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Neo-Dittatura. Il Ruolo dei Media (Comprati) nella sua Edificazione.

Jan 02, 2022

FONTE:https://www.marcotosatti.com/2022/01/02/neo-dittatura-il-ruolo-dei-media-comprati-nella-sua-edificazione/

Alla fine comprare l’Italia costa poco: bastano 386 milioni di euro, nulla per il paese con un PIL che, fino a non molto tempo fa, sfiorava i 1700 miliardi. Questi 386 milioni di euro sono il finanziamento pubblico all’editoria, cioè ai giornali mainstream, quelli che poi giudicano se stessi come “Affidabili”.

 

Questo cifra è praticamente più che raddoppiata dal  2019, quando era di “soli” 175 milioni di euro al 2021. Astutamente non si tratta di un’unica dazione, che avrebbe significato una cifra troppo evidente. No, astutamente questi soldi vengono dati in una serie di rivoli quali:

 

88 milioni il tradizionale finanziamento pubblico ai giornali, alcuni dei quali francamente semi – clandestini. Prende 933 mila euro Il Foglio, prende 2,7 milioni di euro Libero (così capite come mai certi giornali cambino linea…) 481 mila l’Opinione…

 

64,5 milioni di sostegni indiretti, come, ad esempio, i contributi alle scuole per l’acquisto dei quotidiani, sempre quelle, o i contributi speciali per le risoluzioni delle crisi aziendali, come quella del Sole 24 ore;

 

per il covid sono poi arrivati 232,9 milioni di euro extra nel 2021 sotto forma di crediti d’imposta, che comunque sono sempre soldi, e che variano da crediti acquisto carta a forfetizzazione delle rese a contributi per il prepensionamento dei dipendenti.

In realtà non si capisce se i soldi per le campagna d’informazione sul covid-19 siano state incluse o meno.

Comunque è chiaro che, alla fine, con una cifra importante, ma irrilevante per i bilanci dello stato, ci si comprano i media.

Poi non stupitevi se i titoli sono fotocopiati e sembrino, in buona parte, come una specie di messaggi para – mafiosi da gruppi di potere a gruppi di potere.

Però questa è la stampa “Ufficiale”, quella “Affidabile”. Esattamente come il cane Fido, ben addestrato, che porta in casa il quotidiano…

 

PS: Lo Stato ha un fondo per l’assistenza dei bambini con disabilità nelle scuole pari a 100 milioni di euro. Non sarebbe stato bello se questo fondo fosse stato pari a 480 milioni, e quello per la stampa pari a zero? I Bambini con disabilità però non votano.

PS 2: Noi non prendiamo un soldo bucato dallo Stato. Quindi scriviamo la verità, almeno la nostra visione, non quello che vuole il MinCulPop….

§§§

Germania Anno Zero

La Germania dei primi anni ’30 era una nazione civilissima. Più di certe odierne.

C’erano giornali di ogni orientamento, università ammirate e frequentate da tutta Europa, intellettuali e scienziati di primissimo livello. Tasso di scolarizzazione elevatissimo. Partiti politici, movimenti, associazioni, una Chiesa cattolica forte e coesa (niente a che fare con l’attuale budino arcobaleno). In pochissimi anni, non sarebbe esagerato dire mesi, si ritrovarono -quasi- tutti col braccio teso e la tessera nazionalsocialista in tasca. A marciare a passo dell’oca dietro al messia venuto dalla birreria di Monaco. A girarsi dall’altra parte, se non applaudire convintamente quando la Gestapo portava “da qualche parte” gli impuri vicini di casa. A consegnare i figli agli hub nazisti/scuole perché venissero siringati nel cervello con Mein Kampf e altro liquame nauseabondo. Cos’hanno poi fatto o lasciato fare in nome della Scienza (feticcio di prima grandezza nel pantheon nazista) lo sa nella sua interezza solo Dio.

La spiegazione storico-sociologica a base di “predisposizione luterana” (il modello prussiano: «dove ci si imbatte nelle virtù del suddito, del funzionario e del militare, ma dove si cercano invano quelle del cittadino») e “sindrome di Versailles” (la capitolazione del ’19 mix demenziale tra meschina vendetta francese e cieca ottusità anglosassone da “razza eletta” concorrente) è sicuramente valida, ma non dice la banalità del male.

Non pochi tedeschi prima del referendum del ’34 (in cui, al netto di brogli e intimidazioni, la grande maggioranza del popolo tedesco investì Hitler del ruolo di Führer) ebbero dubbi e incertezze, di fronte alla violenza e al ribaltamento di tutti i canoni del vivere civile che erano impliciti se non già espliciti nel nazismo. Ciò che fece pendere la bilancia dalla parte dell’orrore non furono ragioni ideologiche ma un semplice calcolo di convenienza e necessità. Nazismo = lavoro. L’italico “tengo famiglia”. Il problema è che i patti col diavolo finiscono sempre allo stesso modo.

https://it.wikipedia.org/wiki/Germania_anno_zero

Stavolta andrà peggio. Quanto, lo possiamo solo intuire nei peggiori incubi. Se li lasciamo fare.

Poi ognuno decide qual è il prezzo della sua libertà, della sua anima e dei suoi figli.

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