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Pensierini...

giglio reduzzi Oct 09, 2023

di Giglio Reduzzi

1.La prudenza della signora Meloni 

Qualche volta capita anche a me di chiedermi come mai la signora Meloni, ora che è al governo, non faccia le stesse cose che diceva avrebbe fatto quando era in campagna elettorale, specie in materia di flussi migratori. 

Ma questa è solo la prima reazione, quella che sorge spontanea. 

Per capire sino in fondo il comportamento della Premier serve un supplemento di riflessione. 

Occorre cioè rendersi conto che, vincendo le elezioni, la signora Meloni ha solo vinto la battaglia in Parlamento, perché nulla è cambiato al di fuori di esso. 

Anzi, in qualche caso, le cosiddette “condizioni al contorno” sono addirittura peggiorate. 

E’ il caso dei sindacati, che prima, quando comandava la Sinistra, erano silenti, mentre ora sfoggiano un inedito attivismo. 

Poi c’è la burocrazia che, quando fa il suo mestiere, lo fa con la lentezza cui era da lungo tempo abituata. 

E dove vogliamo collocare la stampa? Vi pare che La Repubblica ed Il Fatto Quotidiano abbiano un occhio di riguardo per questo governo di centro-destra? 

E che dire della Commissione Europea, dove a rappresentare l’Italia c’è un personaggio nominato dal vecchio PD e candidato in pectore per la segreteria di quello nuovo? 

Last, but not least, dove mettiamo il Capo dello Stato che proviene anche lui dallo stesso schieramento del commissario italiano e che, da schivo com’era inizialmente, sta manifestando un insolito e molto criticato dinamismo? 

Come vedete, se non ci si ferma alla prima impressione, motivi per giustificare la prudenza del Premier ce ne sono molti, anche senza andare oltre. 

Infatti non abbiamo ancora parlato di Magistratura, ma, se pensiamo al comportamento da essa assunto con Berlusconi e più recentemente con Salvini, …. non possiamo nutrire molte speranze. 

 

2. A proposito di Magistratura 

 Perché il giudice di Catania (a parte la sua ideologia) sbaglia anche sotto il profilo giuridico. 

Non è in suo potere verificare la compatibilità delle leggi ordinarie italiane con il diritto comunitario. 

Lei può,  se vuole, raffrontarle solo con la Costituzione italiana, perché è su di essa che tutti giurano, ministri compresi. 

Nessuno giura sulla Costituzione europea, che peraltro non c’è. 

In materia di flussi migratori poi non esiste neppure una politica comune. 

Tant’e che ognuno degli Stati componenti l’Unione fa quello che vuole: c’è chi chiude le frontiere, chi le apre e chi ha una posizione altalenante. 

A tenerle sempre aperte siamo solo noi. 

Non esiste nessun Paese al mondo in cui la Guardia Costiera, invece di difendere i confini, aiuta a varcarli. 

Comunque la Magistratura non ha titolo per verificare l’allineamento della politica nazionale ad un complesso di direttive (così si chiamano le leggi europee) che tutti i Paesi componenti applicano solo se fa loro comodo. 

 

3. La fuga dei cervelli 

Uno degli assilli del momento è come evitare la fuga dal nostro Paese dei “cervelli” e, segnatamente dei medici ospedalieri. 

Siccome mancano i soldi per raddoppiare lo stipendio a tutti, come sarebbe facile fare, un’idea, un po’ più difficile da attuare, ma non impossibile, potrebbe essere quella di imporre, per legge, a chi vuol disertare, un minimo di preavviso, diciamo uno o due mesi. 

Questo tempo permetterebbe all’Asl competente per territorio di assumere informazioni sugli effettivi meriti del candidato alla fuga, sentendo, con la dovuta discrezione, colleghi, diretti superiori e magari pazienti. 

In tal modo si potrà riservare l’aumento di retribuzione solo ai medici meritevoli. Quelli che, se andassero via metterebbero in crisi un intero reparto o solleverebbero un coro di critiche. 

Al tempo stesso si eviterebbe di conferire un premio agli incapaci od indolenti. Quelli la cui fuga verrebbe salutata da colleghi e superiori come una liberazione! 

Del resto mi pare che un collaudato sistema del genere sia già in uso per le aziende che intendono dislocare all’estero. 

E se si fa per le aziende, perché non si fa con le persone?

 

 

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