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VIDEO - Il calcio da tre punti di Harrison Butker su aborto, eutanasia e utero in affitto

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di Roberto Gotta

Giocare nella NFL, la lega professionistica di football americano, vuol dire gestire il proprio fisico e il proprio corpo sul filo dei secondi, pena la propria sopravvivenza (sportiva), ma evidentemente anche fuori dal campo i tempi di reazione servono a qualcosa. Magari in maniera selettiva: come la scorsa settimana, quando la NFL è intervenuta, tramite Jonathan Beane, figura di spicco e “responsabile diversity and inclusion” (sic) con queste parole: «Le sue opinioni non sono quelle della NFL. La NFL è impegnata con tutte le sue forze a promuovere l’inclusione, che rende la nostra lega più forte». Ma le opinioni di chi? Ci arriviamo, dopo il botto d’inizio: quelle di Harrison Butker, 28 anni, kicker dei Kansas City Chiefs.

Il kicker è il giocatore che entra in campo solo per i calci d’inizio, per i field goal (calci da tre punti) e gli extra point (le “trasformazioni” da un punto), e nel ruolo Butker è uno dei migliori nella storia del football professionistico, reputazione coronata anche dai tre Super Bowl vinti. Chiamato a tenere un discorso ai laureandi del Benedictine College, un’università cattolica privata nel Kansas, Butker ha espresso (non per la prima volta) il proprio pensiero, toccando temi coerenti con la sua fede ma che hanno suscitato polemiche.

«Penso che a voi, ragazze, siano state raccontate le bugie più tremende [il termine originale è diabolical, che in genere non va preso alla lettera ma indica qualcosa di molto negativo e subdolo]. Alcune di voi avranno un percorso professionale di successo, ma mi sbilancio e credo che la maggioranza sia molto più contenta di sposarsi e avere figli. Posso dirvi che mia moglie, Isabelle, sarebbe la prima a dire che la sua vita è cominciata seriamente quando ha iniziato a vivere la sua vocazione di moglie e madre».

E poi: «Anche se il Covid è stato una influenza importante nei vostri anni formativi, non è stata l’unica: cattive politiche e una guida morale di basso livello hanno anch’esse avuto un impatto negativo. Temi come l’aborto, la fecondazione assistita, la maternità surrogata, l’eutanasia e un sostegno sempre più forte a valori culturali e media degeneri nascono dall’invadenza del disordine».

«Il nostro paese», ha proseguito Butker criticando Joe Biden, «ha come leader uno che si dichiara pubblicamente cattolico ma al tempo stesso è così confuso da farsi il segno della croce ad un raduno pro-aborto… Ha verbalmente appoggiato con tale forza l’assassinio di creature innocenti che sono certo che molti pensino ora che si può essere contemporaneamente cattolici e abortisti».

Citando poi un articolo della Associated Press in cui venivano evidenziate derive conservatrici nella Chiesa cattolica americana, Butker ha detto «sono sicuro che i giornalisti della AP non si immaginavano che il loro tentativo di stroncare e svergognare posti e persone come quelle che sono qui oggi a Benedictine non sarebbe stato accolto con rabbia ma esaltazione e orgoglio. Attenzione, non il tipo nefasto e peccaminoso di orgoglio [pride, in inglese] a cui è stato dedicato un intero mese, ma l’orgoglio vero che mette Dio al centro».

Reazione dei presenti e delle presenti? Un’ovazione di 20 secondi. Reazione del mondo esterno? Perlopiù isterica, tra NFL – da tempo ormai votata ad accontentare qualsiasi tendenza politicamente corretta tacendo invece su fenomeni come il dilagare della violenza con armi da fuoco in molte città – commentatori vari e associazioni (di parte), indispettite dal fatto che qualcuno avesse osato andare contro la narrazione dominante, dominante ma paradossalmente dettata dalla dittatura delle minoranze. Che hanno diritto al rispetto ma non alla prevaricazione contro chi sostiene opinioni diverse, anche con frasi molto forti come quelle di Butker (che in un altro passo contengono un fastidioso sapore antisemita, questo sì, nella menzione di «chi ha ucciso Gesù Cristo»).

Molto divertenti gli editorialisti che hanno invitato Butker a occuparsi solo di football: alcuni di loro sono gli stessi che anni fa sostenevano con ardore il diritto di LeBron James e altri atleti di intervenire in questioni politiche e sociali gradite al pensiero dominante, come il movimento Black Lives Matter. Due pesi e due misure insomma, una storia già vista, e non solo in America. C’è stato anche chi ha preso in giro Butker per avere usato una frase della cantante Taylor Swift (fidanzata oltretutto di Travis Kelce che di Butker è compagno di squadra), ovvero donna in carriera che è tutto tranne che una potenziale madre e casalinga, e si è scaduto anche nell’infantilismo gnegne dicendo che «Taylor guadagna con due concerti quello che Harrison guadagna in cinque anni».

Altri hanno ricordato che la madre di Butker è un’oncologa di valore e mai sarebbe diventata tale se avesse seguito i consigli del figlio, ma il punto non era quello: Butker ha esortato e consigliato ma non ha potere su nessuno, al contrario del consesso fondamentalista di media, associazioni e leghe sempre pronte a sostenere la distruzione dei valori su cui si è costruito gran parte dell’Occidente.

Ed è obiettivamente un peccato che, forse per timore (ma di cosa?) persino le suore benedettine del monastero di Santa Scholastica, che sono state tra le fondatrici del Benedictine College, dopo un paio di giorni abbiano tirato il freno: «I commenti di Butker sembrano aver creato divisioni invece di unità nella nostra chiesa, nazione e mondo, e non rappresentano il college cattolico e benedettino che i nostri fondatori immaginavano». Quanto al ruolo delle donne, «quelle che studiano da noi hanno cambiato le cose nel loro ruolo di mogli, madri ma anche nell’impiegare il loro dono divino nelle loro carriere scolastiche e lavorative».

Ah, in tutto questo non abbiamo ancora segnalato cosa pensi la porzione più rilevante di americani, quella che è spesso ignorata in quanto tace. La maggioranza silenziosa, esatto, che in quanto tale non parla ma agisce: nelle 24 ore successive alla polemica la maglia di Butker è stata la più venduta nel negozio online della NFL. Cosa vuole dire? Facile.

FONTE : TEMPI

 

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