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Lettera alla giornalista Anna Lombardi di Rachele Sagramoso

famiglia rachele sagramoso utero in affitto Jul 23, 2022

Carissima Anna Lombardi, mi presento rapidamente: sono una donna, madre e ostetrica, e sono sconcertata per il racconto a dir poco idilliaco che viene fatto della cosiddetta “gestazione per altri” ovvero della sconcertante e raccapricciante pratica dell’utero-in-affitto. Salto tutto il racconto che viene fatto della carriera del signor Pete Buttigieg e sorvolo pure sulla sua omosessualità: l’uso che ognuno fa del proprio apparato riproduttore e i sentimenti che prova verso un’altra persona, sono affar suo. Nella sconcertante epopea raccontata dalle colonne di Repubblica a proposito del tabù abbattuto da costui sul fatto di essere un volto attivo della politica americana che si è permesso di strappare due bambini dal ventre della loro madre, mi pronuncio dal punto di vista professionale: costui (e, lo ribadisco, potrebbe essere una “costei” perché a me interessano i Diritti dei Bambini e non dare visibilità agli adulti) e il marito sono dei violenti.
Nonostante la nuvoletta rosa e celeste che dipinge questo raccontino agghiacciante e il fatto che nell’articolo da Lei firmato si ostentino petalosità sulla spallata ai pregiudizi (i neonati hanno bisogno di mamma è un pregiudizio?) e la felicità della comunità LGBT (sono contenta di conoscere gay e lesbiche che non sarebbero per nulla d’accordo), questi due individui sono dei violenti. Un neonato che matura il proprio corpo e il proprio sistema nervoso a contatto con una mamma della quale assorbe, oltre che la pappa portata dal cordone ombelicale, anche le emozioni e le percezioni, quando nasce, ha bisogno di quella mamma. Della sua. È suo diritto inalienabile. Certo che una mamma che vive tutta la gravidanza con la spada di Damocle sulla testa del doversi separare dal proprio bambino, non trasmette belle emozioni al figlioletto in grembo. Pensiamo ai periodi di guerra: le ostetriche dell’epoca raccontano di bambini che nascevano piccoli e denutriti, con gli occhi chiusi e deboli deboli, quasi vivere fosse stancante. Certo: quando una donna firma un contrattino per vendere la persona (in questo caso due gemelli, quindi due persone) che nutrirà in grembo 9 mesi, non deve essere particolarmente serena e felice. Chissà come sta ora. Le sue mammelle avranno perso latte come degli occhi piangenti, come quelli delle mamme che perdono i loro bambini a termine di gravidanza: il fatto è che questa donna (come tutte le altre) non mettono al mondo bambini morti, ma bambini vivi, sani, urlanti perché cercano la poppa di mamma. Ha mai visto un miracolo? Io sì. In sala parto se ne vedono tanti. Nascituri con battiti cardiaci quasi a zero che,
poggiati sul ventre di mamma, iniziano a regolarli; mamme con patologie gravissime operate d’urgenza con cesareo e nascituri dati per spacciati, che si riprendono immediatamente appena avvicinati al volto della loro mamma. Per non parlare della fisiologia: il neonato riceve da mamma tutta una serie di segnali che lo spingono a sopravvivere. Come scoprì Nils Bergman, uno degli ideatori della Kangaroo Mother Care (tanti Paesi non dispongono di cullette termiche per i neonati pretermine) scoprì che il calore, l’odore, il suono che il neonato percepiva se posto tra le mammelle (quindi anche a portata di cibo), gli fanno venire “voglia
di vivere”. E che dire dell’allattamento? Mamma e neonato dormono a fianco e hanno le medesime pause di sonno. Il latte prodotto da mamma è adatto proprio per il suo bambino…
Perché fare questo, Anna? Perché affermare contro la più umana ragionevolezza che due adulti hanno diritto di togliere uno o più bambini dal ventre e dalle mammelle che lo hanno nutrito? Vede, Anna, io non sono innervosita con Lei che è certamente una donna che sa benissimo che non è il massimo strappare un bambino per venderlo, ma ce l’ho con chi glie lo lascia scrivere senza dire una parola contro: le associazioni nazionali e internazionali che si battono contro la Violenza Ostetrica, ad esempio (per l’Italia: Osservatorio sulla Violenza Ostetrica Italia e Freedom for Birth Action Group). Si legge infatti sulla prima Legge che venne emanata contro la Violenza Ostetrica, che allontanare senza ragioni mediche il neonato dalla madre è un atto ingiustificabile. Ma ce l’ho anche con chi si occupa di allattamento: dove sono le associazioni delle Consulenti Professionali per l’Allattamento Materno, la Lega per l’Allattamento Materno, il Movimento Allattamento Materno Italiano?
Dove sono tutte quelle persone che ogni giorno parlano di Diritti dei Bambini? Non è forse una violenza enorme quella di acquistare degli esseri viventi per sfoggiarli come trofei? … Una volta, se non altro, era legale e si chiamava “Schiavitù”.

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