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Steve Bannon con Mons. Viganò. Un’intervista fondamentale, da leggere assolutamente

attualità cultura monsignor viganò Jul 04, 2022

INTERVISTA DI STEVE BANNON

A MONS. CARLO MARIA VIGANÒ

ARCIVESCOVO, NUNZIO APOSTOLICO

 

Eccellenza, dopo la psicopandemia, ecco la crisi russo-ucraina. Siamo alla “fase due” di un unico progetto, o possiamo considerare conclusa la farsa del Covid e occuparci dell’aumento dei prezzi dell’energia?

Se in questi due ultimi anni ci fossimo dovuti confrontare con una vera pandemia, causata da un virus mortale per il quale non esistevano altre cure se non un vaccino, potremmo pensare che l’emergenza non fosse voluta. Ma così non è: il virus SARS-CoV-2 non è altro che una sindrome influenzale stagionale, che sarebbe stata curabile con terapie esistenti e con una efficace prevenzione basata sul rinforzo delle difese immunitarie. La proibizione delle cure, il discredito sull’efficacia di farmaci in uso da decenni, la decisione di ricoverare gli anziani contagiati nelle RSA e l’imposizione di una terapia genica dimostratasi non solo inefficace ma anche dannosa e spesso mortale ci confermano che la pandemia è stata pianificata e gestita con lo scopo di creare il maggior danno possibile. Questo è un fatto assodato e confermato dai dati ufficiali, nonostante la loro sistematica falsificazione.

Certamente, chi ha voluto gestire la pandemia in questo modo non è disposto a cedere facilmente, anche perché ci sono interessi miliardari dietro tutto questo. Ma quel che “loro” vogliono non è detto che si realizzi.

 

Secondo Lei, Eccellenza, la pandemia è stata gestita in questo modo per imperizia o per la corruzione di chi, da posizioni di controllo, è in conflitto di interessi perché pagato anche dall’industria farmaceutica?

Questo è il secondo elemento da considerare: la risposta alla pandemia è stata la stessa in tutto il mondo, dove le autorità sanitarie si sono adeguate pedissequamente a protocolli contrari alla letteratura scientifica e all’evidenza medica, seguendo le indicazioni di personaggi autoproclamatisi “esperti”, che nel proprio curriculum vantano clamorosi fallimenti, previsioni apocalittiche fuori dalla realtà, gravissimi conflitti di interesse. Non possiamo pensare che milioni di medici in tutto il mondo abbiano perso le cognizioni basilari dell’arte medica, credendo che un’influenza vada lasciata evolvere in polmonite e poi vada curata con la tachipirina o con la ventilazione profonda. Se lo hanno fatto, questo è dovuto ad una pressione – giunta fino al ricatto – delle autorità sanitarie sul personale medico, con l’ausilio di una scandalosa campagna di terrorismo mediatico e con l’avvallo dei leader occidentali. I quali sono in massima parte esponenti di una lobby – il World Economic Forum – che li ha addestrati e collocati ai vertici delle istituzioni nazionali e internazionali per essere sicura dell’obbedienza dei governi. Klaus Schwab si è pubblicamente vantato, in più occasioni, di poter manovrare i capi di stato e di governo di mezzo mondo, e di poter interferire anche con i leader religiosi. Anche questi sono fatti documentati in tutti gli Stati che hanno seguito le indicazioni dell’OMS e delle agenzie del farmaco. C’è chiaramente un unico copione sotto un’unica regia: questo dimostra l’esistenza di un disegno criminoso e del dolo dei suoi ideatori.

 

Lei ha parlato di un golpe bianco, in altre Sue dichiarazioni.

Viene detto “golpe bianco” un colpo di Stato svolto senza ricorso alla forza, da parte di un governo che eserciti il potere in modo anticostituzionale.

In questo caso il golpe è stato compiuto in tutti i Paesi occidentali quasi contemporaneamente, a partire dai primi anni Novanta. Per l’Italia questo colpo di Stato iniziò con la dismissione delle aziende partecipate e la privatizzazione dei servizi normalmente gravanti sull’erario, come la Sanità e i Trasporti, secondo le indicazioni impartite dall’alta finanza a Mario Draghi il 2 Giugno 1992 sul panfilo Britannia. Sì, proprio Mario Draghi, che all’epoca era Direttore Generale del Ministero del Tesoro e che l’allora Presidente della Repubblica Italiana Francesco Cossiga definì «vile affarista». Nelle altre Nazioni questo golpe è avvenuto in modo analogo, con una serie di progressive cessioni di sovranità a enti sovranazionali come la Commissione Europea, la BCE, il FMI, la Banca Mondiale. Con l’introduzione dell’euro venne tolta la sovranità monetaria agli Stati aderenti al trattato di Maastricht, trasferendola alla BCE che è una banca privata. La quale decide a che tasso finanziare i bilanci nazionali con il denaro che questi le hanno già anticipato. In pratica la BCE esige interessi su soldi che restituisce col contagocce, e solo a determinate condizioni: riforme, tagli alla spesa pubblica, leggi sulla parità di genere, sul diritto all’aborto, sull’indottrinamento dei bambini ecc. Anche l’introduzione nella Costituzione del pareggio di bilancio – come se lo Stato fosse un’azienda – faceva parte del golpe bianco.

Tutti i membri di questi organismi, compresi gli stessi governanti che sono stati nominati su indicazione di poteri non eletti o che sono riusciti a vincere le elezioni grazie alla manipolazione dell’informazione, sono allo stesso tempo espressione di gruppi di potere dell’alta finanza o di grandi fondi di investimento: alcuni erano loro dipendenti – ad esempio, Draghi della Goldman Sachs – altri lo sono diventati dopo aver concluso il loro mandato. Esattamente come le agenzie del farmaco e le organizzazioni sanitarie sono composte da ex-dipendenti di BigPharma spesso con contratti di consulenza, e finanziate dalle case farmaceutiche sulla cui correttezza dovrebbero vigilare.

Il potere, in pratica, fino alla pandemia era ancora gestito almeno formalmente dallo Stato e le leggi erano varate dai Parlamenti. Ma da due anni i Parlamenti sono stati esautorati, e tutti coloro che il WEF e altre lobby erano riusciti a collocare ai vertici dei governi e delle istituzioni internazionali hanno iniziato a legiferare contro la Costituzione e contro gli interessi della Nazione, obbedendo agli ordini impartiti dall’alto – “dai mercati”, ci dicono – che di fatto è costituito da un numero molto ristretto di multinazionali che fagocitano le aziende concorrenti, appiattiscono le professionalità con danno per la qualità del prodotto, riducono le tutele e i salari dei lavoratori grazie alla complicità dei sindacati e della Sinistra.

Insomma, siamo governati da una cupola di usurai e speculatori, da Bill Gates che investe nel latifondo proprio alla vigilia dell’emergenza alimentare o sui vaccini poco prima dello scoppio della pandemia, a George Soros che specula sulle fluttuazioni delle valute e dei titoli di Stato o che finanzia assieme a Hunter Biden un biolaboratorio in Ucraina.

Pensare che non ci sia una relazione tra i mandanti del crimine e i suoi esecutori ai vertici delle Nazioni, dell’Unione Europea e dell’ONU è indice di malafede, perché anche un bambino capirebbe che siamo ostaggio di un gruppo di tecnocrati ideologicamente deviati e moralmente traviati. Occorre che i popoli si riapproprino della propria sovranità, usurpata dall’élite globalista.

I mandanti di questo crimine si mostrano orgogliosi al Forum di Davos, agli incontri della Trilaterale o del Gruppo Bilderberg assieme a sovrani, primi ministri, direttori di giornali ed emittenti televisive, CEO di piattaforme social e di multinazionali, banchieri e direttori di agenzie di rating, presidenti di fondazioni umanitarie e sedicenti filantropi. Tutti accomunati dalla stessa agenda – che pubblicano sui loro siti – e talmente sicuri del proprio potere da affermare impunemente – come hanno fatto Soros e Schwab recentemente – che è necessario creare una narrazione da veicolare tramite il mainstream, in modo da far accettare le loro decisioni ai popoli. Teorizzano la censura e la manipolazione di massa come instrumentum regni, e ne abbiamo avuto una dimostrazione tanto con la farsa pandemica quanto con la propaganda pro-Zelenskyj in Ucraina.

Dobbiamo comprendere che i nostri governanti sono traditori della Patria votati all’eliminazione dei popoli e che tutte le loro azioni sono compiute per provocare il maggior danno ai cittadini. Non è un problema di imperizia o di incapacità, ma di intentio nocendi, di deliberata volontà di nuocere. Cittadini onesti trovano inconcepibile che chi li governa possa farlo con il perverso intento di insidiarli e di distruggerli, tanto che stentano a crederlo. Questo gravissimo problema trova nella corruzione dell’autorità la sua causa principale, assieme alla rassegnata obbedienza dei governati.

Anche la Chiesa cattolica, a partire dalla rivoluzione conciliare e soprattutto in questi ultimi nove anni di “pontificato” bergogliano ha vissuto la stessa dissonanza cognitiva: i fedeli e il Clero si sono rassegnati ad obbedire a meri e cinici funzionari – non meno corrotti e pervertiti dei loro colleghi del deep state – nonostante fosse evidente che lo scopo delle presunte “riforme” è sempre stato la sistematica distruzione della Chiesa da parte dei suoi vertici, eretici e traditori. E faccio notare che la deep church ha fatto ricorso agli stessi falsi argomenti per sdoganare la dissoluzione dottrinale, morale e liturgica: primo tra tutti, che quelle riforme fossero richieste “dalla base” e non imposte con la forza dall’alto. Esattamente come le riforme programmate dal WEF, dal Bilderberg e dalla Trilaterale sono adottate dai loro infiltrati ai vertici degli Stati e degli organismi internazionali, facendo credere che siano ratificate dal consenso popolare.

 

E cosa consiglia, Eccellenza, per uscire da questo vicolo cieco?

Il rispetto dell’autorità è connaturale all’uomo civilizzato, ma occorre distinguere tra obbedienza e servilismo. Vede, ogni virtù sta nel giusto mezzo tra due vizi opposti, senza essere un compromesso, ma anzi costituendo – per così dire – la vetta tra due valli. La disobbedienza pecca per difetto, non volendosi sottomettere a un ordine buono di un’autorità legittima; il servilismo invece pecca per eccesso, sottomettendosi anche a ordini iniqui o impartiti da un’autorità illegittima. Il buon cittadino deve saper disobbedire all’autorità civile, e il buon Cattolico deve saper fare altrettanto con l’autorità ecclesiastica, quando l’autorità pretende obbedienza ad un ordine iniquo.

 

Non Le pare, Eccellenza, un discorso in qualche modo rivoluzionario?

Tutt’altro. Gli anarchici e i cortigiani hanno entrambi un concetto distorto dell’autorità: i prima la negano, i secondi la idolatrano. Il giusto mezzo è l’unica via moralmente percorribile, perché risponde all’ordine che il Signore ha impresso nel mondo e che rispecchia la gerarchia celeste. Noi dobbiamo obbedienza all’autorità legittima, nella misura in cui il potere viene esercitato per le finalità per cui l’autorità è stata costituita da Dio: il bene temporale dei cittadini per lo Stato e il bene spirituale dei fedeli per la Chiesa. Un’autorità che impone il male ai sudditi è per ciò stesso illegittima e i suoi ordini sono nulli. Non dimentichiamo che il vero Signore da cui proviene ogni autorità è Dio, e che l’autorità terrena – tanto quella civile quanto quella spirituale – è vicaria di Cristo Re e Sommo Sacerdote. Mettere l’autorità vicaria dei governanti al posto dell’autorità reale del Signore è un gesto folle e – questo sì – rivoluzionario e ribelle.

Cosa vuole ottenere, l’élite? Ci promette pace, sicurezza, prosperità e lavoro, ma ci sono più di cinquanta conflitti nel mondo; le nostre città sono invivibili, piene di delinquenti, immerse nel degrado e dominate da minoranze di deviati.

Questo è il terzo elemento incontestabile che non va trascurato: la pandemia è stata progettata come strumento per l’instaurazione di un regime totalitario, teorizzato da tecnocrati non eletti e privi di qualsiasi rappresentatività democratica.

La stessa cosa sta avvenendo con la crisi ucraina: la maggioranza dei cittadini non è assolutamente favorevole all’invio di armi e alle sanzioni contro la Federazione Russa, eppure i capi di governo agiscono come se avessero l’appoggio della propria Nazione, sostenuti da imbarazzanti falsificazioni della realtà ad opera del mainstream. E questo, in alcuni Paesi come l’Italia, avviene in una situazione di inquietante complicità di tutti i poteri dello Stato, sia nel legittimare la violazione dei diritti fondamentali con le norme anti-Covid, sia nel ratificare la partecipazione a un conflitto sul quale il Parlamento non ha mai deliberato e che pure il Presidente della Repubblica, garante della Costituzione, approva e incoraggia col plauso dei tecnocrati europei. Anche in questo caso chi governa non obbedisce alla volontà popolare né persegue il bene comune, ma esegue ordini impartiti da entità sovranazionali con interessi propri, che sappiamo essere eversivi.

Quando costoro parlano di “trasformazione di beni in servizi”, di “sharing economy” tramite il digitale, intendono espropriare la proprietà privata ai cittadini: «Non possiederai nulla e sarai felice». E quando impongono le privatizzazioni dei beni o dei servizi dello Stato, vogliono appropriarsi dei profitti lasciando gravare sulla collettività gli oneri. Ma siccome non tutti i Paesi sono disposti a questo “reset”, ve li costringono provocando crisi economiche, pandemie o guerre. Questo è alto tradimento e eversione.

La premeditazione è palese, così come la consapevolezza delle conseguenze disastrose delle decisioni assunte in ambito sanitario, sociale ed economico sia con la pandemia, sia con l’emergenza ucraina. L’ha ammesso anche Bergoglio: un capo di Stato gli ha rivelato, mesi prima dell’operazione militare di Putin in Ucraina, che la NATO e l’Unione Europea provocavano deliberatamente la Federazione Russa, dopo aver ignorato per anni la pulizia etnica di Kiev contro la minoranza russofona del Donbass e della Crimea; lo scopo di questa provocazione era di dare inizio a un conflitto che legittimasse apparentemente le sanzioni contro la Federazione Russa e costringesse gli Stati occidentali alla transizione green. E al tempo stesso prostrasse l’economia delle Nazioni a vantaggio di pochi fondi di investimento internazionali e delle speculazioni del mercato. In sostanza, vengono poste le medesime premesse che si ebbero con le enclosures in Gran Bretagna e poi con l’Holodomor in Ucraina per trasformare le masse contadine in manodopera a basso costo per l’industrializzazione delle grandi città. Se si fosse voluta evitare la guerra, non si sarebbe dovuta allargare la NATO in violazione dei trattati, e si sarebbe dovuta assicurare protezione alla minoranza russofona in Ucraina, come stabilito dal Protocollo di Minsk.

Se questo non è stato fatto, è perché lo scopo reale che si voleva ottenere non aveva nulla a che vedere con quello apparente dichiarato. E faccio notare che queste non sono speculazioni astratte, ma fatti concreti anticipati e pianificati decenni orsono dai teorici del Great Reset, con lo scopo di forzare un cambiamento sociale che nessuno vuole, facendo ripartire da zero – proprio come si riavvia un computer – l’economia e la finanza del mondo “occidentale”.

Che questo provochi miseria, indebitamento con le banche, fallimento delle imprese, disoccupazione, instabilità sociale, aumento del divario tra ricchi e poveri, denatalità e riduzione dei servizi essenziali è considerato un dettaglio trascurabile, con la sola precauzione di indottrinare le masse con falsi argomenti a favore della guerra o del controllo capillare della popolazione, criminalizzando chiunque dissenta e additandolo come nemico del popolo. Mi pare che questa narrazione stia sprofondando sotto il peso delle menzogne dell’élite e dei suoi complici.

 

Potrebbe farci un esempio, Eccellenza?

L’esempio più evidente è scoprire che Richard Kalergi, uno dei padri fondatori dell’Unione Europea, voleva perseguire politiche di ingegneria sociale volte alla modifica delle società nazionali europee tramite l’immigrazione e il meticciato, spingendo le ondate migratorie con l’attrattiva di una riduzione del costo del lavoro. Vedere con quale sciagurata ostinazione si continuano ad accogliere orde di clandestini, quando è evidente l’impatto che questo fenomeno ha sulla sicurezza delle città e sulla criminalità in generale e sull’identità dei popoli, dimostra che il piano iniziale è stato realizzato in gran parte, e impone di intervenire per impedire che esso sia portato a compimento.

 

Eppure non si tratta di cose che avvengono a caso: ce l’avevano detto.

Ha perfettamente ragione: quello che mi sconcerta è constatare con quale sfrontatezza i fautori dell’Agenda 2030 ci abbiano detto con largo anticipo quali erano i progetti criminali che intendevano imporci contro la nostra volontà; nonostante questa evidenza c’è chi si stupisce se dopo anni di inarrestabile infiltrazione costoro li stiano effettivamente realizzando sotto i nostri occhi e ci accusa di essere “teorici del complotto”. Il complotto c’è eccome, ma vanno processati coloro che lo hanno realizzato, non quelli che lo denunciano.

 

Joe Biden attribuisce la responsabilità della crisi economica a Vladimir Putin. Concorda con questo giudizio?

Gli Americani sanno bene che il prezzo della benzina era aumentato ben prima della crisi russo-ucraina, ed è ulteriormente aumentato a causa delle sanzioni – vere o presunte – della comunità internazionale contro la Federazione Russa. Oggi sappiamo che le sanzioni – come prevedibile – non hanno minimamente colpito Putin, ma il motivo è che esse dovevano colpire gli Stati occidentali, e in particolare quelli europei, per provocare una crisi economica ed energetica tramite la quale legittimare la transizione ecologica, i razionamenti, il controllo della popolazione, la censura delle informazioni.

Putin non ha raccolto le provocazioni del deep state, limitandosi a intervenire per dare sicurezza e protezione al Donbass russofono. E ha espugnato l’acciaieria di Azovstal, sotto la quale c’è uno dei biolaboratori segreti americani che producevano armi batteriologiche e facevano esperimenti sul SARS-CoV-2. D’altra parte la stessa famiglia Biden aveva tutto l’interesse di una guerra in Ucraina, per insabbiare i casi di corruzione che coinvolgono Hunter Biden e per distrarre dagli imminenti scandali che incombono su Obama e la Clinton per il Russiagate e sul deep state per la frode elettorale ai danni di Trump.

La proxy war degli Stati Uniti contro l’invasione russa è in realtà una guerra del deep state contro una nazione che non accetta di esser fagocitata dai deliri dei tecnocrati globalisti e che oggi ha le prove dei crimini commessi proprio dal deep state. Ma mentre la UE può ricattare gli Stati europei condizionando l’erogazione di fondi e i tassi di interesse sui prestiti all’attuazione delle “riforme” – avendo essi sovranità monetaria e fiscale limitate – altrettanto non vale per la Russia, che è una nazione sovrana e indipendente, oltre che autosufficiente per materie prime, energia, risorse agroalimentari.

 

Questa visione bipolare, che ripropone lo scontro tra USA e URSS della Guerra Fredda, non è più valida?

La Sinistra egemone ha stabilito una divisione manichea in buoni e cattivi: sinistra e destra, liberalismo e fascismo, globalismo e sovranismo, vaccinisti e no-vax. I “buoni” sono ovviamente di sinistra, liberal ma solidali, globalisti, inclusivi, ecumenici, resilienti e sostenibili. I cattivi sono altrettanto ovviamente patrioti, cristiani, di destra, sovranisti, eterosessuali.

 

Cosa contraddistingue l’attuale assetto dei Paesi occidentali, rispetto al passato?

La fusione del peggio del liberalismo col peggio del socialismo collettivista. Oggi vediamo, dopo due anni di farsa pandemica, come il liberalismo globalista si sia avvalso di metodi comunisti e dittatoriali per imporsi col suo Great Reset, e come i regimi comunisti stiano usando metodi liberali per arricchire i quadri di partito senza perdere il controllo totale sulla popolazione. Questo dimostra che gli equilibri geopolitici stanno mutando verso una visione multipolare e che il bipolarismo alimentato dal deep state è sulla via del tramonto.

 

C’è qualche analogia con quanto avviene nella Chiesa Cattolica sotto il Pontificato di Jorge Mario Bergoglio?

La deep church è emanazione del deep state, in qualche modo. Per questo motivo non stupisce assistere alla demolizione della Fede e della Morale in nome dell’ecumenismo e della sinodalità, applicando in ambito teologico gli errori liberali; e dall’altro alla trasformazione del Papato e della Curia Romana in un politburo in cui l’autorità ecclesiastica è assoluta e svincolata dalla sua fedeltà al Magistero, secondo le modalità di esercizio del potere di una dittatura di tipo comunista. La legge non è più fondata sulla Giustizia, ma sulla convenienza e sull’utilità di chi la applica: basti vedere con quanta durezza vengono trattati dal Vaticano i fedeli e i chierici tradizionalisti, e sull’altro versante con quanta indulgenza siano adulati gli abortisti notori (penso a Biden e alla Pelosi, tra i casi più eclatanti) e i propagandisti dell’ideologia LGBTQ e della teoria gender. Anche qui liberalismo e comunismo si sono alleati per demolire l’istituzione dall’interno, come avvenuto in campo civile. Ma sappiamo che contra legem fit, quod in fraudem legis fit, è contro la legge ciò che cerca di aggirare la legge.

 

Come pensa, Eccellenza, che possano cambiare le cose negli USA a breve termine?

L’eventuale ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca consentirebbe vere trattative di pace, una volta estirpato il deep state dall’Amministrazione e dai Servizi. Ma la ricostruzione richiederà certamente la collaborazione e i sacrifici di tutti, e una solida visione spirituale che ispiri la ricostruzione del tessuto sociale. Se questo poi avvenisse per la dimostrata frode elettorale delle scorse Presidenziali, la vittoria di Trump sarebbe ancora più eclatante, e avrebbe forti ripercussioni anche sulle ramificazioni del deep state in Europa, ed in particolare in Italia.

In ogni caso, le elezioni di medio-termine potrebbero consentire ai Repubblicani di avere la maggioranza alla Camera e al Senato, una volta estromessi i servi del deep state, tra cui anzitutto i neocon.

Il fallimento del tentativo di incolpare Trump per la farsa dell’assalto al Campidoglio dovrebbe dissuadere i suoi organizzatori – tra cui non possiamo non annoverare Nancy Pelosi – dal replicare la sceneggiata il prossimo autunno, che scadrebbe nel grottesco, oltre che nel déjà vu.

 

Dunque il Great Reset è fallito? Possiamo cantare vittoria?

Si canta vittoria quando la guerra è vinta. Il Great Reset è ontologicamente destinato al fallimento, perché è ispirato a principi disumani e diabolici. Ma la sua fine, per quanto inesorabile, può essere più o meno vicina, a seconda di quale sarà la nostra capacità di opposizione e di quanto essa rientri nei piani della Provvidenza.

Se il Signore ci vuole concedere una tregua, dopo aver capito quale orribile inferno in terra vogliono i nemici di Dio e dell’uomo, dobbiamo impegnarci a ricostruire – nè il build back better, ma in senso opposto – quello che è stato distrutto: la famiglia, l’unione coniugale, l’educazione morale dei figli, l’amore della Patria, la dedizione nel lavoro, la carità fraterna specialmente verso i più indifesi e i bisognosi. Dobbiamo riaffermare la santità e l’intangibilità della vita, dal concepimento alla morte naturale; difendere la natura complementare dei due sessi contro la follia dell’ideologia gender, proteggere l’infanzia dalla corruzione e garantirle l’innocenza a cui ha diritto. Dobbiamo finalmente mettere da parte la logica del profitto – tipica della mentalità liberale – per ritrovare l’orgoglio di compiere il nostro dovere anche se nessuno ci controlla, di produrre quel manufatto a regola d’arte, di venderlo a un prezzo onesto. E dobbiamo smetterla di considerarci inferiori, solo perché qualcuno ha deciso che nel suo empio modello di società distopica essere onesti, leali, sinceri, timorati di Dio è qualcosa di cui vergognarsi. Che si vergognino piuttosto coloro che teorizzano l’uccisione dei bambini e degli anziani, lo sterminio pianificato della popolazione tramite sciagurate campagne vaccinali, la sterilizzazione di massa, la sodomia, la pedofilia e tutte le devianze più aberranti.

 

Eccellenza, crede che il mondo possa tornare a Dio?

Il mondo può e deve tornare a Dio: è una necessità dettata dall’ordine divino che il Creatore ha impresso nella creazione. Deve tornare a Dio perché solo dove regna Cristo vi può essere vera giustizia e vera pace. E può farlo, ma non in una visione collettivista o comunitaria in cui i singoli scompaiono nella massa; bensì in una visione personale e individuale, nella quale ciascuno di noi, liberamente, riconosce che nulla può esser migliore di quello che il nostro Padre celeste ha preparato per noi, dal momento che ci ama e che vuole renderci partecipi della Sua gloria.

Se torniamo tutti a Dio, anche le nostre Nazioni riconosceranno la Sua Signoria e conformeranno le loro leggi alla Sua Legge. Preghiamo dunque perché si realizzi ciò che canta il Salmista: Laudate Dominum omnes gentes; laudate eum omnes populi (Ps 116, 1), Lodate il Signore, tutte le genti; lodateLo popoli tutti. Quoniam confirmata est super nos misericordia ejus; et veritas Domini manet in æternum (ibid., 2), Poiché certa è la Sua misericordia nei nostri confronti, e la verità del Signore rimane per sempre.

 

  • Carlo Maria Viganò, Arcivescovo

 

21 Giugno 2022

San Luigi Gonzaga

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fonte: Stilum Curiae

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