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La guerra in Ucraina e la preoccupante rinuncia all’uso del ragionamento

guerra russia ucraina il nuovo arengario paolo deotto Sep 05, 2022

di Paolo Deotto

Il barbaro assassinio di Daria Dugina ha risvegliato l’interesse sulla guerra in Ucraina, mettendo in luce prese di posizione che ricordano molto lo stordimento generale indotto dalla propaganda ufficiale sulla cosiddetta pandemia.

Mi ricordo che già tanti anni fa, un caro amico, Don Giorgio Pontiggia, consigliava ai genitori, per il bene dei figli, di buttare via la televisione, per la tremenda forza persuasiva di questo mezzo di comunicazione, che peraltro non fornisce alcuna garanzia sui contenuti trasmessi, sulla loro validità e veridicità.

L’informazione Unica e Ufficiale ci ha rotto la testa per oltre due anni con la “pandemia” e proprio in questi giorni vengono alla luce – la verità, prima o poi, sale sempre a galla – gli errori e la malafede di una gestione sanitaria criminale.

Eppure, potenza della disinformazione!, vediamo ancora chi va in giro con la mascherina e dobbiamo ancora sentire chi giura sulla validità dei cosiddetti vaccini, quelli della famosa bugia erga omnes di Adolfo Draghi: “Non ti vaccini, ti ammali, muori”. E anche: “Non ti vaccini, fai ammalare gli altri e lui o lei muore”.

Potenza della disinformazione. E sempre si fa leva sulla paura.

Paura della malattia, per ridurre un popolo a gregge obbediente.

E oggi, paura della guerra.

Chi ama la guerra? Nessuno, ovviamente, ma chi ha studiato un minimo la Storia sa che le guerre non nascono dal nulla. La travagliata Storia dell’umanità ci insegna che spesso le guerre diventano inevitabili.

Però è molto più tranquillizzante uno schemino semplice semplice: da una parte c’è il Buono, aggredito, dall’altra il Cattivo, aggressore.

Dobbiamo odiare l’aggressore perché è cattivo. Schemino semplice e tranquillizzante. Noi siamo buoni e quindi non faremo mai la guerra.

Gli schemini semplici semplici evitano anche la fatica di ragionare.

È quello che sta accadendo per la guerra in Ucraina. L’Ucraina è buona, a prescindere. La Russia è cattiva.

Sforzarsi per capire le cause del conflitto? Troppo faticoso e angosciante.

Poi succede un fatto “anomalo”. Una giovane donna, Daria Dugina, viene barbaramente assassinata. Già, però è russa.

E i russi sono cattivi.

Non si poteva dire che i vaccini fossero una porcata. E se adesso manifesto troppo cordoglio, magari qualcuno dice che sono filorusso?

No, non voglio essere additato al pubblico disprezzo! Filorusso? Ma va. Adesso è quasi peggio di No-vax.

E allora, ok, non parliamo dell’assassinio di Daria Dugina, oppure parliamone con molti “distinguo”.

Un esempio di idiozia conclamata arriva da Rimini, dove ha suscitato vive preoccupazioni… la celebrazione di una Messa di suffragio per la giovane assassinata! Leggete su https://www.corriereromagna.it/messa-in-ricordo-della-russa-dughina-il-don-non-sapevo-nulla/ e ditemi se non c’è di che vergognarsi.

Ci sarebbe solo da parlare dell’omicidio e del terribile dolore del padre.

Già, ma se poi qualcuno pensa che io sia filorusso? Angoscioso dubbio.

Allora, stabilito a priori che comunque Putin è un delinquente e la Russia uno Stato-canaglia, mettiamo anche in luce il fatto che i russi sono ortodossi, cioè scismatici. Cioè cattivi ancora più cattivi.

Già, però sono ortodossi anche gli Ucraini. Come la mettiamo? Ma loro sono ortodossi, però non riconoscono l’autorità del Patriarca di Mosca.

Quindi sono scismatici, ma un po’ di meno… e poi sappiamo che sono buoni.

Ovviamente, essendo i Russi cattivi a prescindere e gli Ucraini buoni a prescindere, si dà spazio anche a un po’ di cervellotiche teorie sull’attentato che forse è stato organizzato in Russia, chissà, questi russi sono così cattivi, che possono fare di tutto.

E si arriva anche a chiedersi: “Ma perché il padre ha deciso all’ultimo momento di non salire in auto con la figlia?”. Come dire: vuoi vedere che lo stesso padre faceva parte del complotto?

E poi, in ogni caso, la figlia sosteneva e diffondeva le idee del padre. Quindi, suvvia, diciamocelo, la bomba se l’è cercata…

E così sono tutti contenti e nessuno ha più paura di essere additato come “filo-russo”.

Che bel quadretto.

Dalla dissoluzione dell’Unione Sovietica, la situazione nell’Est Europa è tutt’altro che calma e spiegabile con facili schematismi. Forse in un domani qualcuno si sforzerà di capire meglio cosa sta succedendo, ammesso e non concesso che ce ne sia il tempo, visto e considerato che la divisione manichea tra buoni e cattivi è l’anticamera ideale per una guerra totale. Allora ci saremo liberati da angosce e paure. Perché saremo tutti in fumo…

 FONTE : Il Nuovo Arengario

 

 

 

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