tradizionali e, per usare un termine attuale, non condivide i cosiddetti ‘nuovi’ diritti. Una vignetta di Gianni Isidori (1931-2019), pubblicata molti anni fa sul settimanale il Borghese, denuncia questo uso ideologico del termine fascista: la difesa del diritto alla vita del nascituro viene tacciata, appunto, di fascismo.

 FONTE : Alleanza Cattolica
 
 

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