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Pensierini...

giglio reduzzi Feb 10, 2024

di Giglio Reduzzi

1. Stupri

Gli stupri commessi in Italia da giovani immigrati lasciati liberi di bighellonare nelle nostre città mi addolorano ma non mi stupiscono.

Si tratta di giovanotti che i governi degli ultimi dieci anni hanno fatto entrare sotto la voce di “minori non accompagnati”, lasciando intendere che fossero bambinetti abbandonati dalle loro madri indigenti, ma che in realtà erano fior di ragazzoni in preda a tempeste ormonali, cui nei loro Paesi avrebbero dato libero sfogo dando la caccia alle ragazzine.

Ragazzine che non a caso nei loro villaggi vanno in giro coperte di tutto punto e spesso cucite nelle parti intime, proprio per evitare di cadere vittime delle suddette cacce.

In molti Paesi dell’Africa è ritenuto normale che l’onere di impedire nascite indesiderate sia interamente affidato alle donne, mentre l’uomo sia lasciato libero di soddisfare i suoi istinti come meglio crede.

Anche chi non è pratico di Africa (ed anch’io lo sarei se non mi ci avesse portato il lavoro) sa del ruolo ancillare che la donna ha da quelle parti.

Pertanto l’idea che un giovanotto africano, lasciato libero di circolare nelle nostre città e privo di occupazione, non sfrutti l’occasione, quando vede una ragazza con abiti succinti o trasparenti che ne esaltano le forme, mi addolora (e molto), ma non mi sorprende.

Tanto più che:

a) nessuno lo ha avvertito, al momento della sua entrata, che qui i costumi sono diversi;

b) quand’anche venisse colto in fallo, avrebbe molte probabilità di cavarsela con poco, per le ragioni che noi conosciamo e che anche lui conosce:

c) la riluttanza della ragazza a sporgere denuncia ed andare incontro ad un calvario processuale (come quello che stiamo vedendo a Tempio Pausania);

d) l'occhio di riguardo che i giudici nostrani sempre riservano ai ragazzi provenienti da altre culture.

 

2. Coerenza.

 Sono anni che il Papa invita ad accogliere gli emigranti ed a farlo con generosità, ma mai a convertirli al Cristianesimo.

Alzi la mano chi l’ha sentito, anche in una sola occasione, chiedere di convertirli alla nostra religione, oltre che di ospitarli.

Tutto il contrario di quanto si faceva una volta, quando ai missionari si diceva di andare in giro nel mondo per predicare il Vangelo e poi questi si trovavano invece a dover scavare pozzi, a tutto danno dell’evangelizzazione.

Lo sanno tutti i cattolici.

Compreso Mons. Christian Carlassare, vescovo di Rumbek, Sudan del Sud, ex missionario comboniano, che nel suo libro “La capanna di padre Carlo” scrive testualmente:

“Al tempo del nostro Comboni li si faceva schiavi perché convinti che non fossero esseri umani. Oggi sono presidenti, ministri, professori, vescovi e cardinali” ed, ancora (pag. 141):

Ora a fare promozione umana ci sono le ONG.

In passato l’abbiamo fatta noi, a discapito purtroppo della evangelizzazione”

Ma questo non deve far meraviglia.

E’ in perfetta coerenza con il cambio di paradigma attuato da questo Papa.

Se egli dice (come ha detto e fatto ad Abu Dhabi) che tutte le religioni hanno pari dignità, scompare ipso facto la necessità di fare proselitismo.

L’incoerenza sta semmai nel mantenere in vita istituzioni che, come il PIME, fanno del proselitismo la loro unica missione.

 

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