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Olanda, eutanasia per bambini. Riecco la finestra di Overton

eutanasia la nuova bussola quotidiana tommaso scandroglio Apr 26, 2023

di Tommaso Scandroglio

Il governo dei Paesi Bassi vuole estendere l’eutanasia ai bambini da 1 a 12 anni, l’unica fascia ancora esclusa. Dovrebbe trattarsi, secondo il ministro Kuipers, “solo” di 5-10 casi all’anno: ma si tratterebbe di omicidi di Stato. Sbugiardato il mito dell’autodeterminazione.

Volesse il Cielo che la finestra di Overton ogni tanto si sbagliasse, ma così non accade mai. Nel 2014 il Belgio legalizzò l’eutanasia infantile dagli zero anni in su. I Paesi Bassi la permettono dai 12 anni in su e per gli infanti fino a un anno (vedasi il famigerato Protocollo di Groningen). Ma ecco che, in ossequio al principio del piano inclinato, l’Olanda vuole uccidere i bambini anche da uno a 12 anni (le grandi manovre erano iniziate qualche mese or sono). La proposta viene dallo schieramento di sinistra dove militano anche due partiti sedicenti cristiani. Le nuove linee guida dovranno essere votate in Parlamento: pare che ci sia la volontà politica di vederle approvate entro fine anno. A margine: anche da noi, ex lege 219/2017, i minori di qualsiasi età possono essere soppressi tramite eutanasia se c’è il benestare dei genitori.

Il Gabinetto, scrivendo alla Camera, ha reso noto che questo tipo di eutanasia “riguarderà i bambini con una malattia o un disturbo così grave che la morte è inevitabile e la morte di questi bambini è prevista in un futuro prevedibile”.  Il ministro della Salute olandese Ernst Kuipers, in una dichiarazione rilasciata ai media, ha voluto tranquillizzare tutti: “Fortunatamente, questo [tipo di intervento] riguarderà solo un gruppo molto piccolo di bambini: da cinque a dieci bambini all’anno”. Il ministro non sembra accorgersi che anche 5-10 omicidi di minori rimangono un fatto gravissimo, tanto più che si tratta di un omicidio di Stato.

Ma come sarà il trend in futuro? Potrebbe essere utile riferirsi al caso del Belgio: lo studio del 2021, pubblicato sul British Medical Journal, dal titolo “Decisioni di fine vita nei neonati e nei bambini: uno studio di follow-back sulla mortalità a livello di popolazione” ci informa che il 10% dei neonati che sono venuti alla luce in Belgio dal 2016 al 2017 sono stati uccisi tramite eutanasia (vedi qui). Questo può spiegare perché ad oggi “solo” quattro minori, da uno ai 12 anni di età, sono stati sottoposti ad eutanasia: quelli più fragili, probabilmente, sono stati uccisi prima, non riuscendo a superare le strettoie dell’eutanasia infantile (vedi qui).

Questa decisione del governo olandese è coerente con la legislazione sull’aborto: se posso uccidere un bambino quando è piccolissimo, tanto da poter star dentro la pancia della mamma, perché non posso ucciderlo quando è un po’ più grandicello? Non solo: se posso sopprimerlo con l’eutanasia e con l’aborto, potrò manipolarlo con la sperimentazione sugli embrioni, potrò esporlo ad altissimi rischi con la fecondazione artificiale e potrò avere con lui rapporti sessuali. Se si osserva bene, queste sono tutte condotte dell’adulto consenziente che coinvolgono un minore non consenziente.

Il mito dell’autodeterminazione qui s’infrange contro la dura realtà dell’unica autodeterminazione che conta: quella dell’adulto capace di intendere male e di volere altrettanto male. Il resto - miglior interesse del minore, qualità della vita, dignità del morire - sono tutte parole al vento. Anzi, parolacce al vento.

 

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