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Papa Leone XIV nella prima Messa: «Sparire perché rimanga Cristo»

il timone lorenzo bertocchi May 10, 2025

di Lorenzo Bertocchi

Ieri, nella solenne cornice della Cappella Sistina, il nuovo Papa Leone XIV ha celebrato la sua Messa inaugurale davanti ai cardinali. Con un tono sobrio e meditato, il Santo Padre ha riflettuto sul significato della professione di fede di Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente» (Mt 16,16), una verità che, da duemila anni, costituisce il nucleo intorno a cui la Chiesa si raccoglie, cresce e annuncia il Vangelo al mondo.

Il Papa ha sottolineato che, in Gesù, Dio si è rivelato a noi in tutta la sua umanità, dal volto di un bambino alla figura di un uomo maturo, per poi manifestarsi nella risurrezione, come Salvatore eterno. «In Lui», ha detto, «Dio ci ha dato un modello di umanità santa che possiamo imitare». Ma, al contempo, ha aggiunto, questo modello ci dona anche la promessa di un destino eterno che trascende i nostri limiti.

L’omelia ha toccato anche il tema della missione affidata alla Chiesa, di cui il Papa è chiamato a essere il fedele amministratore. La Chiesa non è una semplice istituzione, ha spiegato Leone XIV, ma un “popolo di Dio” che ha il compito di testimoniare la fede e portare il Vangelo a ogni creatura, in un mondo che oggi, come allora, può sembrare indifferente o ostile al messaggio cristiano. Il Papa ha richiamato la frase di Papa Francesco, ricordando che siamo chiamati a testimoniare la fede con gioia, specialmente in un mondo che tende a ridurre Gesù a una figura carismatica, ma senza riconoscere la sua divinità.

Il Santo Padre ha poi esplorato il significato della domanda di Gesù a Pietro: «Chi dice la gente che sia il Figlio dell’uomo?» (Mt 16,13), invitando i presenti a riflettere su due risposte possibili: quella del mondo, che vede Gesù come un personaggio privo di importanza, e quella della gente comune, che riconosce in Lui un uomo giusto, ma non ne comprende la divinità. Leone XIV ha messo in guardia contro le moderne tendenze a ridurre Cristo a un semplice leader, senza riconoscerne il ruolo salvifico.

«Questo è il mondo che ci è affidato», ha ricordato il Papa, «nel quale, come tante volte ci ha insegnato Papa Francesco, siamo chiamati a testimoniare la fede gioiosa in Gesù Salvatore. Perciò, anche per noi, è essenziale ripetere: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente» (Mt 16,16). È essenziale farlo prima di tutto nel nostro rapporto personale con Lui, nell’impegno di un quotidiano cammino di conversione. Ma poi anche, come Chiesa, vivendo insieme la nostra appartenenza al Signore e portandone a tutti la Buona Notizia»

Ma è soprattutto sulla figura di chi esercita l’autorità nella Chiesa che il Papa ha concentrato la sua riflessione. Citando Sant’Ignazio di Antiochia, ha ricordato che il vero ministro del Vangelo «deve sparire perché resti solo Cristo». Il suo ruolo, ha detto, è farsi piccolo affinché la grandezza di Cristo risplenda, spendendosi fino in fondo per portare a tutti la possibilità di conoscere e amare il Signore.

In chiusura, Papa Leone XIV ha chiesto la grazia di poter vivere il suo ministero con umiltà, confidando nell’intercessione di Maria, Madre della Chiesa, affinché la sua missione sia sempre al servizio del bene del Corpo mistico di Cristo, la Chiesa universale. La Messa si è conclusa in un clima di intensa spiritualità, con un forte richiamo all’impegno di ogni cristiano di essere testimone autentico del Vangelo, nel mondo di oggi, spesso indifferente o addirittura ostile alla fede cristiana.

FONTE : IL TIMONE

 

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