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Il Terrore è un’Arma e la Usano Tutti. Senza Eccezioni. Laporta.

generale piero laporta marco tosatti stilum curiae Oct 28, 2023

di Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, i drammatici fatti che stiamo vivendo hanno condotto il generale Piero Laporta a una serie di riflessioni che offre alla vostra attenzione. Buona lettura e condivisione.

La guerra in Israele rivaluta categorie come “terrorismo” e “vittime civili”. Nulla di nuovo; stiamo ai tempi moderni. I tedeschi cominciarono col bombardare Londra; i tedeschi nazisti, incivili e crudeli, ebbero imitatori più bravi. Il terrorismo distinse la Seconda Guerra Mondiale. Battaglia d’Inghilterra: i tedeschi danneggiarono dapprima obiettivi militari. La Corona rispose bombardando le città tedesche. Hitler mandò le V2 su Londra e mal gliene incolse. Gli inglesi subirono perdite civili ma ebbero il tempo di riorganizzare le forze militari trascurate dai bombardieri tedeschi.

Poi fu la “tempesta di fuoco” su Dresda il 13-15 febbraio 1945. La Germania era oramai moribonda. Royal Air Force e United States Army Air Forces sganciarono 2700 tonnellate di bombe, metà delle quali incendiarie. Morirono oltre 22mila civili, forse meno di 25 mila. La “tempesta di fuoco” impedì un’attendibile contabilità degli sventurati.

L’obiettivo dichiarato dei bombardamenti britannici era uccidere i civili,terrorizzare la popolazione, creare il maggior numero di sfollati possibile.Come Hamas.

E in Italia?

Napoli subì i bombardamenti più assidui, dal 1940 al 1944. Non ebbe nulla da invidiare a Dresda. Nel ‘43 oltre 20mila napoletani, vecchi, donne e bambini inclusi, morirono altrettanti storpiati.

Cassino, 15 marzo 1944, sei mesi dopo l’armistizio dell’8 Settembre. La città fu rasa al suolo. Sorte già toccata all’abbazia benedettina, quantunque risparmiabile ma, divenuta guarnito caposaldo dei tedeschi, obbligò al bombardamento distruttivo. Fu tentata una trattativa per risparmiarla? No, l’anglicano generale Bernard Law Montgomery non era interessato. Fu indispensabile radere al suolo anche la città di Cassino, uccidendo migliaia di donne, vecchi e bambini? No e non bastò. Dopo Cassino, il criminale generale francese Alfonse Juin dette mano libera ai marocchini, antesignano di taluni magistrati italiani.

Gli impavidi storici italiani dimenticano i marocchini imperversanti pure nell’isola d’Elba, dove però la libertà di stupro e saccheggio fu rintuzzata, ubriacandoli e uccidendoli in quantità, costringendo Juin a ritirare i tagliagole. Gli italiani a volte s’infuriano; politici avvertiti.

Foggia, 11 settembre 1943, tre giorni dopo l’armistizio di Cassibile, il centro città fu raso al suolo; non bastò bombardare la stazione ferroviaria e gli aeroporti nella Capitanata. Bombe ovunque e migliaia di morti fra vecchi, donne e bambini. Come in Israele, come a Gaza.

Gorla (Milano), 20 ottobre 1944, un anno e mezzo dopo l’8 settembre 1943, un anno e mezzo. Sul tetto c’erano chiare indicazioni: era una scuola, c’erano bambini. Fu bombardata da bassa quota. I criminali piloti quindi videro la scuola e sganciarono le bombe. 250 bellicosi scolari fra i sei e i dieci anni morirono, due-cento-cinquanta, non pochi altri straziati e mutilati, più che a Gaza o in Israele, oggi.

Non che in precedenza fossero mancate altre macellerie. Dall’Africa alle steppe russe, ovunque la guerra arrivò, solo in parte il conto lo pagarono i soldati. I sovietici ebbero il parco giochi con le donne di Berlino. I francesi in Algeria. Gli Olandesi in Indonesia. I belgi in Congo. I britannici dappertutto e vorrebbero continuare. Imbecilli italiani vorrebbero ricordare solo le malefatte dei nostri soldati, dopo aver coperto, favoreggiato quando non partecipato al terrorismo degli anni ’70. Oggi costoro trescano con Hamas, domani con chiunque li foraggi.

Agosto 1945. Il Giappone non s’arrendeva. Il Progetto Manhattan iniziò nel 1942, per la lungimiranza dei Fermi, Segré, Fuchs, Groves, Oppenheimer, Szilard ecc. Gli Stati Uniti lanciarono due atomiche, una su Hiroshima, l’altra su Nagasaki. Shalom. Morti civili, 250mila. Altrettanti storpiati, ammalati, invalidati. Rari i militari nella fossa comune. Guarda caso, perirono un terzo dei cattolici giapponesi. Si doveva spezzare la resistenza del Giappone, dissero. Una dimostrazione in mare aperto non avrebbe indotto i giapponesi alla resa? Preferirono sperimentare gli effetti materiali e psicologici della bomba sulle città e sui civili. La “deterrenza” giova se mostri di potere, di sapere e di volere andare sino in fondo. Lo dimostrarono, cento volte peggio che a Gaza e in Israele oggi, lo dimostrarono. Fu utile? La guerra in Corea fu un fallimento, quella in Vietnam peggio.

Francesi, anglosassoni e luterani terroristi? No, usarono il terrorismo in guerra, come oggi Hamas e Hezbollah. Lo scopo? Sempre lo stesso: soldi e potere.

Dal 1º al 22 luglio 1944, mentre bombardavano l’Italia, nel New Hampshire, a Bretton Woods fissarono le regole del mercato dopo la guerra. Il Fondo monetario internazionale, FMI nacque. Le valute amiche potevano convertirsi in dollari, per acquistare granaglie, materie prime e petrolio. E comperare i politici sul mercato. Se il cambio mutava, le altre banche (non quella statunitense) dovevano riallinearlo al dollaro con operazioni di borsa. La svalutazione consentita solo con la benedizione del FMI. Impossibile accertare l’emissione di dollari; gli USA esportano inflazione, pagata dal mondo. D’altronde vinsero la guerra, vae victis. Fu sufficiente? No.

Dopo 27 anni, a Ferragosto 1971, la cupola monetarista, il G10, approvò lo Smithsonian Agreement per cancellare Bretton Woods, agganciando il Dollaro non più all’oro ma al petrolio. Al di qua della Cortina di Ferro il greggio s’acquistò col Dollaro e le valute amiche: la Sterlina e il Ryhad (saudita), al di là col Rublo. Tutti contenti? Sì, petrolieri e finanzieri certamente, come pure i burosauri sovietici. Stalin avrebbe loro sparato in testa ma era purtroppo morto nel 1953. Non fu il peggiore, come possiamo constatare oggi.

Dopo il 1971 la guerra divenne (ma lo era da sempre) un business più che mai, indipendentemente dalla sconfitta o dalla vittoria. Se n’erano accorti col Vietnam: ogni conflitto fa lievitare il costo del Barile e delle materie prime. Cominciarono le guerre su ordinazione, come la guerra finta coi morti veri di Yom Kippur e oggi quelle in Ucraina e in Israele.

Chiunque vinca in Ucraina o in Israele, la povera gente ha perso, mentre petrolieri e finanzieri della City hanno vinto. Sarà così per sempre? Fino a quando?

Finché la Cina, prima con l’Unione Sovietica e poi con la Russia hanno abbozzato, è andata bene. Oggi Mosca, Pechino, Teheran e altri non sono più d’accordo. Ankara è bifronte. Gli effetti si vedono e siamo solo all’inizio.

I bostoniani vogliono di più, sognano il Nuovo Ordine Mondiale mentre sfugge loro di mano la Striscia di Gaza. Imbecilli. Mandano due squadre navali a mostrare muscoli palestrati, come il bullo che si gonfia sulla spiaggia ma oramai non seduce neppure la più stupida.

Comunque finisca, Israele ha altri 75 anni di odio davanti a sé. E non esiste vaccino per questo virus, anch’esso artefatto.

In questa temperie, la Palestina non esisteva prima della fondazione dello Stato di Israele. Fu inventata dai finanzieri londinesi per dare un’identità alla nascente nazione ebraica. Il giornale Palestinian Post, genitore dell’odierno Jerusalem Post, fu fondato a tale scopo. I nativi, in grande maggioranza mussulmani, s’appropriarono abilmente del lemma “Palestina”, non appena gli ebrei divennero israeliani. Quando Israele si dette la sovranità, dopo aver sconfitto la coalizione mussulmana che voleva ributtare a mare gli immigrati ebrei, scelse obtorto collo di convivere coi nativi. Se avesse potuto fare pulizia etnica nel 1948, a similitudine degli Yankee coi nativi americani un secolo prima, forse avrebbe risolto il problema. Oggi, a 75 anni dalla fondazione di Israele, il problema della convivenza è di Gerusalemme: Gaza e il terrorismo sono una conseguenza della miopia e del malaffare di 75 anni.

I nativi non vanno via e il territorio sarebbe insufficiente anche se gli israeliani fossero soli, ma non lo sono né lo saranno.

Bel risultato degli ultimi governi di Gerusalemme: i Palestinesi non hanno più come riferimento l’Olp e neppure gli estremisti dell’FPLP (i manovali delle stragi italiane, mentre i politici italiani mantenevano il sacco).

Oggi Hamas, Hezbollah e la Palestina sono sotto l’ombrello di Iran, Russia e Cina: un ombrello che sa fare la guerra e le sanzioni non lo chiudono. E l’Europa?

La Germania fu nominata dagli Stati Uniti grande protettrice dell’Europa contro la brutta e cattiva Russia sovietica.

I luterani ne profittarono per sottomettere economicamente (materie prime, energia, nuove tecnologie), politicamente e militarmente i paesi europei. La Gran Bretagna ne è uscita quando finalmente ha capito il gioco dei luterani.

Troppo tardi. Gli anglosassoni – a dispetto di armi nucleari e superiore tecnologia militare – sono circondati da un mondo ostile, determinato a prendersi la rivincita, a entrare nella ZTL in cui si credevano sicuri.

È palese l’impossibilità di fare la guerra alla Russia in Ucraina, poi in Medio Oriente, presto di nuovo nei Balcani e in buona parte dell’Africa. Il sistema si sta sfarinando, l’Europa è nel mezzo.

Giova a poco supplicare Israele di non vendicarsi su Hamas. Nessun militare fa la guerra per vendetta. La guerra si determina storicamente e oggettivamente, non per categorie morali. Israele è obbligata alla guerra, se vuole sopravvivere e la guerra si fa col terrore, esattamente come la fecero quanti oggi supplicano moderazione a Gerusalemme.

Siamo in una nassa, senza vie d’uscita.

L’Occidente invoca la pace perché i tavoli saltano, con fighette e cicisbei disorientati, inconsapevoli della propria imbecillità.

L’Europa è in mano a geniali personalità come Ursula von der Leyen, Emmanuel Macron, Carletto III e Christine Lagarde (sorvoliamo su Elly e Crosetto). Gli Stati Uniti hanno i codici nucleari nelle mani di Joe Biden, mentre Rai, Mediaset e La7 s’illudono di cambiare la realtà coi peti dei Parenzo & C.

Rifiutiamo di scegliere tra i nostri inconsistenti politici e i raffinati criminali sull’altro fronte – come dimostrano coi fatti – Vladimir Putin, Xi Jin Ping, Erdogan, Assad e gli iraniani. La NATO ridotta ad agenzia d’armamenti per dittatori d’avanspettacolo.

Non bastasse, dai vertici del Vaticano lo Spirito Santo s’è ritirato altrove, in attesa di chissà che cosa voglia fare, mentre criminali e imbecilli concelebrano. Il Signore acceca chi vuole perdere.

La guerra quindi continua come sempre: col terrorismo e le bugie, a spese della povera gente, vecchi, donne e bambini inclusi – com’è sempre accaduto – sui barconi come nei kibbuz, nelle camere a gas o nelle strisce di territorio violentato, a Cassino come a Gaza.

Un ministro illuminato accusò 4miliardi di umani di essere di troppo; non annoverò fra questi se stesso e la sua esercitata madre. Nessuno disse che costui è un criminale peggiore, ben peggiore di Hamas e di Hitler e di Stalin.

Questo è il disegno: sterminare. Noi non amiamo alcuno dei diavoli di differenti gironi, a Occidente come a Oriente. Piuttosto preoccupiamoci dell’Italia, senza troppe chiacchiere, in onda e fuori onda. Vigiliamo sui buoni imbecilli, pericolosi per se stessi e per i rimanenti.

Cristo Vince per vie misteriose. Nel Libro di Esdra, Dio risolve i guai enormi, combinati dai buoni, per mezzo della salvezza ai cattivi. Ma Cristo vince anche con l’invincibile ira di Dio. Sia fatta quindi la Sua volontà.

www.pierolaporta.it

FONTE : Stilum Curiae

 

 

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