Pensierini...

giglio reduzzi Jan 22, 2025

di Giglio Reduzzi

1. Fiaccolate

Tutti sanno che dove comanda l’Islam, la donna è schiava dell’uomo. Dunque il 50% della popolazione schiavizza l’altra metà.
Visto che da noi si fa una fiaccolata di protesta anche quando la discriminazione riguarda solo il 2 0 3 percento dei cittadini, mi chiedo cosa aspettiamo ad organizzare una bella fiaccolata, o qualcosa di più, a fronte degli Stati che praticano la ben più grave ingiustizia di cui sopra.
Il fatto che essa non sia applicata nel nostro Paese (non ancora) non è una buona scusa, specie da parte di chi ambisce ad eliminare i confini.

2. Sicurezza

Probabilmente non è un’esclusiva italiana, sta di fatto che la tutela dei cittadini in materia di sicurezza appare inversamente proporzionale alla presenza della minaccia.
Là dove il rischio è elevato (luoghi di spaccio e borseggio) i tutori dell’ordine sono scarsi od assenti, dove il rischio è totalmente assente (ristoranti) i vigili abbondano e sono molto attivi nel rimpinguare le casse dei Comuni con le loro multe.
Gli spacciatori hanno sempre il coltello in tasca, i ristoratori no.


3. Un personaggio misterioso

Parlo di Matteo Renzi. Francamente non lo capisco. Non è più di Sinistra e non è ancora di Destra.
Né, mi pare, che a Destra ce lo vogliono. Sembra che si diverta a rendersi antipatico su entrambi i
fronti. Non si capisce dove voglia arrivare, visto che:

 Essere simpatico ad una delle due parti è il minimo sindacale;
 In Italia ha percorso per intero il cursus honorum (gli manca solo l’Europa) ed ora si ritrova persino ad essere l’uomo più ricco del Parlamento.
Pare che abbia fatto i soldi facendo conferenze all’estero. Deve aver detto cose straordinariamente interessanti. Sono sicuro che, anche se non se ne parla molto, qualcuno avrà pensato, o stia pensando, a raccogliere le sue idee in uno o più volumi, per renderle accessibili al largo pubblico.

Sull’esempio di quanto fatto dal gen. Roberto Vannacci, che ne ha tratto un grande beneficio elettorale a livello europeo. Proprio quello che ancora manca a Matteo Renzi per ritenersi pienamente soddisfatto.


4. Regioni del Sud

Prendiamo la Calabria. Mi piange il cuore vedere che tutti la disertano. Specie quando a lasciarla non sono dei poveracci con la valigia di cartone, ma persone laureate che, avendo vinto un concorso nazionale, vanno a prendere servizio negli enti pubblici del Nord (questure, prefetture, aziende sanitarie,
tribunali, circoli didattici, ecc.).
Il che andrebbe anche bene se parallelamente non si scoprisse che la persona che è ha lasciato la Calabria per andare a dirigere un plesso scolastico al Nord prima lavorava in una scuola che cadeva a pezzi.
O che il medico emigrato nel Settentrione prima operava in un comune calabro che, con la sua partenza, è rimasto privo di assistenza sanitaria.
Non so cosa succederà quando entrerà in vigore l’autonomia rivendicata dalle Regioni settentrionali (se mai ci entrerà), ma sinora una cosa è certa: che chi compie questi trasferimenti senza esservi costretto dalla necessità, probabilmente ama l’Italia, ma certamente non ama la propria Regione.