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Fiato sospeso per Indi

indi gregory la nuova bussola quotidiana luca marcolivio patricia gooding-williams provita & famiglia simone pillon Nov 01, 2023

Indi Gregory, otto mesi, è l’ultima vittima del “fine vita” inglese. Affetta da rara malattia genetica degenerativa, sarà fatta morire se non verrà accolto l’estremo ricorso per farla trasferire in Italia, al Bambin Gesù di Roma.

Indi è la bambina di otto mesi che si muove al ritmo della popolare canzone natalizia Twinkle Twinkle Little Star nel video che trovate in questa pagina. I suoi genitori, Dean Gregory e Claire Staniforth, del Derbyshire, hanno registrato questo momento venerdì scorso, quando era chiaro che sarebbero state le ultime preziose ore di vita che avrebbero trascorso con la loro bambina al Queen's Medical Center di Nottingham. In base alla decisione dei giudici i medici di Indi saranno liberi di applicare il protocollo medico che ne causerà la morte. Indi probabilmente non vivrà abbastanza per vedere il suo primo Natale.

Indi Gregory è nata il 24 febbraio 2023, affetta da una malattia genetica degenerativa estremamente rara nota come sindrome da deplezione del DNA mitocondriale (MDS). La malattia impedisce alle cellule di produrre energia sufficiente per sostenere il corpo. Fin dalla sua nascita, Indi ha trascorso la sua breve vita come paziente nell’unità di terapia intensiva pediatrica del Queen’s Medical Center di Nottingham. Dopo sei mesi, i medici di Indi hanno detto ai suoi genitori che non era più nel “migliore interesse” di Indy ricevere cure e che sarebbe stato meglio lasciarla morire. Ma i coniugi Gregory si sono rifiutati di dare il loro consenso sostenendo che «lei meritava una possibilità di vita».

«Indi soffre di una sindrome mitocondriale molto simile a quella di cui soffriva Charlie Gard – spiega a Pro Vita & Famiglial’avvocato Simone Pillon –. Questa sindrome è stata trattata ma senza esito. Quindi, a un certo punto, l’ospedale ha proposto ai genitori un percorso di distacco dei supporti vitali, al quale la famiglia si è opposta. I tribunali hanno appoggiato l’ospedale e anche la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha respinto ogni ricorso, quindi già il 30 ottobre si attendeva il distacco della ventilazione».

Nel frattempo, però, Dean Gregory e Claire Staniforth, si sono rivolti all’avvocato Pillon, chiedendogli se vi fossero terapie sperimentali da provare in Italia e ospedali disposti ad accoglierla. A quel punto, ha risposto il Bambino Gesù, «a cui va tutto il ringraziamento della famiglia, il quale ha messo a disposizione immediatamente le proprie competenze e le proprie capacità, devo dire con anche con un modo di fare estremamente nobile, collaborativo e davvero di altissimo profilo», sottolinea Pillon.

Anche il governo italiano si è messo a disposizione per sostenere le spese per l’ospedalizzazione in Italia della piccola. Quindi, come riferisce ancora Pillon, «ho girato la disponibilità che la famiglia aveva richiesto e i colleghi inglesi hanno pertanto predisposto un ricorso urgente che bloccasse l’interruzione dei supporti». Da qui la sentenza, attesa per il primo pomeriggio di oggi. Il fatto che il governo si sia assunto la responsabilità di coprire le spese sanitarie della piccola Indi è «un segnale di grandissima generosità e di grande inclusività e accoglienza – l’accoglienza quella vera, quella buona e nobile – come peraltro viene fatto per tutti i bambini che si trovano in Italia o che chiedono di usufruire delle cure italiane».

Se la giustizia britannica si dovesse pronunciare in senso favorevole al trasferimento a Roma della piccola Indi Gregory, si tratterebbe di un gesto epocale. Rispettivamente nel 2017 e nel 2018, prima a Charlie Gard, poi ad Alfie Evans, fu negata la possibilità di curarsi in Italia ed entrambi i bimbi – privati dei supporti vitali – furono lasciati morire di asfissia. Fece eccezione Tafida Raqeeb, per la quale, nell’autunno 2019, l’Alta Corte di Londra permise il trasferimento presso l’ospedale Gaslini di Genova. Pochi mesi dopo il ricovero nella struttura pediatrica, Tafida uscì dalla rianimazione e, negli anni, le sue condizioni, pur rimanendo gravi, sono progressivamente migliorate.

L'ultimo aggiornamento dell'avvocato Pillon ci informa che il caso di Indi Gregory è stato trattato in una lunga e dettagliata udienza avanti la suprema corte della famiglia di Londra. La decisione sulla richiesta di trasferimento in Italia è attesa al più tardi per giovedì. 

In queste ore intensifichiamo la preghiera per la piccola Indi, per i suoi coraggiosi genitori e perché la richiesta del suo trasferimento in Italia venga accettata.

FONTI: La Nuova Bussola Quotidiana -  ProVita & Famiglia  -  Simone Pillon Telegram Channel

 

 

 

 

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