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IL SEME DI MELA – Piccola storia su come ho scoperto di non essere Dio (per fortuna)

giorgio ponte vita Jun 26, 2022

di Giorgio Ponte

L’anno scorso ho piantato per gioco un seme di mela in un vaso insieme a dei semi di peperoncino. Il mio obiettivo era il peperoncino, non certo la mela. Eppure inaspettatamente fu proprio il seme di mela l’unico a germogliare.

Nel giro di un mese venne su un bell’alberello con sette foglie. Ero molto fiero del mio piccolo melo. Avevo imparato a conoscerlo, scoprendo che troppa acqua lo affaticava e che in realtà lui stava bene se lo si lasciava in pace a prendere sole e pioggia senza particolari attenzioni.

Poi è venuta l’estate e sperando di fare bene l’ho lasciato ai vicini.

Fine del melo.

Così a settembre quando mi sono trovato un melo morto, e una piantagione di funghi nello stesso vaso (a testimonianza di quanta luce aveva preso il mio povero alberello) ho deciso di ripetere il miracolo e ho iniziato a disseminare ovunque semi di mela innaffiandoli costantemente.

Nulla. Non c’era più luce, non c’era più caldo. Il miracolo non poteva avvenire.

Sono passati mesi durante i quali ho protetto in casa i basilici nati per caso dai semi di quelli morti prima dell’estate, mentre fuori la neve, il vento e il resto spazzavano i vasi e le erbe spontanee, uniche superstiti insieme alla menta.

L’altra mattina sono uscito sul balcone per guardare la mia menta e… Eccoli lì: i semi di mela erano germogliati. Non uno, non due, ma tre in due vasi diversi. Nemmeno ricordavo più di averli piantati lì.

Ecco, so che è banale la metafora, ma ammetto che nel coltivare le piante, così come nel fare il pane, è stupendo riscoprire con la concretezza dell’esperienza il senso di quelle parole che Gesù usava per spiegare il regno di Dio ai suoi discepoli. A noi.

«Il regno di Dio è come un uomo che getta il seme nella terra; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce; come, egli stesso non lo sa. Poiché la terra produce spontaneamente, prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga. Quando il frutto è pronto, subito si mette mano alla falce, perché è venuta la mietitura». (Mc 4, 26-32)

È proprio vero: la nostra vita, così come la missione che Dio ci ha dato, sono così. Ti dai tanto da fare, fatichi, progetti e ti convinci di fare tutto al meglio nell’illusione di essere tu a costringere il seme a germogliare. Di essere tu a generare il miracolo. Ma è solo un’illusione. Se non è il tempo, nulla crescerà.

Il miracolo non lo fai tu. Perché tu non sei Dio.

Tu sei solo un servo. Uno strumento. Puoi solo provare a creare le condizioni migliori: se non semini nulla cresce. Ma se semini, non sarà questo ad autorizzarti a pretendere che cresca qualcosa.

A volte nella nostra vita è così: ho amato così tanto quel figlio eppure lui sta male lo stesso e magari mi odia pure; ho fatto tutti i corsi sull’affettività, e invece sono ancora qui a quarant’anni solo come un cane; ho insegnato tutto quello che sapevo ai miei studenti, eppure nessuno sembra aver imparato niente; ho fatto tutto ciò che ho potuto per quel sogno, quel progetto, quella missione che Dio mi aveva dato, ma non ho ottenuto nulla; ho usato le parole migliori, ho pensato ogni singolo dettaglio per portare Cristo agli altri, e invece nessuno mi ha creduto.

Ho seminato, innaffiato, irrogato, ma nulla germoglia.

E poi quando hai smesso di pensarci, quando ti arrendi all’evidenza del fatto che tu non hai potere sulla vita, ecco che la Vita si manifesta.

E arriva ciò che speravi. E spesso arriva quello che non osavi nemmeno sperare: pianti peperoncino e ti arriva un albero di mele.

La Vita si manifesta: perché essa ti precede e ti oltrepassa. Non dipende da te, anche se ha bisogno anche di te.

Il tuo compito è solo di seminare, e poi rimetterti in contemplazione di ciò che, quando si manifesta, lo fa per grazia, non perché lo decidi tu.

Non sta a noi far germogliare. A noi sta seminare. E avere fiducia. Perché anche se oggi non vedi nulla, persino quando avrai perso le speranze di vedere qualcosa, stai sicuro che Dio sa bene quando è il tempo giusto perché ciò che hai seminato germogli. Nella tua vita, come in quella di coloro che ami.

Una mattina ti alzerai e scoprirai che il miracolo è avvenuto.

Come, nessuno lo sa.

Continua a seminare e poi lascia andare. Perché la gioia non sta solo nel vedere il frutto: la gioia sta nell’aver fatto la nostra parte, sapendo che questo era tutto ciò che ci veniva chiesto.

Perché la primavera prima o poi torna sempre. Che tu ci pensi o no.

 

 

 

 

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