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Il mercatismo globalista del tutto ha un prezzo genera disprezzo.

corrado ruini etica media e comunicazione morale Oct 12, 2022

Di Corrado Ruini

Il rapporto con i beni materiali, e con il denaro che ne rappresenta – come strumento convenzionale - globalmente la possibilità o meno di possederli, è da sempre per l’uomo di ogni epoca, una componente della vita determinante e fondamentale.

La visione delle “cose”, ed il valore che ogni individuo ed ogni collettività assegna a questi “attrezzi necessari per la vita materiale” definiscono per ciascuna persona, lo spessore e la statura etica e morale, ma non solo. Questo modo di rapportarsi ad esso, o si potrebbe meglio dire di approccio alle situazioni, è tra le cause primarie di ogni scelta e quindi del destino di ogni civiltà, ovvero di tutti gli aggregati ai vari livelli di individui.

Dalla famiglia fino all’intero globo terrestre, è sempre un insieme di gruppi di persone, di uomini, che nelle loro scelte, nel loro operare quotidiano costruiscono i propri destini attraverso il rapporto con le cose il denaro ed il loro personale prezzo.

Oggi in era post-moderna neo transumana, avviati gaiamente verso una transizione ecologica probabilmente autodistruggente, il valore; quindi, il prezzo delle cose sembra essere il solo, unico, vero padrone del mondo.

Il mercatismo ovunque imperante ha dato un prezzo a tutto. Qui sta in fondo, il semplice motivo della banalità del male e dell’ingiustizia, che in ogni epoca si ripete nelle scelte dei vili e corrotti, che accettano il ricatto perché decidono di avere un prezzo. Poco importa quale sia il suo ammontare. I 30 denari di Giuda sono il paradigma immortale di come l’uomo spesso scelga questa opzione.

Il tradimento retribuito in era pandemenziale, è divenuto prassi.

Con una sfumatura – come sempre accade – anche comica, nella pur immancabile miseria umana. Intere categorie hanno scelto la via del tradimento vile e sleale prima di tutto verso sé stessi. Dando un prezzo a ciò che non dovrebbe averlo.

Marco Masini in una sua canzone dice “non lo sai che i miliardari anche ai loro sentimenti danno un prezzo: il disprezzo”

In questa particolare classifica per categorie, sul podio stanno per meriti acquisiti sul campo, tre mondi fedelmente assoggettati a chi il denaro lo gestisce. Per il semplice fatto che ne è il padrone; essendo riusciti ad estorcere agli stati, (con lo stesso meccanismo di cui si sta parlando) il monopolio della creazione del denaro.

Sul gradino più alto, i medici, al secondo posto gli uomini di fede cattolica: i pastori in cura d’anime, al terzo, il mondo della comunicazione. Seguono poi altre categorie servili come i politici, le forze dell’ordine, per proseguire col mondo dello spettacolo musicale, teatrale, quello dello sport, dell’arte.

Discorso a parte merita il mondo dell’impresa ma è molto ben rappresentato e quindi in questa classifica di demerito non primeggia ma è presente.

Ma, come sempre accaduto in ogni epoca, una percentuale sempre minoritaria, di persone, non accetta tutto questo e sceglie la via opposta. Decide che nel suo potere di scelta, esiste l’opzione di mantenere viva e vegeta una serie di attributi eterni, conosciuti da che l’uomo esiste.

Prima di analizzarli, diciamo che nella cultura dominante nel nostro amato stivale come in gran parte dell’Europa e del mondo cosiddetto occidentale, questi “assoluti immutabili” sono stati cancellati e derubricati come vecchi arnesi inutilizzabili, parte di un passato, ovviamente da sacrificare al magnifico progresso, che è sempre migliore del vecchio, per definizione brutto.

Di cosa parliamo? di coscienza, dignità, nobiltà d’animo, onestà morale e intellettuale nel riconoscere il vero, il bene, bello ed il giusto.

Questi “accidenti” – quando ci sono davvero – danno alla persona un criterio molto chiaro e inequivocabile di quale sia l’opzione giusta.

Ciò non vuol dire che non si facciano errori o scelte sbagliate, ma che la scelta delle scelte quella che determina tutte le altre è quella di non avere un prezzo e pertanto di non contemplare il ricatto, respingendolo come intrinsecamente non accettabile.

Oggi viviamo in un momento storico in cui in Italia gli indegni uomini che occupano i posti di comando nella società e nella chiesa, stanno perpetrando una seria allucinante di ricatti.

Stanno dando un prezzo, quindi comprando e vendendo “sostanze civiche fondamentali” ovvero quelle libertà frutto di diritto naturale, prima tra tutte la piena potestà del proprio corpo e di quello dei propri figli, che nessuno potrebbe e dovrebbe toccare.

Questo prezzo genera il disprezzo che meritano le loro azioni, compiute grazie all’immane e tragico potere del mondo mediatico, vergognosamente comprato, per costruire reputazioni e credibilità completamente fasulle, con lo scopo di vendere ai creduloni videodipendenti l’esatto contrario di ciò che è realtà.

Il loro intrinseco disprezzo verso la morale naturale, la verità e la reale natura delle cose secondo l’ordine della creazione divina, nasce dall’eterno desiderio frutto di orgoglio e presunzione di rifare meglio del creatore il creato stesso, che necessita di intelligenze più evolute. Le loro.

Noi, piccolissima parte di umanità, che ha deciso pur pagando dazi sempre più disumani, di non accettare di essere messi a listino, abbiamo l’enorme vantaggio di vedere con gli occhi dell’anima la miseria di per sé autopunitiva di chi crede solo nel materiale e pensa di essere causa, senza accorgersi che per quanto ci si affanni nessun potrà aggiungere un solo istante al proprio pellegrinaggio terreno.

Terminato il quale tutti si dovrà sfilare davanti al tribunale dell’altissimo dove non vi saranno avvocati o giudici a listino.

Questa certezza ci permette anche, non senza fatica, di non odiare quelli col bollino con sopra un numero, ma di provare per loro pietà fin al punto di elevare al cielo la stessa preghiera del Cristo sulla Croce:

Padre perdona loro.

Corrado Ruini 12 ottobre 2022

 

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