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«Siamo vittime del vaccino, vogliamo una commissione di indagine»

alberto donzelli comitato ascoltami federica angelini giovanni frajese mario giordano Jun 21, 2022

di Andrea Zambrano

Il primo convegno di Ascoltami, il comitato che rappresenta già 1800 danneggiati da vaccino si conclude con la richiesta della fondatrice Federica Angelini dell'istituzione di una commissione parlamentare di inchiesta sui danni da vaccino. Medici, giornalisti e tantissimi danneggiati al congresso e tante evidenze che sgretolano il muro di gomma. De Maria e Venezia: «Long Covid e reazioni avverse, c'è un filo comune»; Donzelli: «La copertura sui tridosati dopo sei mesi è già negativa, i non vaccinati si contagiano meno dei vaccinati»; Frajese: «C'è stato un addormentamento delle coscienze»; Savini: «Nei miei pazienti vaccinati +30% di patologie». 

 

L’appello finale arriva dopo tre ore e mezza di confronto tra medici, giornalisti e malati: «Chiediamo l’istituzione di una Commissione di indagine parlamentare che faccia luce sui danni da vaccino. Ce lo devono visto quello che stiamo soffrendo». La voce è quella di Federica Angelini, fondatrice e anima del Comitato Ascoltami che riunisce già 1800 vittime del vaccino anti covid che doveva essere sicuro e che invece sta lasciando sul campo migliaia di vittime fantasma alle prese con problematiche di natura cardiovascolare e neurologica.

La Angelini e con lei il Comitato Ascoltami, hanno compiuto un miracolo: raccontare al Paese il dramma inascoltato di chi dal giorno in cui si è inoculato ha avuto la vita stravolta, ma non è riconosciuto come invalido dallo Stato e nemmeno tenuto in considerazione per le cure. All’Hilton Hotel di Milano, è andato in scena sabato il primo vero congresso medico sugli effetti avversi da vaccino (QUI il video integrale). E il miracolo è anzitutto questo: che degli effetti avversi da vaccino, ribaltando la diabolica interpretazione dei rischi/benefici, si può e si deve parlare. Anche solo un anno fa, in piena campagna vaccinale per gli over 40 sarebbe stato impossibile avere una sala conferenze prestigiosa come quella dell’hotel di via Galvani, nel cuore della Milano operosa e motore d’Italia.

 

Invece grazie anche alla tenacia di Mario Giordano, il direttore di Fuori dal Coro che da settembre ha dato voce ai danneggiati, il Comitato è cresciuto e si è fatto per lo meno ascoltare, tanto che oggi, parlare di effetto avverso da vaccino non è più tabù, anche se il problema che è enorme, viene sottostimato dallo Stato. Infatti, la sfida è quella di costringere la politica e le istituzioni ad accorgersi e rimediare ad un grande scandalo italiano, compiuto con una vaccinazione praticamente coatta per mezzo di un ricatto e il conseguente abbandono dei pazienti caduti sotto la mitologia del vaccino sicuro.  

E Giordano, presente con Marianna Canè, autrice di tutti i servizi della trasmissione Mediaset sui danneggiati e di uno scoop sui danneggiati di alcuni lotti, è stato il conduttore della giornata, intervistando medici e giornalisti. Tra questi ultimi c’era anche la Bussola (IL DOSSIER MAL DI VACCINO) alla quale è stato riconosciuto il merito di aver scovato i primi danneggiati già ad agosto, in un clima di silenzio e di omertà in cui di effetti avversi semplicemente non si doveva parlare.

Ma soprattutto c’erano loro, le vittime. Come Barbara D’Ambrosio, una delle fondatrici del Comitato che dopo il vaccino ha problemi di vista e deambulazione e che ha letto una lettera drammatica di una donna vaccinatasi incinta e che ha trasferito gli effetti avversi sulla figlia in grembo.

Ma anche come Silvia Lunardi, infermiera in prima linea durante la pandemia e ora alle prese con shock anafilattici a seguito dell’inoculo a causa dell’allergia a una delle componenti.

Tanti sono stati i medici presenti, disposti ad esporsi e a raccontare come curano gli effetti avversi. La dottoressa Margherita Savini ha contato un aumento di segnalazioni sui suoi pazienti pari al 30% su problematiche di natura cardio circolatoria e cutanea.

O come il chirurgo Attilio Cavezzi che si è trovato a curare i casi di trombosi dei suoi pazienti ai quali aveva sconsigliato il vaccino a causa di fattori di rischio, come una coagulazione iperattivata. «Cerchiamo di sfiammare perché la spike infiamma, detossificare e lavorare sull’immunità dei soggetti. Inoltre, quello che manca alla medicina di oggi è chiedersi a livello fisiopatologico «dove vanno a finire le spike, quanto restano nel corpo e dove si spostano? È una guerra che dura mesi e non sappiamo se durerà anni».

Applauditissimo, con addirittura una standing ovation, il dottor Vanni Frajese, sospeso dall’Ordine dei Medici a causa delle sue criticità motivate sul vaccino e sulla assenza di studi di genotossicità. «Fra i vari “capi di imputazione” – ha detto -, l’Ordine mi ha anche chiesto che cosa ne penso della campagna vaccinale». Frajese ha insistito sulla follia di vaccinare le donne incinte: «Si sa che non ci sono dati a disposizione, le donne incinte sono la popolazione più fragile che esista al mondo, che a momenti non può nemmeno farsi la tinta per i capelli, e invece sono state esposte a causa di questo addormentamento delle coscienze». Parole forti anche sulla vaccinazione dei giovani: «L’idea di vaccinare i giovani per preservare gli anziani è psicotica».

Ha mostrato i dati della perdita di copertura del vaccino dopo appena 13 settimane, il dottor Alberto Donzelli, che ha confutato come siano proprio i tridosati con booster i più esposti all’infezione da covid.

«La popolazione in età lavorativa, dai 18 ai 69 anni, nella settimana 13 ha un rischio contagio di 4,1 volte di più rispetto ai non vaccinati», ha detto. I vaccinati, dunque si contagiano di più rispetto ai non vaccinati come dimostra uno studio del Qatar «il quale ci dice che a sei mesi dall’ultimo inoculo addirittura la protezione si negativizza. Questo dovrebbe indurci ad una moratoria immediata sull’obbligo vaccinale sui soggetti come i sanitari».

Andrea Francesco De Maria esercita a Genova e, analizzando le sintomatologie dei suoi pazienti, ha notato che moltissimi sintomi di long covid sono del tutto simili ai sintomi di reazione avverse. Questo lo ha spinto a intraprendere un’indagine di prossima pubblicazione: «Il mio sospetto è che ci sia un long covid da vaccinazione o che il long covid sia un effetto avverso. Molti dei sintomi da long covid corrispondono agli effetti collaterali del vaccino. Del resto, la spike del virus e il vaccino possono causare parestesie nella stessa maniera. Pochi l'hanno notato, ma il problema è che non abbiamo strumenti per rendere obiettivo il tutto. Molti pazienti, addirittura, hanno avuto effetti collaterali post vaccinazione acuiti dopo aver fatto il covid».

Un dato, questo, confermato a sua volta anche dalla dottoressa Valeria Venezia, la quale dopo la sospensione si è messa a disposizione del comitato raccogliendo i dati dei danneggiati che si rivolgevano a Federica e le altre. «Sintomi comparabili tra long covid e vaccino li ho notati anche io. Soprattutto parestesie, bruciori e dolori osteoarticolari. Molti pazienti, poi, riferiscono che i sintomi aumentano dopo la seconda dose e si trovano peggiorati.

C’è stato spazio anche per il dottor Dario Giacomini, che ha fondato il comitato Contiamoci, anch’egli applauditissimo soprattutto quando ha esordito dicendo che «da due anni viviamo nella menzogna di Stato».

 

 

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