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Satanismo e Nuovo Ordine Mondiale: pro o contro?

francesco lamendola Oct 24, 2022

di Francesco Lamendola

Che rapporto c’è fra il satanismo, ossia il culto del Diavolo, e il Nuovo Ordine Mondiale?

Scrive il sociologo Massimo Introvigne quasi a conclusione della sua Indagine sul satanismo (Mondadori, 1994, e Fabbri Editori, 2005, pp. 408-410):

Se il satanismo è un fenomeno tipicamente moderno - una delle molteplici sfaccettature della modernità – finirà fatalmente nell’epoca postmoderna? Il satanismo è proteiforme, e dopo la fine delle ideologie non avrà forse troppe difficoltà a ripresentarsi come possibilità di trascendere l’intollerabilità del mero quotidiano senza uscire veramente dal mondo moderno (o postmoderno) e senza cercare un’autentica trascendenza in cui non si ha più la forza di credere. «Da quando il messaggio cristiano ha perso la sua forza» ha scritto lo storico Joachim Fest a proposito della fine delle utopie del novecento «la ricerca si è rivolta s un sostituto di Dio e a un aldilà che le utopie hanno trasferito in questo mondo. Forse delle nuove sette faranno [domani] ancora più proseliti: guru, predicatori della fine del mondo o catechisti delle messe nere» (J. Fest, “Il sogno distrutto. La fine dell’età delle utopie”, Garzanti, 1992, p. 80). Anche il ‘nuovo ordine mondiale’ non promette la scomparsa dei satanisti come un anacronismo: al contrario, Nel 1920 Gilbert Murray, un eminente grecista professore all’Università di Oxford, pubblicò un curioso libretto sui rapporti fra il satanismo e l’”Ordine Mondiale”. Di tanto in tanto nella storia – secondo il grecista – sorge un Ordine Mondiale, i cui esempi più preclari sono l’Impero romano e (vedi caso) l’Impero britannico. Ma c’è sempre qualcuno che non ne apprezza i vantaggi, e così nascono i satanismi, che «in questo senso sono perfettamente intelligibili e possono apparire molto simpatici». «L’essenza delle loro credenze» - al di là dei miti su Satana e Lucifero – è che «l’Ordine Mondiale è un male e una menzogna». «Lo spirito del satanismo che è lo spirito dell’odio senza remissione nei confronti dell’Ordine Mondiale dell’epoca, lo spirito che si rallegra di ogni grande disastro perché è nello steso tempo il disastro dei padroni del mondo, è forse – scriveva il professore di Oxfod nel 1920 – più vivo oggi di quanto sia stato negli ultimi mille anni. Il satanismo si alimenta dell’odio contro tutti i Governi ordinati; ma soprattutto contro tutti i Governi imperiali; e si dirige con più forza e intensità contro l’Impero britannico che contro ogni altro Potere» (G. Murray, “Satanism and the World Order”, George Allen & Unwin, Londra 1920, pp. 9, 33). Questo modo – tutto laico e tutto nazionalista – di agitare il fantasma del satanismo per versare una lacrima sulla decadenza dell’Impero britannico oggi può far sorridere. Il buon grecista di Oxford aveva tuttavia forse scoperto una legge nella storia; le promesse di “Ordine Mondiale” non rendono tutti felici e contenti, e lasciano intatte e contraddizioni di cui si alimenta il satanismo.

Perché il satanismo e non qualche cos’altro, perché – nei termini di Joachim Fest – si affermano oggi anche i “catechisti delle messe nere” e non soltanto i “guru” e i “predicatori” delle “nuove sette”? Al di là delle affinità elettive – pure importanti – fra visione del mondo del satanismo contemporaneo e modernità, si deve tener conto – nel moderno come nel postmoderno – che la presenza del Diavolo è ancora forte e potente nell’immaginario sociale. Il 17 gennaio 1994 e nei giorni successivi un terremoto di proporzioni impressionanti ha distrutto gangli vitali dell’infrastruttura urbana di Los Angeles. Ci scrive si trovava in California qualche giorno dopo il terremoto. Esponenti di nuovi movimenti religiosi, pastori pentecostali e fondamentalisti  - ma anche, per quanto possa sembrare incredibile, sobri commercianti e professionisti – ripetevano la voce secondo cui dallo squarcio aperto nella Golden State Freeway sarebbero uscirti, il 17 gennaio, 17 diavoli giganteschi. Nonostante le smentite ufficiali, la dinamica delle leggende urbane continuava ad alimentare la voce secondo cui la Casa Bianca cercava di coprire i fatti per non alimentare il panico, ma la Guardia Nazionale in California aveva creato una “Demon Task Force”. Per almeno un mese i “tabloids” – i giornali a buon mercato venduti neri supermercati, di cui tutti parlano male ma che milioni di americani comprano – hanno continuato a registrare voci su diavoli capaci di approfittare del terremoto per uscire dalle viscere della terra. In febbraio una delle più diffuse fra queste pubblicazioni attribuiva a una anonima «fonte che ha stretti legami con il Presidente» una dichiarazione secondo cui «le creature che sono uscite dal terreno non sono solo una minaccia per la California, ma per la sicurezza nazionale nel suo insieme». «I diavoli» continuava l’anonimo «non sono soltanto stati fotografati ma sono stati visti in tutta l’area di Los Angeles - e le devastazioni che sono in grado di provocare superano la nostra immaginazione. L’ultima cosa che voglio è drammatizzare eccessivamente il caso. Ma da quanto abbiamo visto finora i danni del terremoto sono modesti se li paragoniamo al potere maligno che i diavoli in persona sono capaci di scatenare» . Il pastore di una chiesa fondamentalista di Los Angeles – questa volta citato con nome e cognome, il rev. John Cranger – dichiarava di credere alla storia, per strana che potesse sembrare, e affermava: «I soldati di Satana marciano liberi nel mondo e non c’è modo di sapere dove andranno o quali disastri causeranno. Le porte dell’inferno si sono aperte. Possa Dio aiutarci tutti» (Nick Mann, “Weekly World News”, 22 febbraio 1994, pp. 8-9).

Ci sembra che le riflessioni svolte da Massimo Introvigne in questa pagina si possano scorporare in due sezioni. Nella prima sezione ci si chiede se il satanismo, fenomeno moderno, finirà con la modernità; e, in subordine, se lo si possa interpretare – giusta l’ipotesi del Murray – come una reazione viscerale ed estrema all’ordine mondiale che viene imposto, nel corso della storia, di volta in volta, dalle grandi potenze imperiali, da quella di Roma antica all’Inghilterra moderna. Nella seconda si cita un fatto di cronaca, il terremoto di Los Angeles del gennaio 1994, e delle voci immediatamente diffuse circa la comparsa di esseri demoniaci scaturiti dalla terra, per svolgere una riflessione su come la paura del Diavolo e dei satanisti riemerge puntualmente nei momenti difficili della storia – anche se è doveroso osservare che la paura del Diavolo e dei satanisti, ovviamente, non è la stessa cosa del satanismo: il quale consiste nel culto del Diavolo e non nella paura di lui (che ogni buon cristiano dovrebbe avere).

Innanzitutto non è vero che il satanismo sia un fenomeno essenzialmente moderno. Stregoni che evocano le forze del male e che stringono un patto col Diavolo ce ne sono da sempre, e dappertutto: specie nelle cosiddette religioni animiste e più ancora nei culti sincretici afroamericani; ma ci sono stati anche in Europa (i processi alle streghe sono stati senza dubbio anche delle forme d’isterismo, oltre che inutilmente crudeli, però la stregoneria c’era davvero) e ci sono tuttora, solo che se ne parla poco o niente, in omaggio alla cultura scientista dominante; e chi ne parla a ragion veduta viene quasi sempre emarginato e ridicolizzato. Pertanto non vi è alcuna ragione di aspettarsi che il satanismo esaurisca la sua linfa vitale insieme all’esaurirsi della civiltà moderna, o postmoderna che dir si voglia.

Quanto all’ipotesi del Murray, oltre all’ingenuità e alla presunzione da cui prende le mosse, un misto di orgoglio nazionalista e di semplicismo morale, che Intovigne ben individua, c’è un’altra cosa, assai più grave, che non funziona nel ragionamento, se così possiamo chiamarlo, di Murray, e che non ci sembra Introvigne abbia colto. E cioè questo: che non si fa alcuna distinzione fra ordine umano (politico ed economico) e ordine divino (morale e spirituale), per cui sembrerebbe che qualsiasi ordine imperiale sia anche, automaticamente, ordine morale; e che solo gl’insofferenti di qualunque ordine debbano vederlo con odio e desiderarne la distruzione. Ma ciò è falso. L’ordine politico degli imperi non ha in se stesso nulla di etico, e meno ancora di religioso: perciò, se il satanismo esprime un odio contro l’ordine, non si vede perché dovrebbe manifestarsi contro un impero politico, come quello britannico.

Diremo di più. Nella fase storica attuale, caratterizzata (non precisamente da ieri) da un predominio pressoché assoluto del fattore finanziario su ogni alto aspetto della vita, sia sociale che individuale, ci sono molte ragioni a favore, e nessuna in contrario, a vedere nel cosiddetto Nuovo Ordine Mondiale quanto di più simile alla agostiniana Città terrena, che è, in definitiva, e in quanto si contrappone a quella di Dio, la Città del Diavolo. Il Nuovo Ordine Mondiale sarebbe pertanto (lasciamo perdere i precedenti “ordini” imperiali, come quello della pax romana, troppo diversi dall’ attuale per molti aspetti) un ordine capovolto, un disordine costituito e sempre più arrogante, che vuole imporsi con la forza sia agli Stati che gli si oppongono (e che automaticamente diventano degli stati-canaglia, contro i quali c’è la licenza di embargo economico e di aggressione militare), sia ai singoli individui che non si vogliono sottomettere (ad esempio imponendo loro una pseudo-vaccinazione di massa, che è l’equivalente del biblico marchio della Bestia (cfr. Apocalisse, 13,11-18).

Secondo questa chiave di lettura, il satanismo non è, né potrebbe essere, una forza che si oppone al cosiddetto ordine mondiale, ma, tutto al contrario, sarebbe la religione tipica di quanti vogliono stabilire, e stanno effettivamente attuando, tale ordine infernale. Si pensi a ciò che stava emergendo, ad esempio, dall’inchiesta relativa al Pizza Gate negli Stati Uniti d’America, prima che questa venisse fermata e che tutte le notizie relative fossero censurate e dichiarate ufficialmente, in blocco, delle fake news (e ciò in una nazione dove, come osserva giustamente Introvigne, la gente fa delle autentiche spanciate di stampa sensazionalistica). Stava emergendo che le personalità più in vista del Deep State americano, con il clan dei Clinton in prima fila, sono immerse fino al collo in una gigantesca e abominevole macchinazione pedo-satanista. I due aspetti, la pedofilia e il satanismo, sono inseparabili, dato che i satanisti celebrano la messa nera in onore del Diavolo, e nella messa nera è necessario sacrificare la vita di un innocente, preferibilmente un bambino (come nella messa nera della Voisin, dell’abate Guibourg e della marchesa di Montespan, nella Francia di Luigi XIV). Non solo: il bambino deve prima essere terrorizzato e torturato, perché solo così si realizzano le condizioni ideali del sacrificio; e va da sé che, prima di ucciderlo, c’è qualcuno che ne approfitta per usarlo come giocattolo sessuale.

Un altro scandalo subito insabbiato è stato, guarda caso, quello delle orge sessuali con bambini e minorenni in genere organizzate da Jeffrey Epstein e Ghislaine Maxwell, alle quali partecipavano allegramente i pezzi grossi degli affari e della politica, con tanto di isola tropicale destinata ai piaceri proibiti. È curioso che quando ci s’imbatte in faccende di questo genere, i giornalisti, che su scandali piccanti e rivelazioni indiscrete ci campano addirittura, all’improvviso diventano muti come pesci e ciechi come talpe, e tutta la loro curiosità professionale evapora come nebbia al sole. Non sarà per caso perché i proprietari dei giornali (e delle reti televisive) sono proprio quelli che hanno molte cose da nascondere?

Veniamo alla seconda questione. Il terremoto del 1994, noto come terremoto di Northridge, perché non colpì il centro di Los Angeles ma la cittadina omonima, presenta caratteri anomali. La magnitudo è stata notevole ma non eccezionale (6,7 della Scala Richter), però si è registrata la massima accelerazione sul terreno (Peak Ground Acceleration) mai vista in un’area urbana degli Stati Uniti. Ha provocato 51 morti e 10.000 feriti. Qualcuno dice di aver visto demoni giganteschi uscire dalla terra e correre per le vie; i tabloid e alcuni predicatori fondamentalisti hanno ripreso e accreditato quelle voci; ma naturalmente nessuna fonte autorevole li ha presi sul serio. Eppure Los Angeles non è una città qualsiasi, ma la capitale mondale del satanismo. Prendere sul serio simili testimonianze (che non significa accoglierle in maniera acritica, ma considerarle come possibilità da vagliare) equivale a passare per pazzi; per uno studioso, la fine della carriera accademica. Sarà forse perché, come disse Baudelaire, il Diavolo ha realizzato il suo capolavoro quando è riuscito a rendere inverosimile la sua esistenza.

E tuttavia, si obietterà, la dottrina cattolica include la credenza nel Diavolo come un essere reale: è un articolo di fede ed è presente nel catechismo, non come opinione ma come verità certa. Appunto qui si vede quanto gli uomini della Chiesa cattolica si sono allontanati dalla vera dottrina e dal magistero di sempre. Se il generale dei gesuiti, l’ordine al quale appartiene Bergoglio (e che non avrebbe dovuto essere eletto papa per il suo statuto interno), Arturo Sosa Abascal, ha potuto dire con noncuranza, rilasciando un’intervista alla stampa, che il Diavolo non esiste ed è solo un simbolo del male, allora siamo avvertiti che chi dovrebbe custodire la dottrina, rafforzarci nella fede e proteggerci dal male, ha deciso in altro modo. Sta servendo un’altra causa. C’è bisogno, a questo punto, di specificare quale?

 

 

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