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Pensierini...

giglio reduzzi May 28, 2025

di Giglio Reduzzi

Chi comanda davvero in Italia

Partiamo da Sergio Mattarella.

Dicevano che era una persona schiva, che svolgeva il suo compito nel più assoluto riserbo.

Maurizio Crozza lo impersonava con la testa che sbucava da un cespuglio.

Forse è per questo che agli inizi del 2022 si ritenne di doverlo rieleggere per un secondo mandato.

Con la sua riservatezza non dava fastidio a nessuna delle due forze in campo (Destra e Sinistra) che all’epoca si riteneva fossero più o meno equivalenti.

Bisognava però convincerlo a rimanere dov’era, perché aveva già iniziato a…. fare gli scatoloni.

Alla fine ci riuscirono.

Purtroppo chi sperava che nel secondo mandato avrebbe continuato a lavorare nel nascondimento, come aveva fatto nel primo, era destinato a rimanere deluso.

Infatti, da quando fu rieletto, l’attuale Capo dello Stato si è messo a girare per il mondo, senza escludere le mete più lontane (Cina, Cile) ed a ricevere personalità ed associazioni di ogni genere al Quirinale.

Cosa che prima non aveva mai fatto.

Ragion per cui non passa giorno senza che il suo volto ed il suo seguito appaiano in TV.

Vi compare più frequentemente di Giorgia Meloni, in tal modo dando a chi non si occupa di politica (p.e. i giovani) e soprattutto ai non italiani l’impressione che egli sia la vera guida d’Italia.

Ma la realtà è diversa.

Infatti pochi mesi dopo la rielezione di Sergio Mattarella ci furono nel nostro Paese le elezioni politiche e da queste nacque il governo (detto di Centro-Destra, ma molto vicino ad essere di sola Destra) guidato, per l’appunto, da Giorgia Meloni.

Queste elezioni determinarono una situazione politica molto diversa da quella per la quale si prevedeva la necessità di avere un Presidente della Repubblica in grado di mediare tra le due forze contrapposte.

Sergio Mattarella infatti, oltre ad essere persona schiva di natura (così almeno era percepito durante il primo mandato) veniva da un partito (il PPI) che, quando c’era (ora non c’è più), faceva parte dello schieramento di sinistra, nettamente contrario dunque a quello della Meloni.

Era evidente che, di fronte a questa inedita situazione, i due personaggi fossero scarsamente compatibili e potessero, al massimo, convivere.

Non certo andare d’amore e d’accordo.

Inoltre, la sopravvenuta debolezza e frammentazione della Sinistra accresceva nel Capo dello Stato la naturale tendenza a soccorrerla.

Ne consegue che i due personaggi si sono messi ad operare ciascuno secondo una loro personale agenda, facendo del nostro Paese un vero e proprio Giano bifronte.

Il che spiega la confusione dei giovani di fronte alla domanda di chi davvero comandi in Italia.

Del resto, mentre i viaggi del Premier vengono regolarmente annunciati dalla TV di Stato, quelli del Capo di Stato non lo sono mai.

La mattina ti svegli e scopri che Mattarella è in Cile.

Non succede mai (come sarebbe auspicabile che fosse) che un viaggio di questo tipo venga annunciato dalla Meloni come parte di un’iniziativa politica elaborata congiuntamente e portata a termine da due diversi team al solo fine di alleggerire i rispettivi carichi di lavoro.

Era inevitabile che finisse così.

Per quanto concerne Il Capo dello Stato, va ancora detto che, non solo è scomparso il suo partito d’origine (il PPI), ma, nel frattempo, è quasi scomparso anche il suo elettorato.

Basti pensare che, dei 251 deputati del M5S che nel 2022 l’avevano rivotato, ora ne sono rimasti solo 51.

Sì, parlo di deputati e non di elettori perché (ecco una cosa che non tutti conoscono) l’inquilino del Colle non viene eletto direttamente dai cittadini, come succede per il governo (e come quindi è avvenuto per Giorgia Meloni), ma dai deputati in seduta comune (Camera + Senato + rappresentanti delle Regioni).

Si tratta quindi di un’elezione di secondo grado.

Motivo in più per evitare che l’immagine di Giorgia Meloni venga offuscata da quella di Sergio Mattarella, che, invece, nonostante la grande esposizione mediatica, regna ma non governa.

O almeno così dovrebbe fare.

 

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