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Pensierini...

giglio reduzzi Oct 01, 2024

di Giglio Reduzzi

Le sorprese dei Magistrati

La Magistratura non finisce mai di stupirci con i suoi …. effetti speciali.

Di solito ci meraviglia arrestando persone che noi sempliciotti consideravamo al di sopra di ogni sospetto (vedi caso Toti), mentre nei giorni scorsi ci ha stupito per non aver effettuato un arresto che pensavamo fosse ineluttabile, quasi automatico.

E’ il caso dello yacht affondato al largo di Palermo, il cui equipaggio è stato lasciato libero di riparare all’estero, nonostante, a differenza di tutti gli altri casi, la fuga dall’Italia non configurasse un semplice timore, ma un evento pubblicamente annunciato e, da parte di alcuni componenti, già realizzato.

Lo stupore nasce dal fatto che i procuratori coinvolti non possono ignorare la quantità di complicazioni, in termini di tempi e costi, che il loro gesto causerà: rogatorie, traduzioni, ecc.

Evidentemente lo sanno; ma sanno anche di poterlo fare, perché nessuno oserà ricordarglielo.

La durata degli interrogatori

 Dobbiamo abituarci a non farci caso, perché i giornalisti sono soliti misurare i tempi dell’interrogazione dal momento in cui l’interrogando varca la porta della Questura (o della stazione dei Carabinieri) a quando ne esce.

Quindi ignorando tutti i tempi morti, compresi quelli dell’attesa e, soprattutto, della verbalizzazione.

Perché occorre rilevare che in quasi tutti i casi a verbalizzare non è un professionista, ma un carabiniere improvvisato che deve cercare i tasti giusti.

Tasti che, in qualche caso, non appartengono ad un computer, ma ad una vecchia macchina per scrivere.

Lo si capisce quando dall’audio dell’interrogatorio (evidentemente carpito) emerge con nitidezza il ticchettio della macchina per scrivere.

Infatti, come si sa, i computer non fanno rumore.

Morale: stiamo ben attenti a dedurre il grado di coinvolgimento dell’indiziato in base alla durata dell’interrogatorio, perché dove operano i funzionari pubblici i tempi morti possono benissimo occupare la maggior parte delle ore dichiarate dal giornalista.

 

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