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Pensierini...

giglio reduzzi Nov 20, 2023

di Giglio Reduzzi

1. Iniziativa cattolica od iniziativa cristiana? 

Speravo tanto che l’Arcivescovo che ho interpellato mi rispondesse, ma purtroppo non ha trovato il tempo di farlo. 

Eppure la mia domanda era molto semplice. 

Volevo solo sapere se la chiesa cristiana che è stata eretta ad Abu Dhabi nell’ambito della “Abrahamic Family House” fosse espressione di tutte le confessioni cristiane (cattolica, anglicana, ortodossa, ecc.) o della sola componente cattolica. 

La domanda non è soltanto legittima ma anche di grande importanza, perché: 

·  probabilmente è la sola chiesa cristiana esistente nell’intera penisola araba; 

· è l’unico monumentum che testimonia, pietra su pietra, la pari dignità che Papa Francesco attribuisce a tutte le religioni discese da Abramo, compreso dunque l’Islam. 

I miei dubbi nascono dal fatto che: 

· la chiesa risulta essere stata inaugurata dal card. Miguel Angel Ayuso Guixot, cioè un emissario del Vaticano, senza la presenza (a quanto pare) di alcun rappresentante delle altre confessioni cristiane; 

· essa è stata formalmente intitolata a “ Francesco”, anche se il Vaticano ha subito corretto il testo ufficiale aggiungendo “di Assisi”. 

Come vedete la domanda non è peregrina. 

Si tratta di sapere se la solenne dichiarazione del Papa attuale secondo cui tutte le religioni sono espressione della medesima volontà divina, sia una boutade dell’attuale pontefice di Roma o sia condivisa da tutto il mondo cristiano nelle sue variegate componenti. 

Anche perché, se così fosse, verrebbe meno, almeno in parte, tutto il clamore che si fa in Italia attorno al tema della sempre rivendicata superiorità della nostra religione rispetto alle altre. 

Rimango in attesa di una risposta. 

 

2. I viaggi del Presidente 

Alzarsi un mattino e scoprire che il Papa, nonostante tutti i suoi malanni, è volato sino in Mongolia, sorprende ma non indigna, perché se va bene al Vaticano, va bene anche a noi. 

Insieme alla sorpresa, invece, c’è anche un briciolo di indignazione quando ti alzi e scopri che il tuo Presidente della Repubblica è andato fino in Corea del Sud, con tanto di visita al confine con quella del Nord, senza che lo storico evento sia stato preannunciato da tutti i telegiornali, quasi si trattasse di una passeggiata fuori porta. 

E soprattutto sapendo che, in contemporanea con quella visita, il Ministro degli Esteri italiano si trovava a Tokio, cioè a due passi da Seul, per un incontro con i suoi colleghi del G7, che invece era stato regolarmente annunciato. 

Questo fatto non può che rafforzare la convinzione di quelle malelingue secondo cui, in politica estera, governo e presidenza stanno giocando su tavoli diversi. 

Per evitare il diffondersi di questa sensazione, sarebbe bene, a mio avviso, che in futuro gli spostamenti del Presidente venissero annunciati con lo stesso anticipo con cui si segnalano quelli dei ministri. 

Meglio ancora se l’annuncio venisse fatto da palazzo Chigi in forma di comunicato ufficiale, anziché essere lasciato alla libera iniziativa dei media. 

 

3. I centri d’ Accoglienza 

Quando sento che i Centri di Prima Accoglienza impiegano sino a 18 mesi per decidere se un migrante irregolare sia degno oppure no di ricevere l’agognato permesso di soggiorno, mi viene il sospetto che l’esame della pratica di asilo venga affidato ad esaminatori incapaci, scelti, come spesso avviene in Italia, per la raccomandazione di qualche persona influente, anziché sulla base delle loro competenze. 

A partire delle loro conoscenze linguistiche, che, come minimo, dovrebbero comprendere l’inglese o il francese e, possibilmente, l’arabo. 

Lo dico perché sono a conoscenza di una famiglia americana che si era presentata in Questura per ricevere il permesso di soggiorno di mattino presto ed al completo (pare che la legge escluda la delega al capofamiglia) e che, dopo aver passata l’intera mattinata in una sala affollata da immigrati, quando finalmente arrivò il suo turno, dovette aspettare un’altra mezzora allo sportello in attesa che arrivasse l’unico impiegato che conosceva un po' di inglese. Sissignore: inglese. 

Figuriamoci l’arabo! 

Ho dunque il fondato sospetto che anche nel caso dei Centri in questione siamo di fronte ai soliti lavori affidati più per togliere una persona dalla disoccupazione che per raggiungere un obiettivo di pubblico interesse. 

Sospetto rafforzato dal fatto che, per compiere questi esami, il governo ora concede il tempo incredibilmente lungo di 18 mesi. 

Sta di fatto che non ho mai visto un solo bando di gara per l’assunzione di esperti linguistici cui affidare l’esame delle domande d’asilo. 

Spero ardentemente di vedere questi bandi ora che, con l’Accordo di Tirana, i tempi per questi esami dovranno subire una drastica riduzione. 

Inoltre non capisco perché all’immigrato irregolare che contesta l’espulsione debba essere riconosciuto il patrocinio gratuito, implicitamente dando come già acquisito il diritto di cittadinanza che egli cerca di ottenere. 

(Infatti credevo -e credo tuttora- che il patrocinio gratuito spetti solo ai cittadini italiani, non ai cittadini di tutto il mondo.) 

Viene l’ulteriore sospetto che anche i ricorsi giudiziari costituiscano un modo per allungare i tempi a beneficio più degli esaminatori (che li vorrebbero lunghi) che degli esaminandi (che li vorrebbero corti), con buona pace dei costi pubblici (che vanno a pallino).

 

 

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