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Raffiche di Bugie a via Fani. La Vera Storia del Delitto Moro. Laporta.

aldo moro generale piero laporta marco tosatti stilum curiae May 15, 2023

di Marco Tosatti

Carissimi StilumCuriali, è con grande piacere che offriamo alla vostra attenzione - e vi rendiamo così partecipi - il successo del libro che un amico fedele di Stilum, il generale Piero Laporta, ha scritto sul sequestro e l'uccisione di Aldo Moro. Buona lettura e condivisione.

Il libro sull’assassinio di Aldo Moro: «Via Fani Raffiche di Bugie - Stato e Br Sparano su Moro» è stato stampato da Amazon il 6 Marzo 2023. Lo comunico ora ai lettori di Stilum Curiae perché ha raggiunto le vette delle vendite nella sezione “Giustizia e Libertà” di Amazon e nessuno possa dire che io utilizzi i lettori di questo blog per farmi pubblicità. D’altronde se avessi chiesto a Marco Tosatti di pubblicare mesi fa questa presentazione non me lo avrebbe negato. Non ne ho tuttavia necessità, lo ribadisco. Il libro si diffonde senza un filo di pubblicità: le persone vere sono assetate di verità. Il volume porta nelle case degli italiani 300 pagine di verità nascoste per 45 anni dallo Stato italiano, dai suoi vertici. Esso fa conoscere le verità tuttora deviate dai velenosi democristiani, dai violenti comunisti, dai tossici socialisti, dai serventi dei partiti minori, tutti, dall'estrema destra all'estrema sinistra.

Aldo Moro non fu ucciso dalla Cia o dal Kgb, dal Mossad o dalla massoneria, da Kissinger o da Breznev: Moro fu ucciso dal vertice politico, economico e industriale dell’Italia nel 1978. Il movente: potere e soldi. Di certo nelle capitali estere non si strapparono i capelli per l’imbecillità dei vertici italiani, che offrirono loro la testa di Aldo Moro come Salomé a Erode quella di Giovanni, che il tetrarca avrebbe volentieri risparmiato, consapevole del livello di Giovanni e dell’infimo di Salomé, come i congiurati italiani di allora e peggio quelli di oggi.

Il presidente della Repubblica ci dice oggi che vi furono "gravi deviazioni compiute da elementi dello Stato". Egli, i cui collaboratori hanno accesso ai dossier più segreti della Repubblica, ci dice solo oggi, dopo 45 anni, che vi furono "gravi deviazioni compiute da elementi dello Stato".

È doveroso e opportuno che Mattarella licenzi il funzionario che gli ha scritto questo discorso depistante: non furono “elementi dello Stato” bensì i sommi esponenti dello Stato italiano – tranne Giovanni Leone, messo in croce a sua volta, dai medesimi assassini - a far “prelevare” Aldo Moro, massacrare i cinque testimoni della sua scorta, torturare Aldo Moro, infine ucciderlo con una procedura infame, dolorosa e unicamente rivolta a nascondere le torture.

Nel mio libro dimostro che Aldo Moro fu torturato. La responsabilità dello Stato italiano – non della Cia o del Kgb o della P2 – dello Stato italiano è dimostrata per aver nascosto per 45 anni la propria infamia nascondendo le torture, peraltro ben note in quei giorni, come dimostrano le pagine di due quotidiani del vertice politico e industriale del momento, l’Unità del del 30/3/1978 del Partito Comunista Italiano e La Stampa dell’11/5/1978 di Giovanni Agnelli. Come dimostra pure l’articolo di Roberto Chiodi su l’Europeo del 5/4/1979, fatto sequestrare dall’avvocato di parte civile della famiglia Moro, il socialista Giuliano Vassalli.

Quando le torture furono constatate, nel corso dell’autopsia, erano presenti periti di parte e un ufficiale dei Carabinieri, quindi ufficiale di Polizia Giudiziaria, i cui peculiari doveri d’ufficio devono, ribadiamolo, devono essere vagliati dal magistrato.

Gli epigoni di quel vertice politico, economico e industriale oggi annacquano la memoria di Aldo Moro, torturato e assassinato, facendo del 9 Maggio la "memoria delle vittime del terrorismo". Corone di fiori, magniloquenze, un bell’applauso e per un altro anno si fa silenzio. Non fatevi ingannare. «Raffiche di Bugie A Via Fani» racconta "che cosa è" e "che cosa non è" successo il 16 Marzo 1978.

I lettori di Stilum Curiae possono leggere qui il capitolo concernente i depistaggi sulle torture, propulsi tuttora per la penna di due giornalisti e d’un onorevole, sedicenti ricercatori di verità. Qui è possibile leggere il prologo e l’indice del libro.

Gli assassini sono ancora tra noi. Non fatevi ingannare da depistaggi di libri e docufilm intossicati. Migliaia di italiani, due statunitensi, un francese e due britannici hanno già letto questo libro. L’ambasciata russa a Roma ha acquistato due copie, attraverso propri volenterosi e goffi prestanome. Seguitene l’esempio, leggete questo libro e fatelo leggere ad amici e parenti più giovani, ingannati sinora. La verità è immortale. Cristo Vince, nonostante le bugie dello Stato italiano e le infamie dei fiancheggiatori.

www.pierolaporta.it

 

 

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