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La maggioranza NON HA necessariamente ragione

aurelio porfiri stilum curiae traditio Mar 04, 2024

di Aurelio Porfiri

Cari amici, offriamo alla vostra attenzione questo articolo del maestro Aurelio Porfiri, , che ringraziamo per la cortesia, tratto dal suo canale Traditio. Buona lettura e condivisione.

Ci viene spesso ripetuto che uno dei vantaggi del regime democratico è quello di garantire che la maggioranza stabilisca ciò che è necessario per la nazione. Ora, come l’esperienza ben ci insegna, la maggioranza non è affatto garanzia di scelte ragionate.

L’esempio più clamoroso di questo potrebbe essere quello di Gesù e Barabba. Chi ha scelto la maggioranza? In realtà proprio l’esempio evangelico ci aiuta a comprendere tutto questo ancora meglio e ci aiuta a capire come la maggioranza non dia nessuna garanzia di giudizi necessariamente vantaggiosi per le comunità di appartenenza.

Infatti sappiamo come le decisioni delle folle non sono certo neutre, ma scaturiscono da manipolazioni più o meno palesi. Questo sanno bene i politici che giocano sulle paure delle persone, vere o no, per carpire il voto che gli garantisca l’elezione, non si sa quanto giusta. In questo dei veri maestri sono Silvio Berlusconi e Donald Trump.

Le persone a cui ci si rivolge sono spesso poco informate perché impegnate a fare altro e votano a seconda di chi sembra loro più convincente, prestandosi al neanche tanto sottile inganno di chi cerca, in buona o cattiva fede, di carpire il loro voto. In fondo questi sottili inganni tutti li accettiamo, anche quando promettiamo di tutto al nostro partner per stare con lui o lei, ben sappiamo che in realtà non tutto potremo mantenere.

Il fatto che un grande numero di persone guardi il festival di Sanremo è una frazione infinitesimale va a un concerto di musica classica, non significa che il festival di Sanremo proponga musica migliore del concerto perché non bisogna confondere popolarità con qualità. Anche qui, la popolarità può essere carpita in tanti modi, non tutti necessariamente leciti.

Bisogna a volte accontentarsi della maggioranza in quanto alcune alternative storiche non sono andate proprio bene, ma malgrado questo non bisogna ingannarsi pensando che la maggioranza sia necessariamente colei che stabilisce la verità.

Diceva il giurista e politico italiano Piero Calamandrei: “Chi dice che la maggioranza ha sempre ragione, dice una frase di cattivo augurio, che solleva intorno lugubri risonanze; il regime parlamentare, a volerlo definire con una formula, non è quello dove la maggioranza ha sempre ragione, ma quello dove sempre hanno diritto di essere discusse le ragioni della minoranza”. Sembra un modo per cercare di fare senso su quelle che chiamiamo “le ragioni della maggioranza”. Il giurista e filosofo tedesco Carl Schmitt fa una osservazione interessante: “Il metodo della formazione della volontà attraverso la semplice fissazione della maggioranza è sensato ed accettabile se viene presupposta una sostanziale omogeneità di tutto il popolo. In tal caso non si verifica una sopraffazione della minoranza ma il voto serve solo a far risaltare un accordo ed un’unanimità già esistente e presupposta, seppur in forma latente. Infatti poiché ogni democrazia riposa sul presupposto del popolo nella sua interezza, unitarietà ed omogeneità, così non può esistere di fatto nessuna minoranza e tanto meno una pluralità di minoranze stabili e costanti”. La maggioranza è sempre fluida, non facciamola divenire dura come un sasso.

FONTE : Stilum Curiae

 

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