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I rischi del progressivismo

ettore gotti tedeschi la verità marco tosatti stilum curiae May 09, 2023

di Ettore Gotti Tedeschi

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione questo commento che il prof. Ettore Gotti Tedeschi ha pubblicato su La verità, che ringraziamo per la cortesia. Buona lettura e condivisione.

E’ scoppiata una guerra universale contro il “non progressismo sostenibile”, chi non è progressista sostenibile viene diffidato e “punito “ perché nemico della umanità. Persino Nazioni, qualificate non progressiste, vengono punite (Polonia, Ungheria per esempio). Un politico qualificato non progressista sostenibile viene messo da parte, un economista non progressista sostenibile viene ignorato, un cattolico non progressista sostenibile è considerato un ignorante bacchettone, baciapile, bigotto …ecc. Tutto ciò dovrebbe far pensare cosa ci potremo mai aspettare, non tanto dal vero progresso (orientato al miglioramento delle condizioni di vita umana), bensì dal progressismo, quale ideologia del progresso scientista e “sostenibile” naturalmente, che va forzato per risolvere problemi causati dalla non capacità dell’uomo di risolvere problemi da lui stesso generati.

Quando un uomo politico si autodefinisce progressista sostenibile, sa di che parla o si è solo convinto della bontà della definizione? Ritenendo che progressista sia chi è per il progresso in alternativa al regresso, tipico del populista o in alternativa al bieco conservatore egoista e ignorante? E ritenendo che il benessere sia sostenibile se lo è anche per le generazioni future, senza però preoccuparsi che queste siano effettivamente generate e generabili … se non addirittura scoraggiate? Ecco il segno di contraddizione del progressismo sostenibile. Sostenere cosa per chi? Ed ecco perché, essendo soprattutto i cattolici ad evidenziare questa contraddizione, son loro a subire le punizioni previste.

Vorrei richiamare una espressione, raramente utilizzata: “progressivismo” (dall’inglese) che definirei (arbitrariamente) l’atteggiamento favorevole in modo assoluto al progressismo, positivista ed evoluzionista, che è la certezza che la società cresce e migliora solo con riforme continuamente innovative e da oggi anche “sostenibili”, ovviamente…. Il progressivismo cui vorrei riferirmi in questa riflessione è quello che pretende di imporre un sistema sociale-economico-politico -morale perfetto, o perlomeno il migliore possibile, attuando una serie di politiche riformiste ed innovatrici fondate su progresso tecnico scientifico (sostenibile), che senza alcun dubbio promuoverebbe la condizione umana (in modo sostenibile). In tal senso il progressivismo diventa progressivamente una ideologia modernista, immanente e sostenibile, che deve però negare il trascendente, perché insostenibile per definizione.

Per capirlo basterebbe rileggere e condividere la Genesi…. Ma il progressivismo pretende anche che la conoscenza coincida con sapienza, quando ciò non è affatto. Le espressioni progresso, progressismo e progressivismo son suggestive, ma non spiegano, di per sé, di che si sta parlando. Cosa nascondono? I progressisti, al di la della definizione, chi sono e cosa vogliono? Sembrano esser piuttosto trasversali, non sono individuabili con trasparenza e visibilità. Non spiegano con chiarezza cosa vogliono raggiungere, cosa sia realmente sostenibile come e perché, solo lasciano intendere cosa è necessario, di fatto, cancellare, perché insostenibile: la “superstizione” religiosa, il senso del sacro, i valori cristiani. Parrà inverosimile a molti, ma è così, perciò la civiltà cristiana è stata così svilita in questi ultimi anni di “progressismo ideologico e sostenibile ”. Perché i valori cristiani (di cui non sanno nulla o … sanno tutto) presupporrebbero “doveri” insostenibili, considerati in conflitto con il necessario “progresso” sostenibile. Non sono pertanto evidenti i progressisti, ma son evidenti gli strumenti che usano per influenzare l’opinione ed il pensiero politicamente corretto con l’espressione magica: ” sostenibilità “.

I nemici combattuti pertanto dal progressivismo sono il libero arbitrio (soggettivo ed irrazionale), la visione antropologica cristiana, il trascendente.

Il progressivismo confonde abilmente il concetto di libertà, imponendo la libertà dal dogma e dal trascendente e proponendo una libertà “progressista “, libera da doveri verso Dio e da autorità che non siano immanenti. Proponendo e imponendo alla fine doveri contraddittori di “sostenibilità”.

Si pensi solo al progressivista “piano climatico europeo” che secondo il think-tank francese IREF (Istituto Ricerche Economiche Fiscali) trasformerà l’UE in un “deserto industriale”. Ma ciò che dovrebbe preoccupare è anche la affermazione di una morale progressivista, fondata su ipotetico magistero progressivista, perché se ci riesce, rende assolutista il progressismo. Se per mantenere Dio “sostenibile” lo si fa diventare progressista, chi si oppone al pensiero progressista fa peccato, fa il vero peccato, da cui non si viene assolti in confessionale. La religione che si opponesse al progressivismo proponendo la Rivelazione, la ricerca della Salvezza, la dignità sacra della creatura umana, le Verità eterne, ecc. andrebbe allora ridotta a “setta” pericolosa ed “insostenibile” e messa sotto controllo.

Curiosamente nemici del progressismo e progressivismo furono Freud e Marcuse e persino Leopardi, scettici sul valore proposto e preoccupati del fatto che l’uomo deve conformarsi al progressivismo per non essere emarginato socialmente.

Ma di questo non se ne parla.

FONTE : Stilum Curiae

 

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