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Il Covid e la Chiesa Cattolica

Jan 10, 2022

Una mattina di non molto tempo fa, mi son trovato ad aprire YouTube, come sono solito fare, per ascoltare un’altra meravigliosa omelia di un giovane prete cattolico molto popolare in Canada. Il titolo di questo episodio tuttavia ha rivelato che l’ultima follia  di richiedere passaporti vaccinali per partecipare alla messa era arrivata anche qui in Quebec. Eppure, quando ho sentito il prete iniziare la sua confutazione a questa sorprendente estensione, il mio cuore è sprofondato.

Questo giovane sacerdote ha commesso il grave errore, come hanno fatto quasi tutto il clero e la gerarchia ecclesiastica dall’inizio della pandemia, di presumere che come prima cosa la missione spirituale e il governo celeste della Chiesa debbano essere adattati alle mutevoli politiche e alle priorità del governo civile. Ha continuato l’omelia chiedendo un allentamento dalle nuove restrizioni, non mettendo tuttavia mai in dubbio l’autorità del governo nell’imporre tali restrizioni, bensì osservando quanto scrupolosamente la Chiesa avesse finora rispettato altri mandati (ugualmente insensati), come i limiti di occupazione di un luogo, il distanziamento sociale , mascherine e l’igienizzazione ossessivo-compulsiva delle mani. Ma, si sa,  una volta che hai accettato l’autorità dello Stato di dirti quando e dove saltare, la tua unica possibilità è chiedere: “Quanto in alto?” Com’era prevedibile, le opinioni del clero su quanto in alto sia questo “abbastanza alto” prenderanno un posto in secondo piano rispetto all’agenda di Anthony Fauci e Justin Trudeau, et al.

Cristo era assolutamente radicale per gli standard dell’attuale leadership della Chiesa. Disse a Pietro — tre volte per enfatizzare il concetto — «pasci le mie pecorelle» (Giovanni 21:15-17). Non ha detto: “Pasci le mie pecore, a condizione che tu possa farlo in completa sicurezza e senza alcun rischio legale per te stesso, o altrimenti dimentica quel che ti ho detto di fare”. Pietro e gli altri apostoli presero a cuore queste parole. Hanno chiuso a chiave la porta del Cenacolo dove erano radunati dopo la morte di Cristo proprio perché stavano violando gli ordini del governo. Non erano autorizzati a riunirsi lì, o in qualsiasi altro luogo, né ai cristiani sarebbe stato permesso di radunarsi per buona parte dei tre secoli successivi. Quando un angelo apparve per far uscire Pietro dalla prigione (At 12,1-19), dove era stato inviato per il crimine di predicare il Vangelo, Pietro non chiese all’angelo di aspettare fino a quando non avesse ricevuto il green pass dal governo . Se i Padri della Chiesa avessero aderito alla filosofia supina e in cerca di permesso dei prelati e del clero di oggi, non ci sarebbe mai stata alcuna Chiesa.

Per generazioni, il clero ha predicato ai fedeli che la loro battaglia non è contro carne e sangue (o virus, in questo caso), ma contro potenze e principati oscuri (Efesini 6:12), e che Satana si aggira per il mondo come un leone ruggente, cercando di divorare le anime degli uomini (1 Pietro 5:8). Tuttavia, guardando alla sfortunata risposta della Chiesa durante la pandemia, viene da chiedersi se abbiano mai messo in pratica ciò che predicavano  o, in tal caso, dove si aspettavano che si sarebbe combattuta la battaglia e si sarebbe presentato il leone. Il Principe delle Tenebre avrebbe mai potuto sperare in una vittoria più grande dell’arruolare il papa, i vescovi e il clero tutto all’interno di un piano mondiale, sbarrando le porte della Chiesa fondata da Cristo, solo per vincere la nostra paura della morte… aspetta come?! …la paura della morte?

Molto inchiostro è stato sprecato lamentando l’ipocrisia e la codardia dei vescovi. È sempre stato così. La fonte dell’espressione che “la strada per l’Inferno è lastricata di buone intenzioni e illuminata dai teschi dei vescovi” si perde nell’antichità, ma è  ostinatamente valida anche oggi. È tempo che i singoli parroci si oppongano alla follia che tanti vescovi si rifiutano di affrontare e lo facciano a rischio delle proprie sinecure e libertà, se necessario. Che un migliaio di parroci stiano alle porte delle chiese della nazione, rifiutandosi di impedire l’ingresso a chiunque, e che Joe Biden rimanga in silenzio mentre vengono arrestati e gettati in prigione. Poi accadranno due cose: il tasso di approvazione di Joe Biden scenderà ancora più in basso e più velocemente di quanto chiunque pensasse umanamente possibile, e le casse e i banchi delle chiese di tutta la nazione si gonfieranno fino a traboccare.

Oppure lasciamo che i preti della nazione obbediscano ancora una volta docilmente ai loro vescovi per arrendersi alla campagna di paura e totalitarismo del governo, e aspettiamo che la Chiesa continui ad appassire come ha fatto. I voti di obbedienza ai vescovi arrivano solo fino a un certo punto. Nessun sacerdote esiterebbe a disobbedire all’ordine del suo vescovo di non dare la Comunione a determinate etnie. Eppure, con rare eccezioni, i sacerdoti hanno rispettato l’ordine di chiudere le chiese. Sembra che lo faranno di nuovo, ora, con l’ordine di richiedere passaporti vaccinali per la partecipazione alla messa. Qualunque sia la colpevolezza dei vescovi per l’attuale politica COVID della Chiesa, ogni parroco un giorno dovrà rendere conto della compito assegnatogli, e  che per primo fu dato da Cristo a Pietro.

Adamo cercò tragicamente di incolpare Eva per la sua condotta morale. Quale migliore occasione questa per un parroco di poter dire:  “Me l’ha fatto fare il mio vescovo”.

Michael Hurley, traduzione di Martina Giuntoli

fonte: https://visionetv.it/il-covid-e-la-chiesa-cattolica/

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