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LA LIBERTÀ DI MARIA

chiesa quaresima silvana de mari Apr 06, 2022

di Silvana De Mari

Post cattolico per cattolici. Non siete cattolici: lasciate perdere.

Non lo leggete.

Una delle idee più sbagliate del movimento di liberazione femminile è la passività della Madonna. La Madonna è vista come esempio di femminilità passiva, senza alcuna decisione propria: La Madonna viene anche, sempre più spesso, invitata ad abortire dai gruppi femministi: davanti alla cattedrale di Buenos Aires è stato anche mimato un suo aborto, immortalato in una foto che preferisco non riportare. Secondo questa teoria Maria subisce la sua gravidanza, subisce la sua castità, subisce il dover vedere il figlio torturato e ucciso.

Maria quando l’Arcangelo Gabriele annuncia può sottrarsi, può rifiutare, la sua libertà è al di sopra di tutto. Maria è stata avvertita il giorno della presentazione di Gesù al tempio che il suo cuore sarà trafitto da una spada.

Il ritrovamento di Gesù al tempio serve per chiarirle che di nuovo dovrà perderlo ( nella morte) per ritrovarlo. La risposta che lui le dà alla domanda del perché lui abbia fatto questo, lasciarla nel dolore della sua ( supposta) perdita, è “per compiere la volontà del Padre”, questa è la risposta anche alla domanda : perché dovrò perderti nel dolore e nella morte sulla croce.

Per comprendere il ruolo di Maria nella Passione  occorre rileggere le nozze di Cana. Non sappiamo perché il vino sia mancato: deve essere stato per un motivo grave: forse lo sposo era troppo povero, forse aveva dato del denaro ai poveri e gliene era mancato per preparare il banchetto. Non sappiamo il motivo, ma sappiamo che Maria interviene, interviene facendo una richiesta.

Gesù non aveva intenzione di fare un miracolo, di dare un segno, non era ancora il tempo, ma non può rifiutare nulla alla madre. Questo ci dice del potere di Maria.

Se Maria chiede qualcosa, anche qualcosa di non troppo perfetto, per esempio un miracolo prima del tempo giusto, una grazia chiesta da un peccatore molto peccatore, a Lei non può essere rifiutato. Lo ricorda Dante nel Purgatorio: un peccatore impenitente che di più non si può in punto di morte mormora il suo nome, ed è salvo.

E arriviamo alla Passione. Durante la Passione il libero arbitrio di tutti è appunto libero. Il libero arbitrio di Giuda, che può fermarsi e Cristo spera che si fermi.  Non c’è alcun bisogno del suo tradimento perché la Passione si compia, se ne può fare a meno, tutti conoscono Gesù. Il suo tradimento è importante per il significato di un seguace che tradisce, ma Giuda potrebbe fino alla fine non compierlo.

E soprattutto, durante tutta la Passione, per averne un’idea della sua ferocia riguardate il film di Gibson, sia Cristo che Maria conservano il loro completo libero arbitrio.

In qualsiasi momento Lui può sottrarsi o interrompere. Lui è sempre in grado di scendere dalla croce, Lui è in grado di fermare la percezione del dolore, Lui può anticipare la morte: se lo facesse il sacrificio non sarebbe completo non sarebbe un olocausto. Il suo sacrificio serve completo per salvare le anime dall’inferno, che è un luogo di dannazione eterna. O è così, o è tutto falso.

Cristo non sale sulla croce per fondare una onlus, non fonda la croce rossa, non stabilisce regole filantropiche: per tutto questo non c’era bisogno della croce.

Chiunque neghi la realtà dell’inferno, sta negando il senso di Cristo. Chiunque riduca il cristianesimo a benevolenza e filantropia sta negando Cristo. Cristo muore per salvare le nostre anime dall’inferno. Cristo paga col suo dolore il debito degli altri e riapre le porte della via per arrivare al Padre.

Se ci credete. Se non ci credete non ci credete, ma se ci credete questo è e non può essere cambiato. Al Padre si arriva solo da Lui, non ci sono altre vie.

Io sono la Verità e la via. I margini per il dialogo inter religioso nel Vangelo non ci sono, perché se ci fossero altre strade per arrivare a Dio, perché la croce?  Se al Padre si arrivasse anche da altre strade, perché il Golgota? Perché tutto quel dolore?

Bastava mettersi sotto un sicomoro e fare oooooms , che tanto era la stessa cosa, oppure bastava avere un po’ di mogli e fare un po’ di guerre, che tanto era la stessa cosa, bastava dividere il mondo in caste che tanto era la stessa cosa.

E torniamo a Maria. Per tutta la Passione, lei ha la scelta di chiedere o non chiedere al Figlio di fermarsi. E non lo fa. A lei nulla può essere rifiutato: fa parte dei suo privilegio di madre: vedere le nozze di Cana. Lui può fermarsi i qualsiasi momento e non lo fa. Ha il corpo straziato, ma se che deve arrivare fino alla fine. Lei ha l’anima straziata e non lo ferma. Sa che Lui deve arrivare fino alla fine. Sono due vittime volontarie che rinnovano la loro volontà a ogni istante, che stanno nel dolore pur avendo la libertà di uscirne per scelta.

Cristo e Maria sono due guerrieri che combattono una battaglia terribile, fino alla vittoria, rappresentata, nel film The Passion, dall’urlo del Demonio battuto.

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