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Negli Stati Uniti, scienza e fede vanno a braccetto

fede fsspx.news scienza Feb 02, 2023

Università di Harvard.

Oltreoceano, scienziati cattolici di fama internazionale stanno unendo le forze per difendere l'armonia tra fede e ragione, e lottare così contro l'ateismo crescente. Una bella iniziativa che porta speranza in una società sempre più secolarizzata. 

La reputazione di Harvard è ben consolidata: la più antica istituzione di istruzione superiore degli Stati Uniti - la sua fondazione risale al 1636 - Harvard fa parte della Ivy League, che riunisce le otto maggiori università d'oltre Atlantico. 

Nella cosiddetta classifica di Shanghai, appare al primo posto, e in confronto, la prima università francese, Paris-Saclay, è solo in quattordicesima posizione. 

In questo contesto, l'ultimo intervento di Karin Öberg, docente di astronomia e direttrice degli studi universitari ad Harvard, non è passato inosservato in ambito scientifico. 

Insieme ad altri scienziati non meno prestigiosi, la ricercatrice è intervenuta il 13 gennaio 2023 all'apertura della Wonder Conference, iniziativa lanciata da Word on Fire, organizzazione che riunisce ogni anno diversi media cattolici d'oltre Atlantico a scopo apologetico e missionario. 

Passando lei stessa dall'ateismo al cattolicesimo, Karin Öberg ha ricordato che la fede in Dio, lungi dall'essere un ostacolo alla ricerca scientifica, è utile al processo scientifico per il "fondamento sicuro" che fornisce la fede in un Creatore. 

"Penso che dovremmo convincerci che avere una sana filosofia e una vera religione può facilitare il processo che porta a nuove scoperte scientifiche, e non il contrario", ha detto, illustrando così questo ruolo di "direzione negativa" - per usare l'espressione di Maritain – vale a dire di salvaguardia che la fede gioca nei confronti della scienza. 

Riferendosi alle scoperte di padre Georges Lemaître – il lontano padre della teoria del Big Bang – Karin Öberg aggiunge: "non si può immaginare che la sua invenzione non avesse nulla a che fare con il cattolicesimo di cui era imbevuto; sapeva già, in altro modo, per fede, che l'universo ha avuto un inizio. (…) Questo è forse il motivo per cui molti scienziati atei hanno avuto molte riserve nell'accogliere questa prima versione della teoria del Big Bang". 

Per la professoressa di Harvard, le meraviglie che vediamo nell'universo "dovrebbero portarci fuori da noi stessi" e spingerci a considerare "non solo le meraviglie stesse e le verità scientifiche che contengono, ma anche il Creatore, fine ultimo di tutte le cose". 

La Wonder Conference, che si tiene da diversi anni, nasce dall'osservazione fatta da molti cattolici della crescita dell'ateismo negli Stati Uniti: "una presunta incompatibilità percepita tra fede e scienza ha portato ad un aumento del numero di persone che non sono affiliate a una religione. Questa percezione è in contrasto con l'esperienza della tradizione cattolica, che trasmette la bella armonia tra fede e scienza", si legge sul sito degli organizzatori. 

(Fonte: Catholic News Agency –  FSSPX.Actualités) 

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