
La famiglia Gennero, un annuncio di risurrezione
Oct 03, 2024di Costanza Miriano
C’è una famiglia bellissima che ha un’azienda agricola in provincia di Cuneo. Ci sono cinque figli, una femmina e poi quattro maschi. I due maschi più grandi, Francesco e Davide Gennero, aiutano il padre nell’azienda. Francesco, 25 anni, ha fatto un’esperienza in un altro impiego ma comunque aiuta la famiglia, Davide, 22, invece lavora sempre col padre, è fidanzato e sta per sposarsi. Un giorno di fine estate vanno a lavorare il mais contenuto nel silos, Francesco respira delle esalazioni e si sente male. Un fratello più piccolo dà l’allarme; Davide non ci pensa un secondo, sale velocemente la scala esterna del silos, si lancia a salvare il fratello, ma col fiato grosso per la salita veloce respira anche lui le esalazioni, e muore sul colpo. Francesco viene ricoverato, ma dopo giorni di terapia intensiva muore anche lui.
La famiglia già dal primo giorno, col figlio ricoverato, comincia a pregare, con tutto il paese intorno. Una folla di persone, tutti nel grande cortile dell’azienda, piena di gente che prega, composta, addolorata ma in pace. I genitori, Claudio e Daniela, con il cuore distrutto non dicono una parola contro Dio e contro questa storia dolorosissima e incomprensibile. Hanno le spalle coperte da anni di Cammino neocatecumenale e possono dire, con una luce che non è di questo mondo, negli occhi: sia fatta la volontà di Dio. Viene celebrato il funerale nel cortile, con 24 sacerdoti e centinaia di persone. Il dolore c’è, ed è straziante. Per loro e per i fratelli rimasti, fratelli di questi due ragazzi meravigliosi, ciascuno a modo suo. Diversi ma entrambi pieni di vita e di sogni, saldi nella fede. Due fratelli che pregavano e facevano un cammino di fede molto serio, pieni di energia e allegria.
E niente, volevo raccontarlo perché dobbiamo ricordarlo, prima di tutto a noi stessi, che “c’è del buono in questo mondo”, ce n’è tantissimo. Negli occhi dei genitori, occhi saldi e certi della vita eterna, c’è un annuncio di risurrezione. Se loro sono in piedi, vivi, se loro non maledicono Dio e la loro storia, le possibilità sono solo due: o questi genitori sono drogati pesantemente, o Dio esiste, davvero. Perché puoi raccontartela un giorno, una settimana, un mese, ma non puoi rimanere saldo nella fede per quattro anni, se non è lo Spirito Santo a tenerti in piedi.
Grazie a Davide e Francesco, grazie ai loro genitori e ai fratelli, perché ci ricordano che allora è tutto vero, quello in cui crediamo. E grazie ai loro fratelli di comunità che li avvolgono di un amore incredibile, grazie a tutto il paese che non ha mollato la famiglia e che la stringe in un abbraccio di amicizia.
FONTE : Il Blog di Costanza Miriano