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Kamala Harris (come Joe Biden) difendono solo interessi degli abortisti

aborto ifamnews luca volontè Mar 13, 2023

di Luca Volontè

La vicepresidente Kamala Harris ha affermato che chiunque si opponga alla approvazione e distribuzione delle pillole abortive, in realtà attacca i diritti fondamentali dei cittadini e del sistema sanitario americano. “Ora ci sono attacchi politici e di parte che cercano di mettere in dubbio la legittimità di un gruppo di scienziati e medici che hanno studiato il significato di questo farmaco”, ha detto Harris, secondo quanto riportato da Axios. “Questo non è solo un attacco alle libertà fondamentali delle donne. È un attacco alle fondamenta stesse del nostro sistema sanitario pubblico”.

L’Alliance Defending Freedom (ADF) ha intentato una causa presso la Corte distrettuale degli Stati Uniti per il Distretto Nord del Texas nel novembre 2022 contro la FDA (Food and Drug Administration), a nome di quattro associazioni mediche nazionali e di diversi medici, sostenendo che l’agenzia “ha scelto la politica al posto della scienza e ha approvato i farmaci abortivi chimici per l’uso negli Stati Uniti”. L’azione legale fa riferimento a sei azioni distinte dell’agenzia a partire dalla legalizzazione del mifepristone e del misoprostolo nel 2000 e chiede al tribunale di dichiarare illegali tali azioni, il che porterebbe alla definitiva eliminazione del mifepristone dal mercato.  La denuncia sostiene che “l’unico modo” in cui l’agenzia avrebbe potuto approvare i farmaci abortivi chimici “è stato quello di utilizzare la sua autorità di approvazione accelerata dei farmaci, rendendo necessario che la FDA definisse la gravidanza come una ‘malattia’ e sostenesse che questi pericolosi farmaci forniscono un ‘significativo beneficio terapeutico’ rispetto ai trattamenti esistenti”. “Ma la gravidanza non è una malattia, né i farmaci abortivi chimici forniscono un beneficio terapeutico rispetto all’aborto chirurgico. Affermando queste conclusioni palesemente false, la FDA ha oltrepassato la sua autorità normativa per approvare i farmaci, inoltre che la FDA non ha mai studiato la sicurezza del mifepristone nelle condizioni d’uso previste dall’etichetta, ha ignorato i potenziali impatti del regime di blocco ormonale sul corpo in via di sviluppo delle ragazze adolescenti, ha ignorato le prove che i farmaci abortivi chimici causano più complicazioni dell’aborto chirurgico e ha eliminato le necessarie garanzie per le ragazze e le donne incinte che assumono il regime.  Nel 2021, la FDA ha poi permesso agli abortisti di inviare il mifepristone per posta, il che, secondo l’ADF, è “in diretta violazione della legge federale”.

Il caso che potrebbe dar ragione alle organizzazioni mediche e pro life e bloccare la vendita e distribuzione delle ‘kill pills’ in tutti gli Stati Uniti è ‘Alliance for Hippocratic Medicine v. U.S. Food and Drug Administration’, n. 2:22-cv-223, presso la Corte distrettuale degli Stati Uniti per il distretto settentrionale del Texas. Ovviamente, la vicepresidente Kamala Harris nono si smentisce e con le sue minacce dei giorni scorsi ha rappresentato i desideri e le preoccupazioni delle tantissime multinazionali pro aborto che lei ed il Presidente Biden rappresentano e antepongono ai diritti di bambini concepiti. 

FONTE : IFN

 

 

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