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Stanislao Medolago Albani. “Figlio e soldato della Chiesa”. Una biografia di Paolo Gulisano

fabio trevisan osservatorio card. van thuân paolo gulisano Jun 11, 2025

di Fabio Trevisan

Paolo Gulisano, medico-scrittore, autore di numerosi saggi, ha appena pubblicato (Edizioni Ares, pp.248) un interessante volume sulla rilevante figura di Stanislao Medolago Albani (1851-1921), dal titolo: “Cercate prima il Regno di Dio”. Il libro consta di una accurata e imprescindibile introduzione e di 11 capitoli, tra cui le riassuntive e significative Conclusioni, che assieme all’ampia bibliografia di riferimento, fanno dell’opera un eccellente quadro di colui che, come nel sottotitolo, viene giustamente appellato come “Padre del cattolicesimo sociale”. Già dall’Introduzione, l’Autore ha sottolineato quanto il compito dei laici (come era lo stesso Medolago Albani) sia sempre stato quello di animare cristianamente l’ordine temporale nel servizio alla persona e alla società, nella considerazione della centralità della famiglia e in questo senso la riscoperta di personaggi esemplari quali i beati Giuseppe Antonio Tovini, Giuseppe Toniolo e Stanislao Medolago Albani, per citarne forse i più rappresentativi protagonisti delle opere sociali cattoliche dell’Ottocento, sia ancora di rilevante attualità.

Chi era Stanislao Medolago Albani

Il conte Medolago Albani apparteneva a una famiglia la cui nobiltà risaliva all’XI secolo ed il suo nome inconsueto derivava da un giovane gesuita polacco del XVI secolo, San Stanislao Kostka, a cui la madre era molto devota. Difficile sintetizzare in poche parole il pensiero e le opere di questo grande personaggio del movimento cattolico internazionale, se non rimandando alla lettura completa del saggio di Paolo Gulisano. Basti soltanto dire che già a 22 anni si sposò e studiò filosofia e teologia presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma e fondò a 24 anni a Bergamo, sua città natale, il Circolo Operaio San Giuseppe. Nel 1885 venne nominato presidente della II Sezione dell’Opera dei Congressi e dei Comitati Cattolici d’Italia e successivamente, con Giuseppe Toniolo, organizzò la Sezione, chiamata Economia sociale cristiana, ispirandosi ai principi della Rerum Novarum di Leone XIII.

Il saggio di Gulisano percorre, in lungo e in largo, le dolorose vicende legate alla vicenda di don Romolo Murri e allo scioglimento, nel 1904, dell’Opera dei Congressi, ma anche delle fruttuose amicizie con gli stessi Papi, con il beato Tovini e con molti altri personaggi del movimento cattolico. Un aspetto rimarchevole da considerare, secondo l’Autore, è stato quello dell’inquinamento ideologico che ha contrassegnato il movimento cattolico: “Purtroppo, proprio a partire dall’Ottocento e dalle visioni ideologiche che si svilupparono, nacquero quelli che potremmo definire i “cattolici con gli aggettivi”: cattolico conservatore, progressista, liberale, socialista, reazionario, intransigente e via dicendo”. Credo che questa sottolineatura possa giovare alla comprensione del clima culturale e politico anche dei nostri giorni. Gulisano ha il pregio di indicare, in questo suo prezioso saggio, quanto la statura umana, etico, politica di Medolago Albani possa essere assunta come punto di riferimento attuale, con il riferimento continuo ai principi e valori della Dottrina sociale della Chiesa nel proporre vie e opere alternative al sistema ideologico che si stava imponendo attraverso il Socialismo e il Liberalismo.

Nel libro abbondano i riferimenti storici della famiglia Medolago Albani (imparentata con i de Maistre ma anche con figure di Santi), la nobiltà, anche spirituale e interiore, di Stanislao, il suo cammino di santificazione nella famiglia, nella vita sociale, nella Chiesa. Le sue opere, a servizio principale del Regno di Dio, come recitava il suo motto: “Quaerite primum Regnum Dei”, erano alimentate e sostenute dalla preghiera, fondamento della sua esistenza.

Non manca nel saggio un esaustivo ritratto dell’intensa pietà eucaristica e mariana di Stanislao Medolago Albani, rilevabile nella recita quotidiana del S. Rosario e non solo, come ricorda l’Autore: “Egli fu un perfetto uomo d’azione perché fu un uomo di vita interiore, perché fu soprattutto un uomo di preghiera…un santo laico, sposato, padre di quattro figli, impegnato nella vita politica e amministrativa, combattente per la libertà di educazione, fondatore di banche e di società operaie”. Medolago, che era un terziario francescano, oltre che un cooperatore salesiano, si definiva “figlio e soldato della Chiesa”: la sua speranza era quella di rendere sempre più reale la presenza e l’impronta di Cristo nella società, conformemente a quanto San Pio X aveva indicato: “Instaurare omnia in Christo”.

Conclusioni

La lettura di questo accurato saggio di Paolo Gulisano permette di riscoprire la figura di Stanislao Medolago Albani e di accostarlo alle vicende gloriose dei suoi antenati, della sua famiglia, collocando interamente la sua vicenda personale nel contesto storico in cui egli visse. Leggendo il volume si ha quindi la possibilità di far luce non solo su una figura esemplare di cattolico, ma anche su ciò che fu il Risorgimento anticattolico in Italia e gli esiti della Rivoluzione italiana, come ebbe a scrivere il filosofo Augusto Del Noce: “Il cosiddetto Risorgimento italiano non è stato in realtà che un capitolo della storia dell’imperialismo inglese”. Nel saggio si può pure rilevare il quadro dell’opposizione cattolica alla Rivoluzione, l’impellente questione sociale a cui i cattolici cercarono di far da argine mediante opere, sostenute dalla formazione e dalla ricerca anche spirituale e interiore. Sono narrate con dovizia di significativi particolari le vicende legate all’Opera dei Congressi, all’Azione Cattolica, all’impegno socio-politico, alla fedeltà alla Chiesa. In conclusione, un saggio biografico-storico che illustra le vicende di un padre del cattolicesimo sociale, Stanislao Medolago Albani, che merita sicuramente, come nell’intento riuscito dell’Autore, di essere conosciuto e valorizzato.

FONTE : Osservatorio Card. Van Thuan

 

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