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TRUTH

Omosessualità e Pederastia

giglio reduzzi la verità silvana de mari Jun 29, 2023

di Giglio Reduzzi

Osservazioni dopo aver letto l’articolo di Silvana De Mari sulla Verità del 22 giugno 2023.

1.

Il decorso del tempo non può mai essere una scusa per trasgredire

A volte si sente dire: “ma come, siamo nel 2023 e tu ancora ti comporti così!

Quasi che il decorso del tempo debba necessariamente comportare un diverso comportamento.

Salvo che ci sia di mezzo la tecnologia e solo quella, il commento è quasi sempre sbagliato.

E lo è certamente se alla base del comportamento stigmatizzato c’è la Natura o la Moralità o entrambe le cose.

Facciamo qualche esempio.

Una volta, nel mondo anglosassone, per esprimere le grandi capacità di una istituzione (poniamo il Parlamento) si diceva che la stessa era in grado di fare tutto, eccetto cambiare gli uomini in donne e viceversa (changing men into women and viceverse).

Oggi quel detto non è più valido, perché pare che la tecnologia possa fare anche questo.

Eppure non è detto che si tratti di cosa buona e giusta. Perché?

Perché c’è di mezzo la Natura che ci vuole distinti in maschi e femmine, altrimenti l’umanità si estingue.

Tant’è vero che, quando una specie animale è a rischio di scomparsa, gli animalisti fanno di tutto per provocare la promiscuità tra maschi e femmine.

Si tratta di leggi eternamente valide, anche in presenza di nuova tecnologia.

La frase sopra ricordata (“ma come, siamo nel 2023 e tu ancora ecc. ecc.”) vale solo se la persona sotto accusa sta usando un attrezzo a mano invece che uno elettrico, o sta facendo i conti a mente, invece che con la calcolatrice od il computer.

Quando c’è in ballo la Natura, il commento è improprio.

Idem quando c’è di mezzo la Morale.

I Dieci Comandamenti rimangono validi, e pertanto vanno rispettati, anche se sono passati millenni dalla loro codificazione.

Non commettere adulterio (questa era la formulazione originale del comandamento relativo agli “atti impuri”) rimane un precetto fondamentale, anche se oggi nessuno si scandalizza quando apprende di un caso, più o meno clamoroso, di infedeltà coniugale.

Ma questo accade per effetto di un sentimento collettivo più tollerante, non perché l’adulterio, strada facendo, abbia perso la sua negatività iniziale.

Il decorso del tempo non annulla il suo impatto negativo sulla società.

Lo stesso ragionamento vale per il divorzio, l’aborto ed un sacco di altre cose, come l’omosessualità.

Nel caso di quest’ultima (e forse anche della seconda) le controindicazioni sono addirittura due.

Infatti alla questione morale si aggiunge il problema della Natura.

La quale vuole che le coppie “stabili” siano sempre promiscue.

Citare l’anno in corso come l’anno di un lungamente  desiderato approdo è un insulto per tutti coloro che ci hanno preceduto, salvo, come dicevo, che la frase sia rivolta a chi ancora usa l’erpice in luogo del trattore, cioè lavori con uno strumento largamente superato dalla tecnologia.

Una volta ho sentito dire, sia pure con l’intento di far sorridere, che “quando in molte parti d’Europa gli uomini stavano ancora sugli alberi, a Roma erano già froci”, lasciando intendere che essere omosessuali significa essere “avanti”.

In realtà a me sembra che siamo di fronte ad una semplice “moda” o poco più.

Per altro una moda ciclica, cioè passeggera.

Se così non fosse cosa dovremmo pensare degli antichi greci, quando la pederastia, parente stretta della omosessualità, era diventata uno status symbol ?

Alludo ai vecchi signori che giravano per la città tenendo per mano un ragazzino, che non era il loro nipotino.

Non mi pare che questa usanza sia tuttora in corso.

Dunque è una consuetudine ciclica.

Il decorso del tempo non c’entra.

Esiste un’analogia anche nel campo dell’arte:

I quadri di molti pittori moderni valgono milioni, ma la maggior parte della gente continua a preferire quelli del Caravaggio, benché siano molto più antichi e, quindi, secondo la logica dei “modernisti”, dovrebbero essere ritenuti superati e valere molto meno.

In materia di letteratura, Dante Alighieri continua a stupire il mondo, nonostante sia vissuto in un ambiente, quello medioevale, che viene sempre preso a simbolo di arretratezza.

E potremmo continuare con numerosi altri esempi.

La verità è che, quando si pronuncia quella frase (“ma come ecc. ecc.”), occorre fare molta attenzione alle situazioni concrete in cui ci si trova.

Ci sono cose che vale la pena conservare anche se sono venute alla luce prima di altre.

Per esempio le grandi cattedrali gotiche.

Le poche chiese che vengono ancora erette sono, al confronto, una schifezza.

 

2.

La ricerca della felicità

Se appartenete al gruppo di coloro che non credono all’esistenza di una seconda vita migliore di questa, avete tutto il diritto di ricercare la felicità in questa che state vivendo.

In altri Paesi ci sono leggi costituzionali che prevedono proprio questo.

Però, per favore, fatelo secondo natura.

Se siete nati maschi, fatelo da maschi. Se siete femmine, fatelo da femmine.

Se siete nati maschi ma vi sentite femmine, pazienza: andate al cinema, andate in montagna, andate al mare, ma per favore non modificate il vostro aspetto per sembrare la donna che non siete.

Sareste solo ridicoli!

Soprattutto, non sposatevi.

Né con un uomo, per il fatto che creereste una non-famiglia

(e se tutti facessero come voi il mondo finirebbe), né con una donna vera, perché fareste l’infelicità di entrambi.

Ci vuol poco a capirla. Non serve essere filosofi.

Lo so: oggi è di moda dire il contrario.

Ci sono persino degli ecclesiasti che lo sostengono, ma forse lo dicono per un loro personale interesse.

A dirlo sono soprattutto i sacerdoti cattolici che, poveretti, hanno scoperto la forza del sesso solo dopo averlo pubblicamente ripudiato e per i quali, dunque, il più accessibile amore omosessuale spesso assume un valore prettamente vicario.

Fortunatamente ci sono ancora persone che osano andare contro corrente.

E’ il caso di Silvana De Mari, che recentemente ha scritto su La Verità un bell’articolo in difesa della famiglia tradizionale e con la quale mi sono complimentato.

Anch’io ho sempre pensato (pur non avendo mai trovato il coraggio di dirlo apertamente), che l’omosessualità dipendesse più dal contesto in cui il ragazzo cresce che dalla genetica.

Se trova un ambiente ostile, l’amore adolescenziale -che è sempre tra persone dello stesso sesso- rimane solo il primo stadio di quello naturale tra uomo e donna, che si svilupperà più tardi, magari sui banchi dell’università, ma quasi mai su quelli del ginnasio.

Se trova un ambiente favorevole, c’è il forte rischio che si prolunghi per tutta la vita, dando luogo ad una relazione innaturale tra persone dello stesso sesso.

E siccome la società odierna chiude un occhio (e spesso entrambi) sulle relazioni omosessuali (cfr. sfilate del Gay Pride), ecco che oggi ci troviamo a difronte (almeno questa è la sensazione) ad un crescente numero di relazioni omosessuali.

Ma è tutta questione di contesto. Mai, o quasi mai, una questione genetica.

La speranza è che si tratti di una moda passeggera che il nuovo governo contribuirà a spazzare via.

In materia di omosessualità o, meglio, di omoerotismo (come direbbe Silvana De Mari), qualche burlone ha scritto che, vista la rapidità con cui alcuni governi sono passati dalla persecuzione alla tolleranza, ora il timore è che si passi dalla tolleranza all’ obbligatorietà.

Peraltro questo rapido passaggio da una situazione all’altra era già avvenuto in epoca romana con i tre imperatori Diocleziano, Costantino e Teodosio, che nel giro di pochi anni passarono dal perseguitare i cristiani, al tollerarli ed, infine, a rendere obbligatorio il loro credo.

 

 

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