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Indi per il Mondo non è “Utile”. Ma non è Così. Ettore Gotti Tedeschi.

ettore gotti tedeschi indi gregory la verità marco tosatti stilum curiae Nov 08, 2023

di Marco Tosatti

Cari amici  per gentile concessione dell’autore offriamo alla vostra attenzione questo articolo apparso su La Verità di oggi. Buona lettura e condivisione. 

 

Il caso Indi Gregory

di Ettore Gotti Tedeschi

 

La vita umana ha un valore che pretende la sua difesa anche “simbolica ”, e so di usare un termine non appropriato. Era così prima che il “Biodiritto “ si imponesse alla “Bioetica” scalzandola, cioè il biodiritto “giuridifica” la vita umana, privandola di regole morali.

San Giovanni Paolo II in <Novo millennio ineunte”(2001) ricorda che ogni essere umano è “immagine di Dio” e lo è anche se sta per concludere la sua vita terrena. Anche la piccola Indi Gregory, 8 mesi, è immagine di Dio e se potesse vivere o no,anche solo un brevissimo tempo ancora, non dovrebbe spettare a un giudice stabilirlo. Dovrebbe spettare alla sua famiglia piuttosto. Pertanto vorrei portare alla attenzione del lettore che in questo caso ben tre Valori, che fino a qualche tempo fa erano considerati “non negoziabili”, son messi in discussione: la protezione della vita in ogni occasione, il ruolo della Famiglia, il messaggio educativo dato. Peraltro detti valori non negoziabili son stati recentemente disconosciuti da chi dovrebbe difenderli. Da una parte, spiegando che devono esser “contestualizzati”. Da una altra parte, considerandoli persino ossessioni di fanatici. Ma ciò conferma l’affermazione di una nuova Umanità destinata a formare la nuova Civiltà che Frederic Nietzsche aveva profetizzato.

Indi Gregory è incurabile, il benemerito Ospedale Bambin Gesù (su richiesta dell’avv. Pillon, ho letto su LaVerità), per amore verso la sua vita e per il significato stesso che ha la vita umana, chiede di poterla tenere in vita quanto possibile, anche se la guarigione è impossibile. I Giudici preposti alla decisione, su questo presupposto, ritengono sia “inutile”, confermando che il valore di un giorno in più di vita è in questo caso deciso da una sentenza di una Corte di Giustizia, neppure dalla volontà dei genitori.

Per questa ragione insisto che questo triste avvenimento ci permette di riflettere sul valore che la vita umana ha nella presente forma di “civiltà”, valore da contestualizzare e sempre in evoluzione.

Ma per questa ragione, interpretando questa sentenza, capiamo anche quale valore viene dato alla Famiglia al suo ruolo e responsabilità. Questo valore Famiglia sembra esser ignorato. Mortificando il valore dell’amore dei genitori, ma mortificando anche la speranza, che una “grazia” ( vietato parlare di miracolo) possa esser concessa.

Queste considerazioni sono accompagnate dalla constatazione delle conseguenze della cancellazione degli obblighi morali assoluti, relativizzati e soggetti a discernimento. Conseguenze che apparentemente sembrano sottintendere che questo nuovo concetto di civiltà pretende di imporre scelte riferite alla vita, che appaiano dover essere scelte utili, non inutili e spreco di risorse. Cioè “utilitarismo” riferito alla vita umana per la quale il bene è solo quello che è anche utile. Certo se la creatura umana,non è più “immagine del Creatore “ ma solo un bacillo evoluto ( ma dannoso per la tutela della terra e dell’ambiente ), misteriosamente sfuggito ai criteri evolutivi, si intende il valore dato alla sua originale dignità.

Nel nostro attuale sistema di valore di umanità e civiltà, la considerazione per la nostra piccolissima Indi appare essere piuttosto chiara: Indi non potrà essere “utile”. Si sarebbe indignato il grande genetista Jerome Lejeune, che scoprì l’anomalia genetica che produce la sindrome di Down e che corresse il concetto diretto ed indiretto di “inutilità” di una creatura, per sé, per i suoi genitori e per l’intera società.

Perché parlavo sopra di “ utilitarismo”?. Agli inizi ‘800 un economista e filosofo inglese Jeremy Bentham (1748-1832) teorizzò e affermò la dottrina utilitaristica che, di fatto, sosteneva che solo ciò che è utile è anche buono. Creando così un codice morale fondato sul principio che non devono esserci obblighi morali verso valori considerati “assoluti”, se non producono utilità percepibile per la società.

Eppure Indi sarà utilissima, qualsiasi cosa accada, per le riflessioni morali che ci sta imponendo.

FONTE : STILUM CURIAE

 

 

 

 

 

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