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Il Green Pass conduce alla totale disumanizzazione della legge e della società di Iustitia in Veritate

giustizia legislazione Oct 06, 2021

fonte: http://www.iustitiainveritate.org/il-green-pass-conduce-alla-totale-disumanizzazione-della-legge-e-della-societa/

L’obbligo vaccinale? Non si può fare politicamente. Allora il genio italiano ha esteso il green pass dove poteva. E io lo farei estendere un po’ di più” (Prodi, 21 settembre 2021)

Il green pass è uno strumento di libertà” (Draghi, 23 settembre 2021)

Il decreto legge 127/21 lascia di sasso, toglie il fiato e mozza le parole.

A prima impressione è’ talmente farneticante, da risultare incommentabile.

Ignora ogni elementare buonsenso, stupra la logica, altera ogni criterio di sana tecnica di scrittura di norme giuridiche.

Vuole forse porsi come un nuovo inizio assoluto?

Il DL pretende di tradurre in norme giuridiche delle istanze puramente punitive.

Usa il ricatto surrettizio; erige figure del tutto private (moltissimi datori di lavoro che non sono neanche imprenditori) a controllori con obblighi farneticanti.

E prefigura la loro persecuzione per via amministrativa, qualora non si improvvisino sceriffi in sedicesimo.

Sono norme. Meri comandi, legalmente inapplicabili, sorretti dalla pura e semplice sanzione, sia pecuniaria che amministrativa.

Le previste linee guida da emanare tramite dpcm (!) fanno temere ulteriori controlli gestiti, probabilmente per via digitale. Orrifici obbrobri che non sono altro che dispositivi di controllo informatizzato e centralizzato.

Erigere il Prefetto a soggetto che irroga le sanzioni su segnalazione del datore di lavoro privato, sarebbe un nonsenso ordinamentale, se non nascondesse un altro peso verso una dittatura dell’esecutivo.

Oggi le prefetture si chiamano “Uffici territoriale del governo”, in acronimo UTG.

Immaginiamo poi il caos che si produrrà nelle aziende private, nei luoghi di lavoro pubblici, nelle farmacie che faranno i tamponi e così via.

Il vecchio, fazioso aforisma, “tutto è politica” è diventato “tutto è dell’Amministrazione”.

E’ l’estensione della coscrizione universale a tutti i cittadini per qualsiasi capriccio e violenza dell’Amministrazione.

E il cittadino è ormai solo un suddito senza diritti e senza parole.

Cosa mettere in evidenza di tutto il “giocattolo”?

Molte delle sue assurdità vengono messe in rilievo da diversi commentatori non allineati.

Il problema è trovare il nocciolo sia giuridico, che filosofico della questione.

Il DL 127 svuota del tutto lo Stato di diritto.

Noto che ciò che è “assurdo”, semplicemente e a rigore, è del tutto inconsistente, anzi inesistente; è una pura parvenza, un’immagine che si impone al posto della realtà.

Ad esempio, Il richiamo alla sicurezza dei luoghi di lavoro, base motivazionale del DL, è un pretesto debole e farraginoso.

E poi, se è tanto urgente, non avrebbero dovuto muoversi prima? Molti mesi prima?

Se è così, il governo si autodenuncia. Ma c’è un giudice a Roma?

Si fa di ogni cittadino un controllore!

E’ la repubblica dell’universale controllo incrociato? Del sospetto di tutti verso tutti?

Bel legame sociale di base!

La repubblica vaccinale è un calco della repubblica fiscale, in cui il primo obbligo del “cittadino” è riconoscere che il corpo è dello stato; per non parlare dell’anima.

Il “cittadino” ha solo obblighi che non dipendono dalla sua condotta, dalla sua attività, dalla sua posizione contrattuale, nemmeno dal suo patrimonio; ha solo oneri, rischi, responsabilità per il suo semplice vivere, nessun diritto, nessun vantaggio. Altro che schiavi o sorci!

Oggi anche gli animali hanno diritti, ma chi non si mette in ginocchio, semplicemente non esiste. Anche gli ergastolani hanno sacrosanti diritti, molte garanzie, ma “l’evasore vaccinale” non ne ha nessuno, se non quello di essere umiliato e di subire insulti e sofferenze.

Allora, la nostra è diventata la repubblica non tanto e non solo di chi ha adempiuto l’immaginario obbligo vaccinale, ma dei piccoli sceriffi repressi, che finalmente hanno un momento di gloria.

Ora sono titolari del potere di controllo indiscriminato; ma si rendono conto che sono solo i piccoli ingranaggi di una macchina di controllo ben più potente, che oggi si serve di loro e poi li getterà non appena diventeranno un peso o un intralcio al suo folle procedere?

Che molti siano contenti, come dice, pensando di dire una cosa geniale, Romano Prodi, per il quale gli italiani sarebbero contenti del green pass, è forse anche plausibile.

Ma come possono essere arrivati a tale offuscamento dell’intelligenza? Quell’affermazione è altamente offensiva per moltissimi tra quelli che la sentono. Trattati da totali imbecilli!

E’, però, un fatto che si è innescata, come osservato da molti, una spaccatura ed una disgregazione sociale senza precedenti e senza nessuna giustificazione.

Si è prodotto il delirio di micro-onnipotenza di ogni vero o presunto controllore e si vuole provocare il rancore dei controllati. Trappola, questa, in cui non si deve cadere.

E’ la repubblica dei kapò digitali? i kapò 4.0 non sono forse poveri pazienti psichiatrici a piede libero, arruolati, gonfiati e gettati dall’ordinamento (che è ormai un dis-ordinamento caotico; un ordinamento in stato settico terminale) contro i cattivi “evasori” dell’obbligo morale della solidarietà vaccinale?

Non eravamo una repubblica “laica”, in cui tra peccato e delitto si tracciava una netta e severa distinzione? Gli evasori della “solidarietà originaria” sono i nuovi capri espiatori 4.0, su cui si caricano e scaricano tutte le storture e le patologie dei governanti e di molti dei governati.

Già Hegel parlava di “sistema di universale dipendenza” e Durkheim adombrava la società del contagio e del terrore sanitario.

In psicologia hanno studiato una sindrome da controllo compulsivo, che ormai è una patologia pandemica (rif. https://www.apc.it/disturbi/adulto/disturbo-ossessivo-compulsivo/disturbo-ossessivo-compulsivo/).

L’aspetto di fondo è la totale disumanizzazione della legge e della società: una legge incomprensibile, volutamente sradicata dai suoi parametri ordinamentali (non solo dalla Costituzione ma dall’intera grammatica di fondo del diritto positivo), fa tutti schiavi di tutti, orizzontalmente, e tutti schiavi del grande fratello, verticalmente.

Lo stato premuroso si preoccupa della nostra sicurezza e non ammette che lo si respinga.

Alla fine del fin troppo citato “1984”, Orwell scrive: “Winston amava il Grande fratello”!

Molti si riempono la bocca con il ”bene comune”, ma questo è solo la maschera dell’ossessione mirante a sterilizzare, non dal punto di vista igienico, tutti i luoghi di scambio sociale e di incontro interpersonale.

Chi si sottrae è il nemico assoluto, nemico prima ancora di fare o dire qualsiasi cosa; “evasore” che va schiacciato, come un insetto (ricordate la Metamorfosi di Kafka?) e la cui famiglia va ridotta in miseria.

Ma quale abisso di violenza e di nequizia è mai questo?

La menzogna, chiarissima nella legge appena approvata e commentata, qui non ha più nemmeno il bisogno di esprimersi.

Qui raccoglie i suoi frutti avvelenati.

E ciò, ovviamente, causa la morte sia degli individui che della società.

Di fronte alla dittatura 4.0 non bisogna rimanere soli; se l’oppresso scopre che c’è qualcuno che resiste con lui e come lui, riprende coraggio. La paura rimane, ma non si piega più.

E’ importantissimo stabilire reti di solidarietà, la cui base è la relazione diretta e silenziosa con gli altri, rete di solidarietà vera e di aiuto generoso.

Questo è un principio elementare: la dittatura 4.0 si sconfigge, anche non certo solo, se si riesce a far rivivere i rapporti umani più elementari e fecondi.

Se molte relazioni si stanno fratturando, con molta sofferenza, altre, sulla base delle verità antropologiche più semplici, stanno nascendo.

Coraggio, non siamo soli!

Dionigi per Iustitia in Veritate

 

fonte: http://www.iustitiainveritate.org/il-green-pass-conduce-alla-totale-disumanizzazione-della-legge-e-della-societa/

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