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TRUTH

L’irresistibile fascino del comignolo

federica di vito il timone May 09, 2025

di Federica Di Vito

Gli occhi del mondo sono puntati su un comignolo. Affascinante, attraente, a tratti irresistibile. Mera curiosità umana? Senz’altro c’è anche quella. Ma basta a spiegare piazza San Pietro gremita di circa 45 mila persone tra giornalisti attenti e turisti dall’andatura distratta? La copertura mondiale su tutti i media esistenti? Gli innumerevoli reportage su giuramenti, liturgie, inni, arte e storia del conclave e della Cappella Sistina? Il boom di streaming per “Conclave” su Netflix?

Certo, chi ha fede sta aspettando il vicario di Cristo in terra, «l’apostolo Pietro che ritorna», in questi termini si è espresso il cardinale Battista Re nell’omelia della Missa pro eligendo Papa. Ma tutti gli altri? Non credenti, atei, agnostici… perché rimangono magnetizzati dal comignolo nell’attesa della fumata bianca?

Innanzitutto, c’è una buona dose di fascino per riti secolari, un salto nelle radici della nostra civiltà. Sì, esattamente quella civiltà che la cancel culture cerca di sradicare. Quel latino che suscita grandi polemiche in chi non lo vorrebbe nelle scuole, soppiantato magari da ore di educazione sessuale. Quello stesso latino che poi affascina insieme a incensi e litanie. Insomma, nonostante la smania di “cancellare”, rimane innegabile a chiunque che la Chiesa abbia regalato all’umanità duemila anni di bellezza, sacralità, solennità. E, è l’interesse universale di questi giorni a confermarcelo, continua a farlo.

In secondo luogo, risiede in tutti un’aspirazione primaria, quasi fisiologica. Ed è così che all’”Extra omnes” un brivido ci percorre la schiena. Di fronte al giuramento di segretezza e sacralità ci sentiamo tutti sorvegliati, quasi dovessimo votare anche noi al cospetto del Giudizio universale di Michelangelo. L’intonazione del Veni creator Spiritus risveglia nell’uomo l’anelito a Dio. Così rimaniamo per giorni a osservare un tempo sospeso, un luogo velato, l’incontro sottile tra Cielo e terra. Tutti lasciamo che quelle corde dell’anima troppo spesso inesplorate vengano toccate da un sacro atavico.

Tanti intuiscono le realtà velate della fede e ne assaporano la Presenza reale, saldi su quei dogmi che nutrono la vita dei fedeli di tutte le latitudini. E molti si ritrovano incerti sulla sostanza, ma attratti dalla forma. È il paradosso di un mondo che nel misero tentativo di rifuggire Dio, sfugge a se stesso. E che oggi pende letteralmente da un comignolo. Appeso al desiderio di conoscere il volto dell’uomo che si affaccerà dalla loggia centrale del Vaticano. Incuriosito da un conclave segreto. Sembra la convivenza di due mondi opposti, chi attende e prega e chi attende senza sapere cosa fare o pensare. Mondi che si ritrovano vicini, persi nell’istante in cui le porte si chiudono e da lì è mistero. Per tutti, per chi conosce il Mistero rivelato e chi ammira quasi inconsapevolmente un mistero fuori dal tempo e dallo spazio. (Fonte foto: Il Timone)

FONTE : IL TIMONE

 

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